Si chiude con la violenza della tramontana, un anno “invernale” per il mare d’Ischia

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Il grecale ha eroso pure al Muro Rotto

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La tramontana di fine anno

Dove non era arrivato lo scirocco delle settimane passate, è arrivato il grecale. Ha lasciato il segno, la mareggiata dei giorni scorsi, quella che aveva preceduto la bufera di gelida tramontana che sta ancora imperversando in queste ultime ore del 2014. Altra sabbia inghiottita dal mare, altre porzioni dei lidi ischitani perdute. Anche nei pochi tratti graziati in precedenza dalle onde. E’ il segnale che per salvare le spiagge dall’erosione del mare ci vuole ben altro che una semplice “sparata” di sabbia. Che però è l’unico intervento su cui si stanno concentrando le amministrazioni isolane. Impegnate a spartirsi, non senza le solite difficoltà e diatribe, i milioni (pare 18) messi a disposizione per il ripascimento. Soldi pubblici – tanti – che dovrebbero essere buttati a mare nel corso del 2015.

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I danni della sciroccata autunnale

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In estate lo scempio di Cava dell’Isola

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Quel che resta della Spiaggia degli Inglesi

Buttati a mare in senso letterale e figurato. Perchè lo saranno materialmente, sotto forma della sabbia che sarà utilizzata per ricostituire le spiagge più malridotte, ma lo saranno anche per l’inadeguatezza fin troppo prevedibile del risultato che produrranno. Il ripascimento non avrà futuro, infatti, se non sarà preceduto o accompagnato da una seria e radicale operazione di revisione del sistema di scogliere esistente. Senza quel prologo, sarà inutile recitare ancora una volta la commedia dello spargimento di sabbia. Se l’avessero già fatto quest’anno, in primavera, adesso tra lo scirocco e il grecale di quell’intervento non sarebbe rimasto già nulla più che un ricordo. E tanti soldi sprecati.

Non è un’illazione, nè un’ipotesi pessimistica. E’ già accaduto. Ricordate il grande ripascimento dei Maronti, rivelatosi un clamoroso fiasco dopo un periodo di tempo fin troppo breve? E che dire dei camion di sabbia che ormai quasi ogni anno si utilizzano per “rattoppare” i lidi d’Ischia, con benefici che non durano neppure lo spazio di una stagione? Eppure, sembra che nessuno di coloro che hanno il potere e i dovere di decidere si ponga il problema…Tutti concentrati, come a solito, sui milioni da spendere. Quello che se ne ricaverà sul serio, per loro è solo un dettaglio. Ma sarebbe bello se il 2015 ci regalasse un cambio di prospettiva.

Piuttosto, la NOTIZIA CLAMOROSA delle ultime ore è che il Consorzio dei Gestione del Regno di Nettuno, attraverso il Cda in parte rinnovato, ha dato finalmente un segno di vita. I componenti del Consiglio hanno deciso di dare il via libera a tre progetti di ricerca. E si annunciano iniziative di comunicazione e di sensibilizzazione sul nostro mare. Sarebbe ora! Sono alcuni dei compiti fondamentali delle AMP e da noi finora sono stati quasi completamente disattesi. Speriamo che non si tratti solo di buoni propositi di fine anno.

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Il Regno di Nettuno non pervenuto

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Le ricerche del Laboratorio del Benthos, orgoglio ischitano

A proposito, il 27 dicembre l’Area Marina di Ischia, Procida e Vivara ha compiuto gli anni. Sette. Non tanti, ma neppure pochi. Pochi, piuttosto, sono stati i frutti di questa vita, soprattutto nell’ultimo periodo assolutamente anonima e improduttiva. Perciò, qualche settimana fa era stata lanciata una sorta di petizione-appello della società civile che, dal 2000, era stata a Ischia la prima sostenitrice del “Regno di Nettuno”. Rilanciare una partecipazione attiva dei cittadini, delle associazioni, delle forze vive della società alla vita del “Regno” sarebbe cosa buona e giusta. Forse necessaria. Ma, dopo lo slancio iniziale, su quell’iniziativa è calato (troppo) presto il silenzio. Tornerà d’attualità con il nuovo anno? Sarebbe auspicabile. Per non lasciare il “Regno” alla deriva. Come è stato, desolatamente, nel 2014.

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