Come volevasi dimostrare. La visita del Venerdì Santo a Ischia dell’assessore regionale Vetrella si è risolta con tante parole e nessun fatto. In linea con gli incontri precedenti che, mentre gli isolani erano alle prese ogni giorno con disagi crescenti, propinavano loro solo promesse pronte a sgonfiarsi al primo contatto con l’aria come soufflé mal riusciti. E anche quello che l’esponente regionale ha cercato di cucinare per Pasqua non ha retto all’evidenza della realtà neppure per poche ore. Troppo deboli, ripetitive e senza sostanza le argomentazioni proposte dall’ospite nell’incontro presso il Municipio di Barano, dove i componenti del Tavolo sulla mobilità formato da rappresentanti dei Comuni e di alcune associazioni di categoria e di utenti avevano portato le loro proposte sui trasporti pubblici sia marittimi che terrestri.
Proprio su questi ultimi Vetrella avrebbe speso più parole. Anche se tutte già sentite. La storia dei 20 autobus in riparazione non è certo una novità e se in questi ultimi anni l’Eav e la Regione, che ne è responsabile, fossero riuscite almeno a garantire pezzi di ricambio e riparazioni quanto ce n’era bisogno e non a distanza di mesi, non avremmo dovuto sopportare il caos che ha fatto diventare il sangue acido a residenti e turisti. Ma si può presentare la semplice, banale riparazione degli autobus rotti come una provvidenziale “soluzione” elargita dall’alto? Secondo l’assessore si può. Come anche riproporre la minestra riscaldata della gara per l’acquisto dei mezzi “seminuovi”. Ma quale azienda in Italia – dove il parco autobus ha ovunque un’età media altissima e le aziende del settore non hanno le risorse per rinnovarlo – si mette a vendere ben 75 (settantacinque) pullman quasi nuovi, avendo la fortuna di averli a disposizione? I vertici dell’Eav prima e Vetrella poi ci hanno chiesto per mesi di pazientare in attesa che arrivassero gli autobus “seminuovi” e la prima gara si è chiusa con un nulla di fatto. E adesso hanno ricominciato con la stessa solfa. Ma l’arrivo di quei mezzi resta quanto di più aleatorio si possa immaginare. E ormai lo hanno capito anche i neonati.
Per il resto, Vetrella ha riproposto il suo “verbo”: lui deve garantire solo i servizi minimi, ciò quello che non ha mai fatto negli ultimi tre anni; il di più (che nessuno chiederebbe se i servizi minimi ci fossero) lo devono organizzare i privati a cui lui è pronto a fare ponti d’oro, e su questo non c’erano dubbi; il passato, ovvero la normalità di un sistema di trasporto pubblico civile, ce lo dobbiamo dimenticare. E certo, dopo la “cura” a cui è stata sottoposta l’Eav, grazie a una gestione che avrebbe meritato qualche approfondimento prima che portasse l’azienda al fallimento, la normalità ce la dobbiamo scordare, bontà loro.
Con novità tanto eclatanti per il trasporto terrestre, a Vetrella deve essere sembrato esagerato aggiungerci pure qualche notizia sul trasporto via mare. Su cui aveva mantenuto uno stretto riserbo perfino nell’audizione davanti alla Commissione regionale Trasporti. E così si è limitato a dire che sta lavorando per sistemare tutta la questione. Tanto ai cittadini-utenti-contribuenti che interessa di sapere il come, quando e perchè…Piuttosto, non si può non chiedersi per quale miracolo l’assessore dovrebbe riuscire nelle poche settimane che gli sono rimaste a sciogliere nodi che nei cinque anni del suo mandato si sono solo ingigantiti e vieppiù intricati. Che sia entrato in possesso di una mirabolante bacchetta magica pre-elettorale?
E il dubbio cresce considerando che all’inizio del prossimo mese altre due navi della Caremar dovranno necessariamente andare in bacino, visto che sono già in regime di proroga rispetto alle naturali scadenze dei controlli imposti dal Rina. Perciò, entro un mese, rischiamo di ritrovarci con un solo traghetto, il FAUNO, che è già sottoposto ad un superlavoro per supplire alla carenze già esistenti. Le cose andrebbero diversamente se fossero riparate navi e mezzi veloci già in cantiere da tempi biblici.
Quando sarà riparato l’ACHERNAR fermo dall’ottobre 2011? Quando il SAN PIETRO, in cantiere dal giugno 2012? E l’ISOLA DI PROCIDA bloccato da settembre? E quando rientrerà in servizio l’ADEONA, che doveva restare fuori 20 giorni, mentre i lavori non sono neppure iniziati? Riproponiamo gli stessi interrogativi, a cui Vetrella e i vertici Caremar attuali non rispondono.
Arrivato al termine del suo mandato quinquennale, Vetrella dovrebbe dare conto dei risultati fallimentari della gestione e del governo di un settore strategico come quello dei trasporti. C’è una responsabilità politica di cui l’assessore in un paese democratico normale deve rispondere, a questo punto della storia. Tutto il resto, ormai, sono solo chiacchiere. INUTILI E FUORVIANTI. E star lor dietro è solo una perdita di tempo.