Lettera aperta al Pres. della Giunta Regionale della Campania Vincenzo De Luca, alle forze politiche del Consiglio Regionale, alla Stampa di Associazione Consumatori Utenti della Campania e Autmare.
Nel momento dell’insediamento del Presidente De Luca e della Giunta Regionale presso il Consiglio Regionale della Campania l’ Associazione Consumatori Utenti della Campania e l’ Autmare, rivolgono un appello al nuovo Consiglio, ed al neoeletto Presidente, che è anche ad interim Assessore ai Trasporti, affinchè venga rilanciata la Caremar, azienda pubblica come struttura regionale per i servizi essenziali ai sensi della 169/75, e ripristinata la legalità, in termini di libera concorrenza di più armatori, pubblici e privati, nella gestione delle linee del mare, che assicurino la continuità territoriale tra le Isole del Golfo di Napoli e la terraferma.
Ricordano la necessità di applicare la delibera dell’Autorità di garanzia sulla concorrenza ed il mercato, che nel dispositivo della sua decisione del 28 gennaio 2015 recitava testualmente:
“ … RITENUTA accertata l’ideazione e realizzazione di un’intesa unica, continuata e complessa da parte di Alilauro SpA, Alilauro Gruson SpA, Alicost SpA, Medmar Navi SpA, SNAV SpA, NLG Srl, SMLG Srl, CLMP in liquidazione, Gescab Srl, ACAP, volta a ripartire i costi/ricavi in quote storiche predeterminate al fine di mantenere invariati i margini di profitto relativi, ai sensi dell’articolo 101 TFUE;
Tutto ciò premesso e considerato;
DELIBERA
a) che le società Alilauro SpA, Alilauro Gruson SpA, Alicost SpA, Medmar Navi SpA, SNAV SpA, NLG Srl, ai sensi dell’articolo 14-ter, commi 2 e 3, della legge n. 287/90, non hanno rispettato gli impegni 1) e 2) resi obbligatori dall’Autorità con delibera del 15 ottobre 2009 n° 20378;
b) che le società Alilauro SpA, Alilauro Gruson SpA, Alicost SpA, Medmar
Navi SpA, SNAV SpA, NLG Srl, SMLG Srl hanno messo in atto un’intesa unica, complessa e continuata, realizzatasi anche attraverso gli organismi comuni Consorzio Linee Marittime Partenopee in liquidazione, Gescab Srl ed Associazione Cabotaggio Armatori Partenopei, avente per oggetto la ripartizione dei costi/ricavi in quote storiche predeterminate per mantenere
invariati i margini di profitto relativi nel mercato del trasporto passeggeri, con o senza veicoli al seguito, nei golfi campani e da Napoli e/o da alcuni porti laziali con le isole Eolie e Pontine, almeno dal 1998 ad oggi, in violazione dell’articolo 101 TFUNIONE EUROPEA;
c) che le società Alilauro SpA, Alilauro Gruson SpA, Alicost SpA, Medmar Navi SpA, SNAV SpA, NLG Srl, SMLG Srl, Gescab Srl, il Consorzio Linee Marittime Partenopee in liquidazione e l’Associazione Cabotaggio Armatori Partenopei, di cui al punto b) si astengano in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell’infrazione accertata;
d) che, entro 120 giorni dalla data di notificazione del presente
provvedimento, Alilauro SpA, Alilauro Gruson SpA, Alicost SpA, Medmar Navi SpA, SNAV SpA, NLG Srl, SMLG Srl, Consorzio Linee Marittime Partenopee in liquidazione, Gescab Srl e l’Associazione Cabotaggio Armatori Partenopei presentino una relazione circa le misure adottate al fine di eliminare l’infrazione accertata di cui alla precedente lettera b), con particolare riguardo all’eliminazione della condivisione dei ricavi, dei costi e dell’attività realizzata anche attraverso organismi comuni;
e) che, in ragione di quanto indicato in motivazione, vengano applicate le sanzioni amministrative pecuniarie …… “
sanzionando così l’intesa monopolistica tra armatori privati locali, che allo stato ha fatto sì che vi sia, a Napoli, una sola società marittima per ognuno dei porti interessati con penalizzazione tariffaria e con derivazioni che arrivano perfino a Salerno ed in Costiera Amalfitana.
Inoltre, fatto rilevare che la precedente Amministrazione Regionale Caldoro, presa da una furia, di certo interessata, quanto ideologica, di privatizzazione di ciò che restava della Tirrenia, bloccò l’iter votato dall’ancor precedente Consiglio Regionale, che al posto della Caremar prevedeva la nascita della COREMA, società mista al 51% pubblica, affidando tutto, dopo una gara dal discutibile andamento, con pochi partecipanti, all’ATI- Associazione temporanea di imprese -costituita da RIFIM SPA e SNAV; ma tale Associazione, appena vinta la gara, dopo che si erano consumati i prevedibili ricorsi amministrativi, ha posto l’esigenza che si verificasse lo stato effettivo del patrimonio aziendale CAREMAR, che andava a rilevare quanto a passività e qualità del naviglio e la Regione Campania, con delibera di Giunta Regionale n. 316/2015, si è determinata a trasferire € 2.155.008,00 alla privatizzanda CAREMAR, che quindi sarà privata, ma finanziata con soldi pubblici, in spregio alla normativa europea sugli “aiuti di stato”, oltre che alla correttezza ed all’equità di comportamento tra tutte le società concorrenti, come fatto rilevare dalla diffida notificata al Procuratore presso la Corte dei Conti, all’Autorità anticorruzione ed ai vari Organi, tra cui il Presidente, della Regione Campania, ad opera di un’altra società concorrente, la Marworld Ship Management and Services spa. E non mancano riduzioni di tabelle minime di sicurezza delle navi Caremar che favoriscono ancora una volta i vincitori della gara e costituiscono una serie preoccupazione per la sicurezza in mare, oltre che colpire posti di lavoro accreditati e consolidati nel tempo ( si fa riferimento alla impugnazione delle suddette riduzioni di tabelle davanti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché del Comando in Capo delle Capitanerie di Porto, come da relazione tecnica e sindacale del Perito Cap. Sup. di Macchine Umberto Maltese ).
TUTTO CIO’ RILEVATO SI RIVOLGE INVITO AL PRESIDENTE DE LUCA AFFINCHE’ si revochino la procedura di privatizzazione in palese contrasto con la volontà e gli indirizzi del Consiglio Regionale, e la detta scellerata delibera di GR n. 316/ 2015 al fine di garantire – col rilancio del servizio pubblico, in ottimo stato di bilancio se ben amministrato – i servizi indispensabili alla continuità territoriale; al fine di evitare che la Caremar cada, come sarebbe se venisse confermata la società vincente, nelle mani dello stesso cartello monopolistico sanzionato a gennaio dall’Antitrust. Per affermare, poi, con gare europee non ristrette la libera concorrenza anche tariffaria, rompendo così monopoli e spartizioni portuali; per garantire a tutti il diritto effettivo ad una mobilità frequente sicura, sostenibile economicamente in cui ognuno potrà scegliere l’offerta più conveniente.
C’ è tanto da fare sul punto, Egr. Presidente De Luca, se vuole superare un passato buio ed iniquo sul punto; ma converrà con i firmatari che c’è anche molto da fare dal punto di vista della democrazia e della partecipazione se le notizie recenti che apprendiamo nelle ultime dagli organi di comunicazione di massa dovessero essere vere; esse sanno di beffa ed accreditano un Presidente che ha già dirottato dalla strada indicata in campagna elettorale se dovesse rispondere a verità che per fine mese porterà a termine la privatizzazione della Caremar a seguito di una ventilata intesa che ha trovato giorni or sono con i privati, ignorando la lettura degli atti e le proteste e le ragioni dei ricorrenti e non solo di essi.
Egr. Presidente non deluda le nostre aspettative, operi nel rispetto dell’ascolto, della partecipazione e in discontinuità col passato: è questo quello che ha promesso in campagna elettorale ed è questo che le chiediamo anzitutto! Cordiali saluti
Per l’ACU Il Pres. Regionale avv. NICOLA VETRANO
Per l’ Autmare NICOLA LAMONICA