E’ sempre molto fotografato, sia come protagonista assoluto che come sfondo. Ma oggi deve aver battuto qualche record. Non c’è stato scorcio, panorama, muro che non sia stato oggetto di centinaia di fotografie e video, con tutti i riflessi di luce offerti da una giornata meteorologicamente capricciosa. Ma non abbastanza per tenere lontani dal Castello Aragonese gli isolani, che, anzi, lo hanno invaso pacificamente e gioiosamente per tutta la giornata. Anche oltre l’orario stabilito, visto che passate le 19.00, continuavano a salire numerosi e folti gruppi sulla rocca ancora piena di gente. Se la sono voluta godere proprio fino in fondo, la loro giornata particolare sull’Insula Minor, rispondendo in oltre 1500 all’invito pubblicizzato nei giorni scorsi dalla FAMIGLIA MATTERA, che ha voluto confermare l’appuntamento di fine maggio dell’anno scorso. Appuntamento che, a maggior ragione dopo l’ottimo riscontro di questa seconda edizione, è destinato a consolidarsi e a diventare una piacevole consuetudine primaverile per gli ischitani.
La lunga fila di passeggini all’ingresso del tunnel dell’ascensore è davvero una rarità per il monumento simbolo dell’isola. E il segnale di come la visita al Castello sia stata vissuta anche come una grande festa di famiglia, con una mescolanza di generazioni che l’ha trasformata in un’occasione rara di racconto, di scambio, di comunicazione. I più anziani orgogliosi di illustrare il “loro” Castello, frequentato da ragazzini e non più visitato spesso da decenni, ai figli e ai nipoti, che pure loro non è che siano stati poi tanto assidui. E i bambini curiosi, interessati, affascinati dalle tante cose nuove e dalle narrazioni degli adulti e poi conquistati dalle “mummie egiziane”, che hanno rappresentato il grande richiamo di quest’anno per piccoli e grandi.
La chiesa dell’Immacolata è stata tra le mete più frequentate e apprezzate del tour. Per l’occasione è stato creato un corridoio che consente di avvicinarsi al massimo alla capsula di vetro in cui sono custoditi i due sarcofagi e la maschera funeraria egizi, affidati dal Museo Reale del Belgio alle cure degli esperti dell’ISTITUTO EUROPEO DEL RESTAURO che ha sede sul Castello. Per molti è stata una scoperta, questa presenza, non meno dei preziosi reperti archeologici attualmente ospiti della rocca. E l’équipe dei restauratori ha risposto a tutte le domande e curiosità del pubblico, mentre un gruppo procedeva in diretta nel restauro della tela dell’Annunciazione, proveniente dalla Congrega di Panza, a cui si sta lavorano in queste settimane.
Divisi in gruppi, i visitatori hanno potuto usufruire delle informazioni e indicazioni dei volontari che hanno fatto da guide, raccontando la storia del monumento e le storie dei diversi luoghi che compongono l’articolato itinerario di visita che si snoda da un versante all’altro dell’isolotto, offrendo ovunque panorami mozzafiato e testimonianze storico-artistiche legate – e significative – non solo alla storia dell’Insula Minor, ma dell’intero Regno di Napoli e Mezzogiorno d’Italia.