Regno di Nettuno cattivo esempio nazionale: che fine hanno fatto i natanti in dotazione?

IMG_0813

Foto Qui Ischia

L’anno scorso oltre 120 milioni di turisti le hanno scelte per le loro vacanze, in varie stagioni. Il 21 per cento in più del 2014. E il trend è in continuo aumento, tanto che si valuta che nel futuro il 60 per cento dei flussi sarà indirizzato verso il cosiddetto turismo sostenibile. Che ha come destinazioni privilegiate proprio le aree protette a terra e a mare. E così le località italiane che beneficiano della condizione di avere nei propri territori le une e le altre si danno da fare con investimenti, progetti e iniziative varie per migliorarne la gestione, l’armonizzazione tra tutela e fruizione e, non di rado. perfino per ampliarle. Con una sempre più consapevole, convinta ed efficace partecipazione e collaborazione delle popolazioni residenti, che fanno esperienza diretta dei progressi che le aree protette producono sulla qualità della vita e anche sulla loro economia. E mentre accade questo in giro per l’Italia e nelle tante isole minori che ospitano AMP, a Ischia ci si imbatte ancora nel solito, miope commento:  “Ma a che serve l’Area Marina? E’ solo un carrozzone inutile”. Che anche negli ultimi giorni è spuntato qua e là sul web, “a spiovere”, come sempre.

Quelli che da anni non perdono occasione per rilanciare questo altissimo concetto “filosofico” sono probabilmente gli stessi che, se potessero, continuerebbero a colare cemento su ogni pezzo di terra libero, a riempire ancora di più di auto le già supercaotiche strade ischitane e di barche di passaggio il mare, a considerare i boschi e il mare come discariche libere, a sfruttare e consumare senza limiti le risorse dell’ambiente, ché tanto chi se ne frega di chi verrà dopo. Una minoranza – si spera – che, purtroppo, ha trovato e trova terreno fertile per la sua battaglia di retroguardia nei disastri combinati negli ultimi anni nella gestione del Regno di Nettuno, trasformato in Regno di Nessuno secondo le speranze mai nascoste dei detrattori più agguerriti.

Davanti al fiorire di iniziative che si registra nelle AMP italiane, spesso in collaborazione tra loro, e al moltiplicarsi dei buoni risultati che ne derivano, non c’è dubbio che lo stato comatoso in cui è stata ridotta l’Area Marina delle Isole Flegree e la paralisi a cui è stata condannata spiccano con ancora maggiore evidenza. E se si considera che le esperienze delle AMP (a cominciare da quelle siciliane) italiane sono prese  a modello negli altri Paesi del Mediterraneo che le cominciano ad istituire anch’essi, la condizione mortificante e vergognosa in cui versa il Regno è l’esempio negativo che si distingue, la classica eccezione (per fortuna) che conferma la regola.

In questo quadro da far cadere le braccia, si inserisce la “SCOMPARSA” DEI NATANTI IN DOTAZIONE ALL’AREA MARINA fin dall’inizio della sua istituzione. Qualche giorno fa, ricostruendo con precisi riferimenti cronologici il suo arrivo sull’isola, Qui Ischia ha ricordato che già nell’estate precedente alla formalizzazione dell’istituzione del Regno, il Ministero dell’Ambiente aveva assegnato all’istituenda Amp uno spazzamare nuovo, inutilizzato presso la vicina AMP di Baia. Oggi che uno spazzamare servirebbe a Ischia, è lecito chiedersi che fine abbia fatto quello già esistente, che avrebbe dovuto essere pronto alla bisogna, trovandosi ( o meglio, dovendosi trovare) sull’isola.

MA L’INTERROGATIVO NON HA OTTENUTO NESSUNA RISPOSTA. POSSIBILE CHE NESSUNO SAPPIA DOVE SIA FINITO LO SPAZZAMARE ASSEGNATO ALL’AREA MARINA?

Lo stesso discorso vale anche per le due imbarcazioni che furono acquistate nei primi anni di vita del Regno di Nettuno e che in quel periodo furono utilizzate, con la presenza a bordo di volontari appositamente formati, per attività di vigilanza, di informazione e di sensibilizzazione dei fruitori del mare circa l’esistenza, le regole e le opportunità dell’Area Marina di Ischia, Procida e Vivara. Anche di quelle non si è più parlato: ma che fine hanno fatto? E per quale motivo non sono state più utilizzate, anche prima che si arrivasse alla paralisi degli ultimi tempi?

SI TRATTA DI BENI PUBBLICI, DELLA CUI DISPONIBILITA’ E DEL CUI UTILIZZO SI DEVE RENDERE CONTO AI CITTADINI. CHI HA AVUTO DI RECENTE RESPONSABILITA’ NELLA GESTIONE E CONDUZIONE DEL REGNO DI NETTUNO DEVE SPIEGARE CHE FINE HANNO FATTO LO SPAZZAMARE E GLI ALTRI DUE NATANTI. CONTINUEREMO A PRETENDERE CHIAREZZA SU QUESTO PUNTO (e non solo) E AD INSISTERE CON QUESTA DOMANDA. A CUI CHI DI DOVERE DEVE DARE RISPOSTA. PER NON AGGIUNGERE UN’ALTRA VERGOGNA ALLE GIA’ TROPPE CHE CONNOTANO L’INVOLUZIONE DELL’AREA MARINA PROTETTA DELLE ISOLE FLEGREE. UN ALTRO GIGANTESCO FALLIMENTO DEL “SISTEMA ISCHIA”.

What Next?

Recent Articles