Ad ovest della Campania, oltre il Tirreno, IN SARDEGNA, le cose vanno diversamente nei collegamenti marittimi che collegano le isole minori LA MADDALENA ( circa 12.000 abitanti ) e l’ ISOLA DI SAN PIETRO ( circa 7000 abitanti) con l’isola maggiore. Me lo evidenzia con sofferta amarezza ed anche con una giustificata invidia GIOVANNI LOMBARDI, imprenditore e grande utente dei trasporti per il Suo non indifferente fatturato annuo nei trasporti che è di centinaia di migliaia di euro. E, indicandomi l’anomalia campana, mi rimanda ad un piano orario di emanazione della regione sarda che GARANTISCE ai suoi insulari UN SERVIZIO h24 CON CORSE ANCHE NOTTURNE IN PERFETTA ARMONIA tra i servizi Siremar , al 100% della Regione, ED I SERVIZI OFFERTI DAI PRIVATI che ivi operano; tutto avviene in perfetta armonia con le esigenze della continuità territoriale e dell’economia turistica.
Un’altra Italia, pensavamo, la cui diversità è non solo nella capacità della politica locale di far fronte e dare risposte opportune alle diverse esigenze, quelle di mercato e quelle sacrosante dei diritti sociali e minimi essenziali; ma anche nella capacità che una collettività esprime nel difendersi una libertà di mercato e contro avventure privatistiche Siremar che ha loro dato e continua a dare garanzie e sviluppo in uno con l’impegno dei privati non invadenti. Mi direte che sono con Giovanni un romantico; forse lo sono e lo siamo, ma le cose stanno così!
IN CAMPANIA E’ INVECE TUTTO AL DI FUORI DELLA NORMALITA’. Da ben oltre 13 anni continuano servizi marittimi assegnati al di fuori della prescrizioni di legge varata nel 2002 e vengono assegnati con accordi di sottomissione che avrebbero comunque dovuto finire un anno dopo il varo della legge; continuano a realizzarsi atti di Giunta al di fuori di ogni momento partecipativo delle popolazioni interessate come ci testimonia la cronistoria di questi anni; si varano scelte importanti come la privatizzazione con arbitrarie scelte di Giunta senza che il Consiglio Regionale in carica si esprima e comunque in contrasto con le scelte del vecchio Consiglio; si vara nel 2003 un Regolamento capestro che strozza la libera concorrenza dei residuali e mantiene fuori mercato tanti operatori esclusi dall’intesa armatoriale Acap; si è recentemente dato vita al piano dei servizi minimi triennali e si regolamenta l’assegnazione degli stessi al di fuori delle prescrizioni procedurali di cui all’art.17 e all’art. 29 della 3/2002 e … NON SAPPIAMO CHI, QUANDO E COME SIANO INTERVENUTI I SINDACI DELLE ISOLE DI ISCHIA, PROCIDA E CAPRI.
E’ questa la realtà che vivono le isole flegree e che periodicamente si vedono negare i servizi notturni, quando c’è la necessità da parte di qualcuno di dare un segnale e di rilanciare perché le cose non cambino; una realtà che fa arrabbiare e diventare “ rivoluzionari” per una giornata anche GLI OPERATORI DEL TRASPORTO AL DETTAGLIO, ittico e ortofrutticolo, che SI VEDONO COSTRETTI A SCENDERE IN PIAZZA E A MINACCIARE BLOCCHI PER RIVENDICARE IL LORO SACROSANTO DIRITTO AL LAVORO.
E’ una triste realtà che riscontriamo nella quotidianità e negli atti e che riscontriamo, sempre al negativo, anche nel recente bando di gara per i servizi minimi di cui al Decreto Dirigenziale n. 381 del 1/11/ 2014 che esprime l’AVVIO DI UNA PROCEDURA ANCORA UNA VOLTA RISTRETTA PER L’AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE NOVENNALE DEL LOTTO di Capri per 9 milioni di euro e di quello DI ISCHIA/PROCIDA PER 27 MILIONI DI EURO. UNA PROCEDURA, QUELLA SCELTA, CHE DA’ ALLA REGIONE LA POSSIBILITA’ DI SCEGLIERE CHI INVITARE ALLA GARA!
E’ questa la realtà campana che abbiamo il dovere di contrastare e sconfiggere; una realtà che rende difficile la normalità e che spesso lascia spazio a pensieri sospettosi quando un vettore nega i suoi servizi e dopo poche ore, per l’efficace di un mediatore politico, tutto torna come prima. E QUANDO DELLA TRATTATIVA FATTA NULLA EMERGE E TUTTO AVVIENE AL DI FUORI DI OGNI PARTECIPAZIONE E TRASPARENZA DEMOCRATICA.