Finalmente il camion frigorifero se n’è andato, restituendo il piazzale delle Alghe alla sua normalità. Di gran lunga migliore senza la presenza di quel catafalco orribile che è stato fatto passare pure per un’attrattiva a vantaggio del centro storico. E’ pur vero che i gusti del “made in Ischia” sono piuttosto scadenti, non è una novità. E lo si è verificato proprio con certi addobbi natalizi, pagati pure con la nostra Tasi. Come è stato in piazza Antica Reggia con l’orribile Babbone Natale che a Napoli, disseminata delle stesse stelle e palle ischitane in tutto il centro, a quanto pare si sono ben guardati dall’accettare, facendo quella selezione a monte che a Ischia deve essere mancata. Perchè se il Babbone fosse stato scelto sul catalogo deliberatamente, bisognerebbe dare un “premio” all’artefice. Ma anche chi ha scelto di collocare nel posto più pittoresco di Ischia Ponte quel “cascione”, non è stato da meno, eh. Ci sarà stato dentro anche il più bel presepe del mondo, ma quell’involucro era una bruttura inconciliabile con la “location”, come si dice adesso.
Ora, è ovvio che trattandosi di un presepe di ghiaccio, ci voleva una cella frigorifera per mantenerlo e contenerlo. Ma prima di piazzare quell’affare in QUEL POSTO, un vero pugno nell’occhio, ci si doveva pensare cento volte non una, ammesso che qualcuno abbia dedicato al problema un fugace pensiero. E se proprio si voleva regalare a Ischia Ponte quella sublime attrattiva, si poteva anche cercare un modo per mimetizzare , “impupazzare”, sistemare il “cascione”, almeno per renderlo un po’ meno invasivo e impattante. E addolcire quell’immagine da container per pesci surgelati con il Castello come sfondo che ha accompagnato il Natale e il Capodanno e fortunatamente non ha aspettato pure la Befana. La sua dipartita si può considerare proprio come un regalo della Befana, che ci ha restituito uno dei panorami più belli di Ischia, che non ha bisogno di certe aggiunte distruttive, anzi. E, sinceramente, anche l’”invidiato” alberone più alto della chiesa di san Girolamo, seppur più proporzionato alle dimensioni del piazzale Aragonese rispetto alla strettoia in Piazzetta in cui è stato collocato, non ci avrebbe “azzeccato” nel cuore dell’antico Borgo di Mare. E magari se lo sarebbe portato pure la tempesta di tramontana.
Alla fine, a Ischia Ponte sarebbe andata quasi bene, quanto ad addobbi “comunali”, senza il “cascione”. Che finalmente ha liberato il panorama dalla sua ingombrante presenza. A Ischia Ponte non ci vogliono effetti speciali eclatanti e trovate “cafonal”. Basta valorizzare con semplicità, poca spesa, rispetto, passione e buon gusto il tanto di ottimo che già c’è. Le esagerazioni lasciamole fuori ai pilomat di via Seminario…