LA SCONFESSIONE ADESSO E’ TOTALE. Senza se e senza ma, come si suol dire. Stamattina, come ha comunicato l’avvocato Pantalone, è stata depositata la motivazione della sentenza con cui il Tar ha DEFINITIVAMENTE censurato il clamoroso errore dell’Asl Na2 Nord sull’affitto dell’ex Hotel Stefania, sottolineando che per un immobile non condonato non può essere rilasciato certificato di agibilità/abitabilità e, dunque, non si può procedere al cambio di destinazione d’uso. A questo punto, risulta e risalta in modo inequivocabile in tutta la sua gravità l’operato dell’Azienda sanitaria, smentito due volte dal Tar Campania, prima in sede di rigetto della sospensiva e ora con la pronuncia sul merito, e un’altra addirittura dal Consiglio di Stato, che aveva già confermato la prima presa di posizione del Tribunale amministrativo e le argomentazioni degli avvocati isolani, che in questa vicenda hanno rappresentato le ragioni del Comune di Casamicciola e degli altri Comuni ad adiuvandum, del Vescovo d’Ischia e del Comitato di Cittadinanza Attiva. Insomma, per la legge l’operazione Villa Stefania non si sarebbe mai dovuta fare, perchè mancava dei presupposti di legittimità essenziali e fondamentali. Come questo “particolare” determinante sia potuto sfuggire (?) a chi a Monteruscello si è assunto la responsabilità di quella scelta e del pateracchio che ne è derivato, resta un mistero. Mentre non sono affatto misteriose, purtroppo, le conseguenze pessime dell’attività dell’Asl, soprattutto per quanto riguarda il trasferimento della Sir Villa Orizzonte, i cui residenti sono condannati da mesi a condizioni di vita quotidiana qualitativamente di gran lunga inferiori rispetto a quelle cui erano abituati in precedenza. E al di là delle carte che non stanno a posto, è questo l’aspetto imperdonabile della gestione di questo “caso”.
Insieme alle pronunce dei giudici, tuttavia, c’è da prendere atto del mancato cambio di passo che si auspicava sarebbe arrivato con il cambio della guardia a Monteruscello-Frattamaggiore. Anche, giocoforza, a seguito delle decisioni dei giudici amministrativi e del’ordine di sgombero della struttura casamicciolese già emanato dalla magistratura, che ha indicato anche delle scadenze per l’esecuzione, da parte dell’Asl, dei suoi provvedimenti. Perciò, la sostituzione di GIUSEPPE FERRARO a novembre con colei che pur lo aveva affiancato come direttore sanitario nell’ultimo triennio, la dottoressa AGNESE IOVINO, sembrava dover portare naturalmente almeno ad una ripresa di un’interlocuzione minima con gli enti locali e con la stessa Regione sulla questione “Villa Stefania”. Ciò che pervicacemente si era rifiutato di fare l’ex direttore generale. Ma, arrivati alla fine di gennaio, quegli auspici non hanno trovato il riscontro sperato.
Doveva venire a Ischia per incontrare i Sindaci, la Iovino, si diceva. Ma in questi mesi, non ha mai trovato il tempo di una sia pur breve visita sull’isola. E, d’altra parte, i primi cittadini non li ha neppure invitati nei suoi uffici in terraferma per esaminare con loro le possibili soluzioni al cul de sac in cui l’Asl si è voluta cacciare. Insomma, non si parlava con Ferraro e finora non si parla neppure con l’attuale direttore pro-tempore. Che continua a non rispondere anche agli inviti a riunioni a Napoli con i Sindaci e i funzionari della Regione. Dopo una prima defezione da un incontro convocato diverse settimane fa dalla Commissione Trasparenza del Consiglio regionale, la Iovino non si è presentata neppure alla seconda convocazione, nei giorni scorsi. Possibile che non abbia mai trovato il tempo per rispondere ad inviti così importanti? Mah!!! Il precedente di Ferraro, che lasciò da soli i Sindaci isolani intorno al tavolo convocato in Regione, per visitare sprezzantemente l’ex Hotel Villa Stefania, docet? Qualche dubbio legittimo.
D’altra parte, anche se le firme sono state sempre di Ferraro e se l’ex manager era abbastanza decisionista dall’accentrare le decisioni, è un dato di fatto che quando l’operazione Hotel Stefania si è concretizzata, con tutte le (sacrosante) che l’hanno accompagnata, compreso il superdiscusso trasferimento della Sir a Casamicciola, Iovino era il direttore sanitario, cioè il numero due dell’Asl. E in quella veste venne a Ischia e si recò per un sopralluogo in via Nizzola, riscontrando che, se fossero stati fatti dei lavori, quella sistemazione sarebbe potuta andare…
Quei lavori non si sono mai fatti, perchè sarebbe stata un’altra pesantissima violazione di legge. Ma senza di essi, il piano adibito ad ospitare la Sir manca di adeguamenti essenziali per la vita quotidiana dei residenti, che ne subiscono giorno dopo giorni disagi e problemi. Certo, la loro ormai è una sistemazione temporanea, perchè da là dovranno essere di nuovo trasferiti in altra struttura finalmente adeguata. Basterebbe solo questo a spingere l’Asl (che vi è obbligata anche da provvedimenti cogenti della magistratura), ad accelerare al massimo i tempi per allestire una soluzione alternativa. Ma questa sollecitudine finora non la si è notata. Non risulta che l’Asl - neppure attraverso il suo onnipresente tecnico che opera sull’isola - si sia presa il fastidio di andare a dare anche una fugace occhiata alle strutture segnalate dall’iniziativa “Una casa per Elena” lanciata dal Comitato di Cittadinanza Attiva. Strutture le cui caratteristiche e proposte di locazione sono state formalmente comunicate all’Asl. E non sarebbero le sole da valutare.
E così cade un altro alibi addotto da Ferraro e dai suoi avvocati in sede giudiziaria per giustificare la scelta Hotel Stefania. Cioè, che a Ischia non si trovasse nient’altro. Ora che c’è, che fanno? Lo ignorano lo stesso…Qualcosa continua a non quadrare nell’atteggiamento dell’Asl su questa vicenda. E a pagare dazio sono ancora i dieci residenti della Sir e anche gli utenti del Centro di Salute Mentale. Purtroppo.