Quei rifiuti accatastati fuori della scuola: così educhiamo i giovani al senso civico?

IMG_2131IMG_2135A parte il laghetto di acqua calda, la stradina che passa di lato all’edificio della scuola media “Scotti” e conduce alla piscina comunale è tenuta in condizioni decisamente poco decorose. Per essere gentili. Prima della pozza, per esempio, c’è una buca scavata in corrispondenza di un raccordo tra grosse tubature  che deve essere stata aperta da un pezzo, visto che all’interno si notano un pallone e qualche altro rifiuto, e che resta in attesa che (chissà quando) si provveda a completare il lavoro iniziato. E più avanti c’è anche un’altra grossa pozza, in quel caso di acqua piovana, raccolta nei dislivelli del tappeto d’asfalto dissestato. Roba normale per le strade ischitane, si potrebbe obiettare. Già, ma a parte che questa non è una giustificazione nè tanto meno un’attenuante, c’è da considerare che quel vicolo è sempre buio, rischiarato appena da una lampada esterna alla piscina e questa condizione non è certo l’ideale per una stradina che viene utilizzata regolarmente anche da bambini e ragazzi che fanno sport anche nelle ore di buio, specie in questo periodo. E la situazione attuale non garantisce affatto la sicurezza per i frequentatori, soprattutto i più piccoli.

IMG_2128IMG_2136IMG_2129Tuttavia, ciò che non si può digerire è la “monnezza” che è presente in abbondanza in quella sia pur piccola arteria. Verso la piscina c’è un cumulo di materiale di risulta, forse frutto dello scavo rimasto aperto, che giace là a fare pessima mostra di sè. Ma lo spettacolo indecente si trova in corrispondenza dell’ingresso secondario della scuola. C’è veramente un letamaio di rifiuti, compresa una IMG_2130vecchia bombola di gas arrugginita. E tutto questo praticamente sotto le finestre delle classi che affacciano da quella parte. Ora, se questa è la “normalità” che offriamo intorno a una scuola, che messaggio diamo ai ragazzi, che prima in casa e poi in quelle aule dovrebbero essere educati a rispettare l’ambiente in cui vivono, a non trasformare gli spazi comuni in discariche, a non buttare a terra neppure la carta della caramella? Se è il Comune o chi per esso a tollerare e contribuire a mantenere un immondezzaio proprio nel luogo in cui si dovrebbe formare la coscienza civica dei futuri cittadini, ci possiamo poi stupire dei rifiuti buttati in pineta, nei boschi, per le strade, sulle spiagge? Che razza di esempio si dà ai giovani nella fase più delicata della crescita e della loro formazione?

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