Dopo domenica, come anticipato alla vigilia, oggi il Comitato di Cittadinanza Attiva ha raddoppiato il suo presidio “dimostrativo” davanti al Calise di Ischia in concomitanza con la riunione elettorale ischitana di Vincenzo De Luca. A tenere bene in vista lo striscione “Giù le mani dalla Salute Mentale” c’erano componenti del Comitato e persone che, fin dalla mobilitazione davanti a Villa Orizzonte un anno fa, in questi mesi hanno seguito tutta la storia successiva al trasferimento della Sir a Villa Stefania, seguendo con apprensione quanto è accaduto negli ultimi giorni di crisi nera dei servizi psichiatrici sull’isola. Mesi nei quali, a dire il vero, la pletora di assessori e consiglieri comunali si era tenuta decisamente alla larga dalla vicenda, di cui peraltro si sono occupati assai poco anche i primi cittadini, tranne qualche rara eccezione. Ma l’imminente appuntamento con le urne per le Regionali, in questa fase di generalizzata caccia al voto, ha avuto l’effetto di un risveglio dal letargo, indubbiamente propiziato dai sit-in di domenica e di oggi. Che, d’altra parte, si sono svolti proprio per attirare l’attenzione, su un tema scottante della sanità pubblica, dei due candidati a governatori della Campania (e pure della sanità, dunque) e di coloro che stanno chiedendo i consensi degli ischitani per andare a sedersi nel prossimo Consiglio regionale. Così, almeno l’effetto “risveglio” per ora sembra aver funzionato, anche se resta da vedere quanto ne resterà tra una settimana, a giochi fatti e urne archiviate.
Stamattina, alcuni candidati hanno chiesto al Comitato la documentazione relativa all’affaire Villa Stefania. La stessa documentazione è stata consegnata “brevi manu” a De Luca, insieme al testo della lettera inviata a suo tempo dal Vescovo a Caldoro, che ha negato di averla mai ricevuta. Perciò c’è stato anche un breve contatto diretto tra l’ex Sindaco di Salerno, che a conclusione del suo intervento ha ricordato la presenza all’esterno degli operatori della Salute Mentale.
Piuttosto, ci sono delle novità che arrivano da piazzetta Nizzola. Lunedì era la giornata entro la quale il commissario Iovino avrebbe dovuto prendere una decisione e risolvere i problemi contingenti scaturiti dall’incendio a Villa Stefania. Quelli contingenti eh, non certo i problemi di fondo legati all’utilizzo di una struttura che la giustizia ha ritenuto inidonea ordinandone lo sgombero, sia pur solo dopo aver trovato un’adeguata alternativa abitativa sull’isola ai residenti della Sir. Ma da Monteruscello soluzioni non ne sono arrivate. E, d’altra parte, la MANCANZA DI UNA SEDE PER LA SALUTE MENTALE nei giorni scorsi aveva prodotto una SITUAZIONE PESANTISSIMA per la mancanza di un punto di riferimento per gli utenti dei servizi semiresidenziali e del centro diurno. Girare l’isola con l’auto per cercare – e sperando di trovarli – i pazienti per somministrare loro le terapie che devono assumere quotidianamente e che non possono essere sospese, come si è fatto nei giorni scorsi, non è condizione che potesse proseguire ad oltranza, senza scadenza, se non con costi sanitari e sociali altissimi. Intanto, alcuni utenti continuavano a presentarsi fuori a Villa Stefania, senza trovare ovviamente gli operatori, che non potevano starci. Si è SFIORATA, insomma, l’INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO, peraltro con buona pace dell’Asl, che sembra non essersi proprio posta il problema. Come non se lo era posto il commissario, che aveva lasciato un caos dopo la visita a Casamicciola. Della serie: CHIUDO E DOPO DI ME IL DILUVIO.