Ischia non ha più una Sir, chiusa Villa Stefania il futuro a Ischia dei pazienti è appeso a un filo

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Iovino al centro – Foto Qui Ischia

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Gli effetti dell’incendio -Foto Qui Ischia

Per nove mesi, da quando è diventata commissario dell’Asl Na2 Nord, AGNESE IOVINO non si era mai vista sull’isola, nonostante i reiterati inviti. E per ben quattro volte non si era presentata alla convocazione della Commissione Trasparenza del Consiglio regionale per essere audita. Ma oggi ha trovato finalmente il tempo e la voglia di venire a Ischia, per portare a compimento la “mission” iniziata dal suo predecessore Ferraro, CHIUDERE LA SIR ISOLANA, a cui era già stato inferto un colpo gravissimo con il trasferimento dalla Villa Orizzonte, di cui fino a stamattina portava ancora ufficialmente il nome, all’ex Hotel Stefania. L’incendio di ieri sera ha creato la situazione di emergenza in cui si è incuneato il ricatto morale di sempre: se a Ischia non ci sono alternative, I PAZIENTI VANNO SPOSTATI IN TERRAFERMA. Ma siccome è l’Asl a decidere se le alternative sono accettabili o meno, per tutta la mattinata si è rischiato che i 9 residenti della Sir fossero trasferiti in strutture continentali e, quindi, privati di punto in bianco della famiglia, dei rapporti di amicizia, della dimensione di tranquillità, conquistati dopo tante sofferenze. E IL RISCHIO DELLO SRADICAMENTO E’ ANCORA ATTUALISSIMO. Perchè la sorte di quelle 9 PERSONE sarà decisa in questo fine settimana. Dopo che per tutta la mattinata sulla loro pelle si è giocata una sconfortante, avvilente, deludente partita burocratico-amministrativa, seppur giustificata “nobilmente” a chiacchiere dall’”interesse dei pazienti”.

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Il presidio dei cittadini -Foto qui Ischia

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Iovino, Cece e Castagna Foto qui Ischia

Finestre aperte in tutto l’edificio per far arieggiare gli ambienti, muri al piano terra affumicati, una fortissima puzza di fumo e di plastica bruciata che all’esterno si è accompagnata ad un inconfondibile e persistente fetore di fogna, dentro l’ex albergo si è svolta una lunga riunione tra il commissario Iovino, con marito al seguito, il personale medico dell’Unità Operativa di Salute mentale, i dirigenti della Cooperativa che si occupa dei pazienti, il sindaco di Casamicciola CASTAGNA, i rappresentanti delle Forze dell’ordine, che da ieri sera stanno indagando sull’incendio. Nel corso della mattinata, si è anche aggiunto un tecnico inviato dalla Procura, che da mesi, da quando fu ordinato lo sgombero della struttura di piazzetta Nizzola, segue le vicende della Sir. Fuori, un presidio di cittadini e di componenti del Comitato di Cittadinanza Attiva, che già da ieri sera e anche stamattina si è impegnato per trovare e proporre delle soluzioni abitative per dare accoglienza in questa fase emergenziale ai residenti della Struttura Intermedia Residenziale. Nero su bianco è stata formalizzata la proposta dei gestori di Villa Joseph, disponibili ad accogliere immediatamente i pazienti della Sir. Ed è stata ventilata anche un’altra opzione, relativa ad una struttura di Panza, che ha richiesto l’autorizzazione sanitaria. Nel corso della mattinata, come “pulicini sperduti”, spesso senza essere al corrente di quanto era accaduto, arrivavano uno dietro l’altro gli utenti del Centro diurno, rimasti anche loro senza un punto di riferimento. E oggi, e fino a data da destinarsi, anche senza pranzo. C’è stato anche il problema della somministrazione delle terapie quotidiane, data la mancanza di un locale fruibile, ma la questione – almeno quella – è stata risolta dagli operatori, che in giornata provvederanno anche a raggiungere  i pazienti, che non possono ovviamente interrompere le terapie. Dopo lunghe e a tratti estenuanti discussioni, la prima uscita all’esterno del commissario Iovino, che a domanda di alcuni componenti del Comitato di Cittadinanza Attiva, sosteneva che si stava lavorando per evitare che i pazienti dovessero lasciare l’isola. Affermazioni rassicuranti, fatte con un sorriso e la chiara intenzione di smorzare i toni. Forse anche stupita di quelle presenze di non addetti ai lavori, di persone intenzionate quanto meno a non lasciar passare sotto silenzio il trasferimento dei residenti della Sir.

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Iovino e Cece -Foto Qui Ischia

La discussione dentro proseguiva ancora, sempre con la spada di Damocle del viaggio solo andata per Napoli degli abitanti della Sir. Un’arma brandita fino all’ultimo, che continua a pesare anche in queste ore sul futuro di quei 9 isolani. La Iovino ha escluso tassativamente l’opzione Villa Joseph e le altre a lei sottoposte. “Avete l’autorizzazione sanitaria?”, ha ripetuto anche più tardi in pubblico ai titolari della struttura di Panza. Ha più volte ricordato che c’è un bando – eh già, stavolta le carte stanno a posto – per trovare una struttura sull’isola e  che bisognerà aspettare che quella procedura faccia il suo corso. Nel frattempo, c’è il problema di sistemare i 9 residenti. E qui il bivio: non essendoci un’altra Sir pronta sull’isola, almeno in base alla valutazione dell’Asl, i pazienti dovrebbero essere portati a Napoli. Affinchè possano rimanere a Ischia, il commissario ha chiesto alla dirigente della Salute Mentale, CECE, di sottoporre ad una nuova valutazione la loro salute psichica, per verificare se sia ancora necessaria per loro un’assistenza da Sir o se possano essere inseriti in strutture con più basso livello assistenziale. Tutto questo dovrà essere fatto entro questo fine settimana, perchè lunedì la dottoressa Cece dovrà inviare la sua relazione a Monteruscello, con la diagnosi da cui dipenderà il trasferimento a Napoli (per chi ha bisogno della Sir) o la permanenza sull’isola per chi può essere inserito in una struttura socio-sanitaria, ovvero in un nuovo “gruppo appartamento” da organizzare, anche prendendo in affitto a tale scopo una civile abitazione.

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Si porta via il possibile – Foto qui Ischia

DUNQUE, DA OGGI L’ISOLA D’ISCHIA, DOPO 18 ANNI, NON HA PIU’

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Villa Stefania chiude – Foto Qui Ischia

UNA STRUTTURA INTERMEDIA RESIDENZIALE.

I pazienti, dimessi già ieri sera dopo l’incendio, sono attualmente allocati tre a Villa Mercede, cinque in un hotel di Casamicciola e uno a Villa Fasolara. Fino a lunedì, quando si deciderà la loro sorte definitivamente, potranno forse restare nelle attuali sistemazioni, tanto più che il sindaco Castagna si è accertato di avere chiaro dalla Iovino l’impegno che sarà l’Asl a pagare il conto. Saranno anche interpellati i tutori dei pazienti e se non vi sarà disponibilità ad accoglierli temporaneamente nelle famiglie, in attesa di allestire il gruppo appartamento, saranno trasferiti in terraferma! Gira che ti rigira, lo spettro incombe, pesa, condiziona.

Un ricatto morale che sta subendo l’intera comunità isolana da quando a Monteruscello si è deciso a tavolino di fare “spending review” (ma il risultato è ben diverso) a spese dei servizi della Salute Mentale a Ischia. E, dopo tre anni di tagli e riduzioni, dopo lo sconsiderato trasferimento della Sir che ha creato le condizioni di non ritorno di oggi, adesso il disegno originario sta quasi per compiersi. In questo momento, chiusa la Sir, Ischia non ha neppure un Centro di Salute Mentale diurno. Si seguiranno i pazienti a casa, è l’impegno di Cece. Ma oggi, nel lasciare Ischia, il commissario IOVINO, HA LASCIATO UNA SALUTE MENTALE IN MACERIE. L’indegna conclusione della lunga serie di scelte e errori ascrivibili alla gestione Ferraro, rispetto alla quale il commissario Iovino ha operato in totale continuità.

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