A meno di due settimane dall’apertura dell’Expo 2015 sul tema “Nutrire il pianeta”, Ischia ha avuto un’occasione rara e particolarmente interessante di approfondire alcune delle questioni basilari connesse a questo stesso argomento, già cruciale per i 7 sette miliardi e passa di abitanti attuali della Terra e destinato ad esserlo ancor più in prospettiva, visto che la popolazione terrestre continuerà ad aumentare. Il confronto pubblico organizzato dalla Condotta Sloaw Food di Ischia e Procida presso il Giardino d’inverno del Calise di Ischia ha mantenuto tutte le promesse contenute nel titolo – L’AGRICOLTURA DELL’ISOLA D’ISCHIA RIPARTE DALL’ANTARTIDE – di offrire validi spunti e motivi di riflessione, ma anche di azione, ai tanti che vi hanno assistito. E grande attesa vi era anche nei confronti dei relatori ospiti, in particolare la mente e l’anima di Slow Food, Carlo Petrini, che ha offerto un contributo prezioso al lento e complesso processo di rilancio delle attività agricole sulla nostra isola. E domani Petrini ne parlerà a Fontana, ai ragazzi delle scuole medie, nell’ambito del progetto di orientamento che si propone di concretizzare l’istituzione del nuovo corso di studi in Agraria promosso dall’IPSAR Telese e dal Comune di Serrara Fontana, non a caso rappresentato oggi dal sindaco Caruso (unico primo cittadino presente) e dall’assessore Iacono.
Moderatrice dell’incontro nella sua qualità di fiduciario Slow Food a Ischia e Procida, dove segue vari progetti anche nelle scuole per avvicinare i ragazzi alla cultura della terra, SILVIA D’AMBRA ha brillantemente introdotto la discussione, a cui ha dato l’incipit il presidente di Federalberghi, ERMANDO MENNELLA, rappresentante di una categoria che è necessariamente interlocutore primario di qualunque discorso di recupero e valorizzazione delle produzioni isolane. Come ha riconosciuto lo stesso Mennella nel collegare l’agricoltura alla “riscoperta dei nostri valori” e nell’affermare che, poichè “il cibo ci qualifica come aziende, dobbiamo andare verso il chilometro zero”.
Il primo intervento è stato di RICCARDO D’AMBRA, ideatore e promotore del progetto “Profumo di Terra-terra alla terra in mezzo al mare”, che ha sottolineato come l’AGRICOLTURA FAMILIARE (a cui l’Onu aveva dedicato l’anno 2014) sia “la PIU’ CONSONA AL TERRITORIO ISOLANO”, dove ha avuto sempre un ruolo essenziale “a difesa di un reddito di sopravvivenza e di valori morali”. D’Ambra ha chiesto ai partecipanti all’incontro di non rimanere ascoltatori passivi, ma di dare un apporto attivo al recupero dell’agricoltura sull’isola con idee, consigli, aiuto allo Slow Food, che si pone come punto di riferimento. E intanto il primo ad esprimere simpatia e sostegno all’impresa è stato un imprevisto contributo video dell’attore Gérard Depardieu, venuto a Ischia in gennaio per far conoscere il coniglio da fossa nell’ambito di un documentario sulla Campania che andrà in onda per una televisione franco-tedesca.
Il riferimento all’Antartide presente nel titolo dell’incontro ha trovato la sua spiegazione nell’articolata e puntuale relazione del professor VINCENZO FERRARA, climatologo e fisico dell’atmosfera, che ha illustrato i risultati più significativi degli studi compiuti a livello mondiale sui CAMBIAMENTI CLIMATICI. E’ stato proprio il carotaggio dei ghiacci dell’Antartide, eseguito fino ad una profondità di 3mila metri a consentire una ricostruzione dei cambiamenti verificatisi nell’ultimo milione di anni. Ha parlato dei cicli di riscaldamento e di raffreddamento che si susseguono ogni 125mila anni per effetto delle variazioni dell’orbita terrestre, come degli altri fattori che influiscono sul clima del pianeta. Una regolarità in cui negli ultimi due secoli, con l’avvento della rivoluzione industriale, hanno fatto irruzione gli effetti delle attività umane. In particolare, un forte incremento dell’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera, che ha riportato il pianeta alla condizione in cui si trovava all’epoca dell’estinzione dei dinosauri, 60mila anni fa. Il 2014 è stato un anno record, con 33 miliardi di tonnellate di anidride carbonica immessi in atmosfera, dei quali la Terra è in grado di assorbire naturalmente solo la terza parte. Peraltro, gli oceani e le piante stanno riducendo la loro capacità di assorbimento proprio a causa del riscaldamento provocato dalla presenza massiccia in atmosfera di Co2 e degli altri gas serra. Insomma, l’uomo ha innescato un meccanismo che sta interferendo con gli equilibri naturali e che sta facendo riscaldare il pianeta e moltiplicare fenomeni estremi, con rischi enormi per il futuro. E l’unica possibilità è di invertire la rotta, riducendo le emissioni nocive e adottando di nuovo COMPORTAMENTI COMPATIBILI CON L’AMBIENTE. Ciò che vale anche per l’agricoltura, che oggi per le tecniche in uso e le lavorazioni industriali dei prodotti, contribuisce al riscaldamento globale fino al 15%.
Altro importante contributo lo ha portato il dottor ALDO GRASSELLI, presidente della Società Italiana di Medicina veterinaria preventiva e già presidente nazionale del Comitato Sicurezza Alimentare, che ha spiegato come i cambiamenti climatici possono influire anche sulla diffusione di virus e patologie tra gli animali. La biodiversità è il principale fattore di abbattimento dei rischi che derivano dalle malattie e che gravano sugli allevamenti. Perciò bisogna imparare a gestire i rischi sfruttando professionalità e competenze diverse. Grasselli si è poi soffermato sul rilancio dell’allevamento del coniglio da fossa e sulla possibilità per l’isola di diventare un laboratorio interessante anche per altri territori. In un quadro di recupero di FORME DI ALLEVAMENTO a basso consumo di energia e A BASSO IMPATTO AMBIENTALE, che garantiscano la SALUTE e la SICUREZZA DEGLI ANIMALI E DEI CONSUMATORI.