Di Ischia conoscono solo gli alberghi. O qualche sala conferenze immersa nel verde dotata di tutti i comfort. Il fior fiore dei luoghi dell’ospitalità con cui l’Isola Verde si presenta nella sua forma migliore, piccolo paradiso in terra dove tutto appare perfetto e meraviglioso. E’ questa l’accoglienza che riserviamo ogni volta ai politici che approdano sulla nostra isola puntuali e tempestivi durante le campagne elettorali. Gli stessi, spesso, che in altre fasi della loro storia politico-amministrativa non legate all’imminenza degli appuntamenti elettorali, sono sempre troppo impegnati per rispondere alle richieste e sollecitazioni indirizzate loro dall’isola, soprattutto sulle questioni e gli argomenti che li chiamano in causa direttamente per le loro responsabilità e competenze. E, rispettando la consuetudine, ci apprestiamo a riservare nei prossimi giorni e settimane le stesse attenzioni ai candidati alle prossime Regionali di fine mese. Un trattamento speciale per queste toccate e fughe dispensatrici sicure di sorrisi, strette di mano, giovialità e, ovviamente, promesse e rassicurazioni in dosi industriali.
Arrivano al porto, i politici, e subito c’è chi si premura di andarli a prendere e di accompagnarli direttamente in albergo o nel luogo ameno dell’incontro programmato. Dopo il quale, fatti salvi appuntamenti elettorali più ristretti con gli “appoggi” isolani, si fa subito il percorso inverso, di filato verso l’imbarco e tanti saluti fino alla prossima tornata elettorale e alla prossima valanga di promesse.
Passano veloci lungo le strade principali, osservando di sfuggita il passeggio e, quando capita, qualche scorcio di panorama: la rassicurazione che a Ischia va tutto bene, che vivere qui è un privilegio, che state in un paradiso perciò quali problemi potete avere, di cosa potete lamentarvi, che pretendete di più…Il rito, celebrato con precisione e devozione dai fedelissimi locali o da quanti aspirano a diventarlo (e quali migliori occasioni che quelle in cui ci sono in ballo i voti?) si ripete con maniacale precisione senza digressioni, deviazioni, eccezioni. Le regole sono regole e vanno rispettate, no?
E invece bisognerebbe proprio romperle, queste “regole”. E cambiare drasticamente le modalità di accoglienza a quanti verranno nei prossimi giorni a chiedere il voto degli ischitani per governare per cinque anni la Regione Campania. Quell’ente da cui dipende tanto del presente e del futuro dell’isola, che ha voce in capitolo in tutte le emergenze che affliggono la comunità isolana a che si riverberano negativamente in molti casi sulla sua economia turistica. L’ente che può ancora fare la differenza, nel bene e nel male, con le sue scelte, i suoi provvedimenti, le sue erogazioni di fondi, le sue omissioni.
LA VISITA A ISCHIA, tanto più per la sua funzione elettorale, NON DOVREBBE PRESCINDERE DA ALCUNE TAPPE. Sul PORTO innanzitutto. Invece di infilarsi subito in macchina allo sbarco, una passeggiata per ammirare lo spettacolo vergognoso dei pontili e le condizioni di degrado con cui ci presentiamo ogni giorno a migliaia di ospiti italiani e stranieri, lo sfregio delle biglietterie “provvisorie” a uno dei luoghi più belli dell’isola, lo stato del bacino di cui da decenni non si provvede all’escavo.
E sul porto o a poca distanza da lì, a PIAZZA TRIESTE capolinea degli autobus, bisognerebbe parlare della situazione dei trasporti pubblici di mare e di terra ridotti al collasso da gestioni fallimentari che portano il marchio della Regione e che avvelenano ogni giorno la vita di ischitani e forestieri.
Senza andare troppo lontano, ci vorrebbe una escursione al CANTIERE ABBANDONATO DI SAN PIETRO, per mostrare dal vivo gli effetti di una delle performance più incredibili della Regione, i milioni di soldi pubblici che stanno marcendo come il cemento armato delle opere incompiute e illustrare le conseguenze devastanti che la mancata realizzazione di quel depuratore e la mai avviata costruzione degli altri due sta provocando all’isola fin quando a Napoli si continueranno a fare orecchi da mercante.
E perchè non portare i candidati al “RIZZOLI”, senza preavviso, per osservare dal vivo le barelle nei corridoi e le condizioni in cui si lavora normalmente nell’ospedale lilliput di Lacco? E sulla via di Lacco, si dovrebbe fare una deviazione in via Nizzola, a VILLA STEFANIA, per prendere visione delle condizioni in cui sono stati portati a vivere i residenti della Sir e della brillante operazione compiuta dall’Asl a suon di denaro pubblico e già censurata abbondantemente dalla magistratura.
Per completare il giro, una puntatina nel CENTRO DI ISCHIA, dove si fanno lavori in velocità in piena stagione turistica per fognature che non hanno un depuratore a cui allacciarsi!