Il Partito Comunista Italiano M-L condivide il contenuto del comunicato di Nicola Lamonica, anche se la nostra battaglia è per una Caremar pubblica al 100% e fermamente contraria alla privatizzazione parziale o totale dell’attuale trasporto automobilistico pubblico dell’isola d’Ischia. Le privatizzazioni sono una sciagura sociale, che privilegiano i profitti degli investitori privati e danneggiano il diritto alla mobilità dei cittadini. Tanto è vero che i maggiori disservizi della Caremar e dell’Eav-Bus li stiamo avendo da quando la regione ha puntato sulla privatizzazione dei loro servizi. Chi oggi sta assecondando irresponsabilmente la scellerata politica della privatizzazione dell’Ass. Vetrella e della giunta Caldoro sta tradendo e calpestando gli interessi delle popolazioni isolane facendo leva, purtroppo, sulla scarsa partecipazione al confronto e alla lotta di piazza della stragrande maggioranza degli isolani, compreso gli studenti, che non si rendono conto delle scelte antipopolari regionali e di tanti loro genitori.
Il Partito Comunista Italiano M-L fa appello ai comunisti, alla classe lavoratrice operaia e intellettiva e agli studenti progressisti, all’intellettualità d’avanguardia e a tutte le forze democratiche e antifasciste affinché presto si crei un nuovo fronte di lotta e di rivendicazione per affermare il nostro diritto pieno ad una mobilità terrestre e marittima sicura e dignitosa. Nello stesso tempo rammentiamo a Nicola Lamonica che tutte le forze che parteciperanno a questo fronte di lotta alternativa dovranno avere pari dignità rappresentativa e partecipativa, perché nessuno è più disposto a portare acqua al mulino delle idee e delle scelte altrui, specialmente se ritenute sbagliate, come troppo spesso è accaduto sino ad oggi. E’ intollerabile che nel corso di questi anni talune componenti del movimento venivano coinvolte nelle iniziative quando faceva comodo e altre volte no per ragioni di equilibrio e di opportunismo con organizzazioni imprenditoriali, le stesse che affiancano l’ultimo fallimentare movimento, che fa propria la strategia della privatizzazione del potere politico imprenditoriale della regione Campania. Su di una base nuova siamo disposti a partecipare alla riorganizzazione di un movimento di lotta, ma non acceremo mai più di essere invitati da taluno quando gli fa comodo e di essere ignorati quando gli torna opportunisticamente più utile dal punto di vista della guida del movimento, della visibilità e della maggiore partecipazione alle riunioni culturalmente e politicamente trasversali.
I compromessi non servono alla buona riuscita delle lotte, servono solo a favorirne il fallimento nell’interesse nei nemici dei diritti collettivi. Se queste condizioni continueranno a non esserci continueremo a combattere la battaglia per i trasporti col nostro Partito, sempre fedele agli interessi e alla prospettiva di liberazione delle masse loavoratrici e popolari.