Il caos della Salute mentale, disastrosa la gestione dell’emergenza da parte dell’Asl

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Foto Qui Ischia

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Foto Qui Ischia

A Monteruscello sono riusciti a fare un errore anche nel bando rettificato per la ricerca di un immobile da affittare a Ischia. La delibera originaria nel nuovo testo viene indicata, infatti, come la n.251 del 16-04-2014! Sì, avete letto bene, 2014 invece di 2015. E dire che per partorire  la rettifica hanno impegnato settimane, che evidentemente non sono state sufficienti a produrre una versione finalmente precisa  di una delibera nata monca. Già, perchè la rettifica che in burocratese viene attribuita alla necessità di rispondere a richieste di “chiarimenti”, si è resa indispensabile perché l’atto pubblicato in aprile (2015, ovviamente) non prevedeva gli spazi da destinare alla Sir, che invece sono stati inseriti in quest’ultima versione. Anche se, contrariamente a quanto era stato possibile nei giorni scorsi, tra gli ALLEGATI non è più accessibile on line quello che contiene tutti i requisiti richiesti per i servizi della Salute Mentale sull’isola d’Ischia. PERCHE’ MAI, in questi ultimi giorni, QUELLA PARTE ESSENZIALE DEL BANDO, che era stata consultabile nell’immediatezza della nuova pubblicazione del 20 maggio scorso, E’ DIVENTATA INVISIBILE? SOLO UNA COINCIDENZA CON LE ULTIME VICISSITUDINI DELLA SIR E DEI SERVIZI PSICHIATRICI ISOLANI?

E’ davvero sorprendente il modo in cui è stata gestita dall’Asl Na2 Nord la storia di questo bando, che pure nella recente visita a Ischia il commissario AGNESE IOVINO  ha indicato come la “soluzione” del pasticcio creato un anno fa con il trasferimento a Villa Stefania. Hanno aspettato aprile per pubblicarlo la prima volta, nonostante incombessero da mesi sia le pronunce dei giudici amministrativi sulle ordinanze comunali di sgombero e ripristino dello stato dei luoghi sia l’ordine di sgombero emesso dalla Procura della Repubblica. E nella stesura originaria  - identica e precisa ad un vecchio bando del 2012 – si sono “dimenticati” di prevedere spazi per la SIR, al cui reperimento sull’isola era stata subordinata dal magistrato l’esecuzione dell’ordine di sgombero. Poi, hanno impiegato altro tempo prezioso per emanare il nuovo bando e anche stavolta ci è scappata qualche “svista”. Con la “chicca” degli allegati improvvisamente “desaparecidos”. Davvero un ottimo lavoro, non c’è che dire!

Ma è solo la punta dell’iceberg disastroso della vicenda Villa Stefania, che oggi ha conosciuto un’altra giornata complicata. Il tentativo della dirigente della Salute Mentale CECE di recuperare almeno gli spazi per le attività mediche e paramediche in via Nizzola, è stato stoppato dal magistrato che segue la vicenda e che ha intimato lo sgombero dell’edificio, che peraltro era stato già sgomberato venerdì scorso, dopo l’incendio.  Di fatto, si è tornati alla situazione di una settimana fa, con l’ex albergo di via Nizzola precluso ad ogni utilizzo, la chiusura della Sir e la temporanea dispersione dei 9 pazienti in altre strutture, la mancanza di spazi per il Centro di Salute Mentale e il day hospital. Perciò, la dotazione dell’Unità Operativa di Salute mentale è di nuovo ridotta alla vecchia automobile di servizio, anche se nella giornata di oggi si è continuato a garantire l’assistenza e le terapie quotidiane agli utenti del Centro, che affluiscono comunque a Casamiccciola in cerca delle prestazioni di cui hanno bisogno. E che sono loro dovute.

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Foto Qui Ischia

LA GESTIONE DELL’EMERGENZA SCATURITA DALL’INCENDIO, MA CHE AFFONDA LE SUE RADICI NELL’OPERAZIONE VILLA STEFANIA INIZIATA UN ANNO FA, CONTINUA AD ESSERE DISASTROSA DA PARTE DELL’ASL E DELLA SUA ATTUALE DIRIGENZA.

Già la venuta a Ischia del commissario Iovino, nonostante le ore di confronto con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine in ottemperanza alle disposizioni del magistrato, e dell’Unità operativa isolana, avevano lasciato tutti i problemi drammaticamente aperti e le esigenze basilari di tutte le fasce d’utenza senza risposta. E la sua rassicurazione pubblica “tre giorni e vi darò la soluzione”, che aveva ridimensionato già un’ora dopo, non ha trovato alcun riscontro pratico.

D’altra parte, con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl, da cui dipende direttamente l’Unità operativa isolana, paralizzato da mesi e senza un responsabile, la “grana” ischitana ricade totalmente sul commissario, la cui AZIONE finora è stata totalmente INCONSISTENTE E INCONCLUDENTE.

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Foto Qui Ischia

Una settimana dopo ci sono ancora 9 persone sradicate dal loro ambiente, perdipiù dopo aver già subito un trauma per il trasferimento da Villa Orizzonte, che vivono giorno dopo giorno in modo sempre più triste e penoso la disgregazione della famiglia di cui sono stati parte integrante in questi anni, l’ennesimo cambiamento di abitudini, di luogo, di persone. Un dramma umano che a Monteruscello non hanno mai voluto capire, da quando un anno fa FERRARO e anche l’allora direttore sanitario Iovino si ostinarono contro tutto e tutti, e in primis contro la logica, a voler trasferire d’autorità gli abitanti della Sir dalla parte opposta dell’isola. In una struttura priva dei requisiti essenziali su cui oggi, rispetto ad altre soluzioni e alternative ben più praticabili e legittime, la dirigenza dell’Asl si mostra esigente in modo cavilloso e esasperato.

E una settimana dopo il commissario, dall’alto della sua autorità, non è riuscita ancora neppure a rimediare un paio di locali, neppure uno sgabuzzino, nei vari edifici a disposizione dell’Azienda sul territorio per garantire la continuità dell’assistenza psichiatrica, che certo non può essere interrotta.

Insomma, il quadro è desolante e il fallimento totale. Purtroppo, la conclusione obbligata di una storia nata e proseguita male. Ma ciò che la rende intollerabile è che a pagare il conto salatissimo di “sviste”, scelte improvvide e errori in serie sono solo coloro che dovrebbero essere sempre e comunque tutelati: i malati e sofferenti psichiatrici dell’isola. Cittadini di serie Z per l’Asl Na 2 Nord.

 

 

 

 

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