Ischia ha 2 sedi possibili per la Sir Villa Orizzonte, ma l’Asl Na2 Nord tenta il colpo di mano

IMG_2200exstefaniaSi sta giocando in queste ore la partita della vita per i dieci residenti della Sir di via Nizzola. Dove oggi arriva la commissione di medici inviata dall’Asl per una generica “riallocazione” dei pazienti, già spostati come pacchi in una sede abusiva, inidonea e priva dei requisiti basilari per una struttura sanitaria nel luglio scorso. E, contemporaneamente, è in gioco anche un pilastro dell’assistenza psichiatrica, che sulla nostra isola negli ultimi tre anni è stata oggetto di un progressivo, pesantissimo ridimensionamento. Un gioco guidato dall’Azienda di Monteruscello sulla pelle e all’insaputa dei protagonisti diretti, ovvero gli utenti del servizio, e dell’intera popolazione, che rischia di perdere un altro importante tassello della sanità pubblica, sotto tiro da qualche tempo con la scusa della “spending review”, nella totale indifferenza delle peculiari esigenze di chi vive e si ammala su un’isola. E, aspetto sempre più evidente, nella sconcertante assenza dei Sindaci e della pletora di amministratori locali, tanto numerosi quanto “distratti” rispetto alle necessità e alle emergenze della comunità che dovrebbero rappresentare. Quella che, nonostante loro, trova comunque in sè la forza e il coraggio di resistere all’ingiustizia che si sta continuando a perpetrare ai danni dei residenti della Sir e propri, visto che sono a rischio sul territorio i livelli essenziali di assistenza.

Questa sana forza di reazione, messa in campo dal COMITATO DI CITTADINANZA ATTIVA si era già concretizzata nei mesi passati, a tutela dei diritti degli abitanti della Sir, anche nelle azioni giudiziarie che hanno smascherato la disastrosa scelta dello spostamento dei servizi di salute mentale presso l’ex Hotel Stefania. Una decisione che l’Asl aveva giustificato con l’impossibilità di trovare altre sedi sull’isola, anche per la mancanza di collaborazione dei Sindaci e degli ischitani. Un assunto tutto da dimostrare e in quest’ottica il Comitato a novembre aveva lanciato la campagna “UNA CASA PER ELENA”, per cercare immobili in grado di accogliere la Sir e magari anche il Centro di Salute Mentale. Iniziativa che ha dato i suoi frutti, presentati stamattina durante una conferenza stampa in Seminario, alla presenza dei componenti del Comitato di cittadini, trasversale e variegato nella sua composizione. E con il vescovo PIETRO LAGNESE, in prima fila fin dall’estate al fianco dei pazienti di Villa Orizzonte, che ha visitato anche ieri pomeriggio, mentre in via Nizzola ci si preparava ad accogliere oggi la commissione confezionata ad hoc a Monteruscello.

IMG_2201Contrariamente a quanto hanno sempre addotto come alibi i vertici dell’Asl, a Ischia altre sedi per la Sir ci sarebbero state e ci sono. LA RICERCA DELLA CASA PER ELENA E’ STATA FRUTTUOSA. Sulla base dei requisiti precisi indicati nel bando e ricavati dopo un attento studio sulle caratteristiche richieste a strutture per residenze sanitarie, con la consulenza dei tecnici della Asl Sa1 (perchè la nostra non ha offerto alcun supporto), sono stati selezionati, tra le numerose candidature, TRE IMMOBILI. Tutti immediatamente utilizzabili e molto convenienti dal punto di vista economico. E, ovviamente, senza le tante controindicazioni urbanistiche, amministrative, logistiche e di sicurezza dell’attuale sede, che pure i tecnici e i vertici dell’Asl Na2 Nord si sono ostinati ad ignorare, prendendola ugualmente in affitto.

Come hanno spiegato a nome del Comitato TONY PANTALONE, SALVATORE CENATIEMPO e ANTONIETTA MANZI, le “candidature”, con tutta la documentazione di sostegno, sono state comunicate ufficialmente all’Asl e protocollate sia dai titolari degli immobili che dal Comitato. Ma da Monteruscello non vi è stato alcun riscontro. La mancata risposta, anche negativa, ha costretto uno degli interessati a ritirare la candidatura qualche giorno fa, in quanto trattandosi di una struttura ricettiva doveva programmare la nuova stagione, non potendola lasciare inutilizzata per un anno.

Così, sono rimaste 2 opzioni: una a Panza, in ottime condizioni e offerta gratuitamente all’Asl, e poi Villa Joseph, ben nota struttura assistenziale di Casamicciola, che sarebbe disponibile subito all’accoglienza dei residenti della Sir.

E invece la “soluzione” che si è architettata a Monteruscello per uscire dal disastro che hanno creato con il trasferimento a Casamicciola censurato da Tar, Consiglio di Stato e Procura della Repubblica, sarebbe quella di dividere i 10 residenti e di disperderli. All’inizio sul territorio, tra Villa Mercede, dove andrebbero i tre over 65, e gli altri presso le famiglie di origine, che non sono assolutamente in grado di assisterli. Condizione, questa, che in seguito autorizzerebbe, non essendoci più la Sir a Ischia, a trasferire i sette tornati alle loro case in altre residenze della terraferma. Guarda caso, la Commissione medica che entra in gioco oggi vede la presenza anche del dirigente della Sir di Cardito!

Così, sarebbe compiuta l’opera di distruzione della salute mentale a Ischia. Operazione perfetta sul piano del risparmio. Ma devastante su quello della tutela dei dieci attuali abitanti della Sir e del diritto alla salute presente e futuro della popolazione isolana. Il tutto con l’avallo se non con la connivenza “politica” degli amministratori isolani, che nonostante gli inviti (anche all’incontro di stamattina da cui si sono tenuti alla larga), gli appelli e le sollecitazioni indirizzati loro a più riprese dal Comitato, si sono chiamati fuori dalla partita con il loro silenzio e la loro assenza. VERGOGNOSI, l’uno e l’altra.

IMG_2202PRESENTE E PARTECIPE E’ INVECE IL VESCOVO. Che anche stamattina, dopo aver accennato a Villa Orizzonte nell’omelia pronunciata alla presenza dei Sindaci durante la Messa solenne per la festa di San Giovan Giuseppe, all’incontro con il Comitato ha ribadito con forza: “Io personalmente e la Chiesa di Ischia siamo al fianco di chi non ha voce. Invito il Comitato a non scoraggiarsi, ad andare avanti.  Mi avrebbe fatto piacere che i nostri amministratori fossero stati più solleciti in questa situazione, nell’omelia li ho invitati a fare di più. Ho chiesto ufficialmente di incontrare la dottoressa Iovino (commissaria dell’Asl, nda) e spero che avvenga. E spero anche in una maggiore coscienza civica in un’isola dove purtroppo non è molto viva. La Chiesa di Ischia vuole sostenere questa battaglia in tutti i modi”.

CIO’ CHE CONTINUERA’ A FARE IL  COMITATO DI CITTADINANZA ATTIVA, CHE COINVOLGERA’ ANCORA LA CITTADINANZA. CHIAMATA A FARE FRONTE COMUNE E  ARGINE ALL’OPERA DISTRUTTIVA DELL’ASL. CHE MINACCIA LA CASA DI ELENA E, CON LA CHIUSURA DELLA SIR, I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA ASSICURATI AGLI ISCHITANI. PERCIO’ LA PARTITA DI OGGI CHIAMA IN GIOCO ATTIVAMENTE CIASCUNO DI NOI.

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