Quelle strane matasse che attirano i Rospi smeraldini nelle pozze della Pineta Mirtina

IMG_2651

Foto Qui Ischia

IMG_2653

Foto Qui Ischia

Sul fondo limaccioso sono comparse delle strane matasse. Come di lana bagnata, pelosa e verdognola. Chi può avercele buttate? Al contrario dei pezzi di vetro e del pacchetto di sigarette vuoto che i soliti incivili hanno gettato nella pozza, quei piccoli gomitoli attraggono come calamite i girini di Rospo smeraldino, a centinaia. Di solito, nuotano velocemente senza lasciare spazi vuoti nello stagno e concentrandosi solo in pochi individui in punti dove evidentemente trovano qualcosa di commestibile. Stavolta, invece, si accalcano numerosi e frenetici quasi solo intorno a quelle “cose”. Che non sono a loro per niente estranee. Anzi.

Non si tratta di lana, ovviamente. Nè di spago o di altri materiali di provenienza umana. Osservando attentamente tutto il fondo della pozza, si vedono dei lunghi filamenti trasparenti, tesi tra le pietre, all’interno dei quali si notano in fila (come piselli nei baccelli) dei granellini neri. Quei fili si dipanano proprio dalle strane matasse, che sembrano così diverse, al primo sguardo, solo perché sono ricoperte dal limo del fondale, come se ci si fosse attaccato sopra. Ed è quella polvere che sembra attirare i girini, come se svolgessero un’operazione di pulizia dei filamenti ammassati.

IMG_2657

Foto Qui Ischia

IMG_2652

Foto Qui Ischia

Quei fili sono le caratteristiche “collane” di uova dei Rospi smeraldini. Ogni femmina ne depone a migliaia, con una fatica che dura per ore e che può portarla anche alla morte. E, altra particolarità, sceglie lo stesso stagno in cui è nata (filopatria), ovviamente quando lo trova ancora disponibile. In questo caso, la responsabile di quest’ultima deposizione ha lasciato le sue preziose “collane” da un capo all’altro della pozza. Si tratta, dunque, di un’altra generazione di rospi, che si prepara nello stesso luogo in cui stanno crescendo le generazioni di girini precedenti. Mischiati tra loro ci sono gli esemplari più grandi, che si avvicinano al momento cruciale della metamorfosi, quelli di medie dimensioni e i più piccoli, delle dimensioni di una lenticchia, che avranno bisogno di altre settimane per la mutazione. E che, dunque, accompagneranno a lungo i girini che usciranno dalle uova appena deposte.

IMG_2656

Foto Qui Ischia

Testimoniata dal gracidio che si ascolta anche in pieno giorno, non  solo all’imbrunire, nelle vasche della Pineta Mirtina la stagione della riproduzione del Rospo smeraldino è in pieno svolgimento, benchè sia iniziata ormai molti mesi fa, alla fine dell’inverno. Ormai è provato che, grazie alle condizioni climatiche favorevoli, nel parco al centro di Ischia il periodo degli amori dell’unico anfibio presente nel golfo di Napoli si protrae più a lungo di quanto non accade in genere in altri luoghi. Se le  temperature sono miti, le prime deposizioni di uova si verificano già  fine gennaio-febbraio e vanno avanti fino all’estate avanzata. Uno dei periodi riproduttivi forse più lungo per la specie che, in altre parti d’Europa e del Mediterraneo dai climi più  freddi, esce dal letargo solo a primavera avanzata. Quando da noi già iniziano le prime metamorfosi. Ed è anche questo che rende particolarmente strategico e importante il sito della Mirtina per la salvaguardia del Rospo color smeraldo, che è specie a rischio e, dunque, protetta a livello internazionale. Specie già estinta a Capri e in altri luoghi che, salvaguardando e tenendo sempre umide le pozze della riproduzione, potrà continuare ad essere presente a Ischia e a svolgere la sua preziosa funzione biologica nello straordinario habitat della pineta nel cuore centro abitato.

 

 

What Next?

Recent Articles