(c.s.) I marxisti-leninisti dell’isola d’Ischia esprimono il loro più profondo e sincero cordoglio per la morte prematura ed improvvisa di Peppe Iallonardo, nella frana di Olmitello a Barano d’Ischia e sono vicini al dolore dei suoi familiari.
L’Organizzazione isola d’Ischia del PMLI denuncia che ancora una volta si tratta di una tragedia annunciata, come annunciate sono state le altre che la storia dell’isola ricorda: dei turisti sempre ai Maronti, della famiglia dell’Arenella, della giovane ragazza nella lava di Casamicciola, del ragazzo scomparso a Sant’Angelo.
I marxisti-leninisti dell’isola ritengono che ad Ischia “il degrado dell’ambiente è uno degli aspetti più eloquenti di un atteggiamento di tracotanza che investe la gestione politica” con una vergognosa classe dirigente che ha sempre speculato sui problemi della gente, alla quale continua ad offrire “soluzioni permissive e frutto di compromessi”.
Secondo i marxisti-leninisti dell’isola d’Ischia è necessario spezzare la spirale innescata dalle politiche scellerate di quei politici locali che per decenni, hanno ignorato le condizioni del territorio per anteporre gli interessi clientelari ed elettorali.
Le inadempienze, l’irresponsabile gestione di un intero territorio, l’avida sete di potere e di profitto capitalistico, il facile arricchimento sorretto da una insopportabile giustizia borghese costituiscono la struttura portante di un sistema politico e sociale fallito, che continua a fingere di non vedere situazioni anomale, assurde, sparse in tutta l’isola, dove manufatti d’ogni tipo, esercizi alberghieri, di ristorazione, abitazioni private prevalentemente di tipo speculativo, spiccano nei luoghi più pericolosi, privi di ogni tutela, sotto gli occhi di tutti e con l’avallo di chi dovrebbe impedire tanti scempi.
Oggi, a tragedia avvenuta, ed a testimonianza di una scontata ipocrisia, gli stessi politici piangono, esprimono cordoglio, quegli stessi che dovrebbero invece, essere chiamati a pagare personalmente, per il grave dissesto di cui sono i primi responsabili, colpevoli di aver permesso che si realizzasse, proprio in una zona impervia e di precaria stabilità, come la cava di Olmitello e tante altre dell’isola, un locale pubblico, puntualmente inserito in un’area interdetta, ma forse solo nel rispetto di una formalità che il più delle volte, poi, si rivela tragicamente fatale.
Il PMLI, mentre condanna con forza questo diffuso politicume che genera disastri e lutti, chiama alla lotta per un’Italia unita, rossa e socialista e sollecita un vero censimento di situazioni analoghe a quelle in cui hanno perso la vita Peppe Iallonardo e tutte le altre vittime di questo sistema, per adottare i più opportuni provvedimenti, prima che la cronaca registri nuovi eventi luttuosi.
A cura dell’Organizzazione isola d’Ischia del PMLI



