All’improvviso, l’attenzione è scemata. E la questione è stata inspiegabilmente derubricata, come se non fosse più tanto urgente e pressante come nei giorni precedenti. Eppure, nulla è cambiato. Nessun problema è stato risolto. Nessun nodo è stato sciolto. Nessuna ingiustizia sanata. Anzi, il trascorrere inutile dei giorni, ha intorbidato ancora di più le acque e moltiplicato le incognite che gravano come un incubo senza fine sul futuro prossimo dei RESIDENTI (EX) DII VILLA ORIZZONTE. Insomma, non c’è nessun motivo per restare in silenzio, per interrompere la mobilitazione dei cittadini, per mettere la sordina ad una vicenda che sta continuando a involvere nel modo peggiore. E che nel giro di pochi giorni potrebbe consegnarci un ESITO INACCETTABILE, sia per la sorte degli uomini e delle donne direttamente coinvolti sia per le implicazioni pesantissime sull’offerta della sanità pubblica isolana.
Tutti gli spettri agitati nelle ultime settimane, purtroppo, non si sono affatto allontanati nè tanto meno dissolti, nella crescente indifferenza generale, media compresi, ma rischiano di materializzarsi a breve, con ricadute pesantissime per l’isola. O meglio, per le isole, visto che i servizi sempre più ridotti all’osso dalla Salute Mentale di Ischia “coprono” (meglio, dovrebbero coprire) anche le esigenze di Procida. Già da lunedì, quando la convocazione di un incontro a Monteruscello, alle ore 9.00, non lascia presagire nulla di buono.
A dire il vero, il lunedì si è rivelato spesso complicato nelle ultime settimane, tanto da essere annunciato più volte con un certo allarmismo, che peraltro ha trovato spesso riscontro nei fatti verificatisi nel primo giorno della settimana. Come l’insostenibile coesistenza nella “stanzulella” del Presidio San Giovan Giuseppe tra la Guardia Medica Turistica e l’ambulatorio della Salute Mentale, scattata il 15 giugno -di lunedì – che si sta dimostrando ancora più disastrosa di quanto si era potuto prevedere alla vigilia. E sempre di lunedì c’è stato chi, ovvero la COOPERATIVA ACCAPARLANTE, si è dovuto fare carico di garantire un tetto sicuro e adeguato, oltre all’assistenza che da diciotto anni assicura in modo encomiabile ai pazienti della (ex) Sir, nell’assenza dell’Asl Na2 Nord. Che nell’ultimo anno ha inanellato una serie incredibile di scelte disastrose, pagate a carissimo prezzo da persone affidate alle sue cure e, in generale, dall’intera COMUNITA’ ISOLANA, che è stata PRIVATA DI UN SERVIZIO ESSENZIALE E DI UN PRESIDIO DI CIVILTA’, OLTRE CHE DI SANITA’, COME LA SIR.