Volti giovani e sorridenti accolgono i turisti che hanno sfidato il caldo torrido della mattina per fare visita al museo della Coppa di Nestore. Anche i più timidi, dopo un mese di quotidiano contatto con un pubblico molto vario anche per nazionalità, hanno ormai acquisito una certa disinvoltura nel fornire indicazioni, chiarimenti, notizie. Sono ventisei i ragazzi di Airola, in provincia di Benevento, che, grazie ad uno stage finanziato dall’Unione europea, svolgono da un mese un’attività di accoglienza e di assistenza a beneficio dei visitatori del Museo Archeologico di Pithecusae. Ed è grazie a loro se non si è verificata in questo periodo, nel pieno della stagione turistica, la paventata chiusura di quello che dovrebbe essere il principale attrattore culturale dell’isola d’Ischia, il cui destino è sempre più provvisorio e appeso a un filo. Tanto più che DOMANI SI CHIUDE L’ESPERIENZA dei giovani airolani e non c’è ancora nessuno che li sostituisca nelle sale che accolgono i reperti della storia isolana dalla Preistoria all’epoca romana.
I ragazzi sono studenti degli istituiti superiori della cittadina longobarda della Valle Caudina. Per la prima volta, lo stage di cui usufruiscono non è destinato solo agli alunni degli istituti tecnici, ma anche dei licei. E infatti metà del gruppo frequenta lo Scientifico e il Classico. Ed è proprio questa provenienza che ha suggerito la possibilità di far svolgere loro il periodo di attività sull’isola a Villa Arbusto. Dove questa opportunità è arrivata quasi provvidenzialmente in un momento di estrema difficoltà per il museo, legato alle vicende del dissesto comunale che hanno praticamente azzerato i fondi per garantire la presenza di personale, presupposto essenziale per tenere aperta la struttura. Dove i ragazzi, tutti tra i 16 e 17 anni, si sono dati da fare appena arrivati, con scope e ramazze per dare una ripulita alle sale, che sarebbero state altrimenti impresentabili ai visitatori, che pure non sono mancati in questi giorni. Nonostante ormai l’apertura sia ridotta a solo quattro ore al mattino, sei giorni alla settimana escluso il lunedì.
Ce l’hanno messa tutta, i ragazzi di Airola, per rendersi utili in questo periodo in cui, giorno dopo giorno, si sono appassionati al museo e si sono innamorati di Ischia. Che hanno avuto modo di vedere e di girare nei pomeriggi liberi, insieme a Stefania Napoleone, la tutor che li ha guidati in questa avventura del tutto nuova per loro, che non erano mai usciti da casa per un tempo tanto lungo. “All’inizio non è stato facile cambiare tutte le abitudini, stare lontani dalla famiglia e trovarsi in un posto sconosciuto – racconta Giorgia – ma ci siamo ambientati presto e adesso è normale per noi venire qua la mattina e poi il pomeriggio andare al mare o a conoscere i vari posti di Ischia”. Di passeggiate e escursioni ne hanno fatte diverse “anche perchè sono state parte della loro formazione – spiega la tutor – visto che, non essendo isolani, si sarebbero potuti trovare, come è successo, a dover fornire indicazioni e a dover rispondere a domande dei turisti che vengono al museo”. E naturalmente, la preparazione ha riguardato anche la storia di Ischia e di Villa Arbusto, i reperti che sono custoditi nel museo archeologico e le sue diverse sezioni legate ai diverse epoche storiche. Senza trascurare il vicino Museo Angelo Rizzoli, dove pure gli studenti hanno svolto il loro compito quotidiano.
Un’esperienza intensa, che si porteranno dentro al loro ritorno a casa, sia sul piano umano che per il prosieguo dei loro studi. “Frequento il Classico – dice un’altra stagista – e studio queste cose. Ho capito l’importanza di questi reperti, della Coppa di Nestore, che tutti i turisti vogliono vedere. E poi è anche un modo per imparare a parlare meglio, a essere più sciolti nell’esprimersi”. E hanno voluto dare anche un contributo loro al miglioramento del fruizione del museo: hanno STAMPATO E AFFISSO CARTELLI per indicare come raggiungere la biglietteria, che non era molto chiaro prima, e hanno preparato una presentazione sintetica del Museo Archeologico, facendone un VOLANTINO che è stato distribuito ai visitatori e anche all’esterno, nei vari posti dell’isola dove sono andati in questo mese. Insomma, hanno cercato di FARE anche PROMOZIONE DEL BENE DI CUI SI SONO PRESI CURA. “E’ un museo importante – spiega Giorgia – ma potrebbe essere tenuto meglio, anche il parco che è molto bello”. E racconta che ad Airola, siccome il Comune non ha molti soldi, ha chiesto l’aiuto dei cittadini e così si sono organizzati gruppi di volontari impegnati in vari settori: “C’è anche chi accompagna i turisti in un percorso culturale, abbiamo tanti monumenti e una ventina di chiese con molte cose interessanti da vedere”, dice con orgoglio.