Lunedì a Ischia “Mesothalassia”, la ciclo staffetta tra i siti LTER dall’Adriatico al Tirreno

locamesothalassiaIl viaggio è cominciato il 28 giugno scorso da Marina di Petacciato, in Molise. E sta proseguendo, in bicicletta, dall’Adriatico al Tirreno, attraverso Molise, Puglia, Basilicata e Campania. Ogni giorno, una nuova tappa delle 10 in programma di MESOTHALASSIA, LA CICLO-STAFFETTA DALLE DUNE DEL MOLISE AL GOLFO DI NAPOLI. Già, perchè le ultime due tappe – dopo aver toccato in Campania il Lago di Conza, Persano, e Vietri sul Mare -saranno l’isola d’Ischia e Napoli, dove il tour si concluderà il prossimo 7 luglio. Il giorno prima, LUNEDI’ 6, vedrà protagonista ISCHIA, tra Villa Dohrn sulla collina di San Pietro e il Castello Aragonese. E il nostro mare, che con le sue praterie di Posidonia e il suo prezioso patrimonio biologico è il motivo per cui questa manifestazione approderà, tra l’altro, anche sui nostri lidi. Parte integrante del Golfo di Napoli, tra i siti LTER che rappresentano il filo conduttore di questo particolarissimo viaggio in bicicletta, organizzato dalla  Rete LTER insieme a LifeWatch e al CNR per l’evento ECOSISTEMI E BIODIVERSITA’: LA SCIENZA AL SERVIZIO DEI CITTADINI, che si svolgerà a MILANO il 29 LUGLIO, presso il Padiglione Italia di EXPO2015.

In Italia ci sono 25 siti, tra cui il Golfo di Napoli (IT14), che rientrano nella RICERCA LTER (lungo termine), che studia gli ecosistemi e le loro interazioni con le attività umane nel lungo periodo. I luoghi prescelti per far parte di questa rete, che sono disseminati su tutto il territorio, tra terra e mare, hanno in comune la caratteristica di essere oggetto di studi ecologici da alcuni decenni, per cui su di essi sono disponibili dati e informazioni scientifiche raccolti in periodi di tempo sufficientemente lunghi da permettere di studiarne a fondo le dinamiche naturali e le loro evoluzioni conseguenti ai cambiamenti climatici, all’inquinamento e all’influenza di altri parametri legati alle attività umane. Si punta ad approfondire, insomma, i vari ecosistemi, la loro biodiversità in rapporto con fattori naturali – come il suolo, l’aria, l’acqua – e con fattori umani, sia su scala locale che globale, per valutare l’impatto dell’uomo sull’ambiente. Si tratta di un approccio  utilizzato fin dagli anni ’90, che ha portato alla creazione di circa 40 reti di ricerca di lungo termine a livello mondiale, in tutti i continenti. Reti che condividono i dati e i risultati degli studi effettuati e  che collaborano tra loro per comprendere l’ambiente, come gestirlo e come affrontare i cambiamenti globali che lo interessano.

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La prateria di Lacco – Foto Stazione Zoologica

Sempre negli anni ’90 si è sviluppata anche la RETE  ITALIANA PER LA RICERCA ECOLOGICA DI LUNGO TERMINE, che comprende appunto 25 siti terrestri e acquatici, con 80  stazioni di ricerca su tutto il territorio. Siti gestiti da enti di ricerca, università e istituzioni che si occupano di ricerca e di monitoraggio ambientale. LTER Italia fa parte di LTER Europa con 22 Reti nazionali.

Ischia rientra in questa rete e sarà tappa di Mesothalassia per la prateria di Posidonia di Lacco Ameno, divenuta famosa a livello internazionale perchè è stata oggetto di importanti studi scientifici condotti dal Laboratorio di Ecologia del Bnthos fin da quando era diretto da Lucia Mazzella. Quella prateria, con l’ecosistema che su di essa è incentrato, ha continuato ad essere studiata e monitorata dalla “costola” isolana della Stazione Zoologica di Napoli fino ad oggi. E, dunque, rientra perfettamente tra i siti LTER, avendo messo a disposizione della comunità scientifica informazioni acquisite nel corso dei decenni, caso unico nel Golfo di Napoli e tra i più seguiti e conosciuti del Mediterraneo.

Peraltro, Ischia offre la straordinaria opportunità di mettere a confronto, a pochi chilometri di distanza, la prateria “storica” di Lacco con la Posidonia che cresce anche nel sito sotto il Castello ormai noto per il fenomeno dell’acidificazione e che consente di studiare, quindi, in un ambiente naturale quelle che potrebbero essere le conseguenze del fenomeno dell’acidificazione degli oceani, su larga scala e nel lungo periodo, sulla più importante  delle fanerogame marine e sugli ecosistemi che da essa dipendono.

 La giornata ischitana di Mesothalassia inizierà la mattina del 6, alle 10.00,  a Villa Dohrn, sede della Stazione di Ecologia del Benthos, con una visita alla residenza ischitana del fondatore della Stazione Zoologica di Napoli, a cui seguirà alle 11.00 un momento di DIVULGAZIONE DELLE ATTIVITA’ DI RICERCA SUI SISTEMI BENTONICI, a cura di Valerio Zupo e Francesco Paolo Patti. Nel pomeriggio, alle 16.00, è previsto lo snorkeling guidato nelle “bolle” sotto il Castello. Poi, alle 19.00, sul Castello Aragonese, sarà presentato “MESOTHALASSIA, REPORTAGE SULLA CICLO-STAFFETTA” di Domenico D’Aiello della Stazione Zoologica di Napoli e si parlerà di “CIBO E IDENTITA’ LOCALE” con il giornalista Ciro Cenatiempo.

Le immagini della giornata ischitana saranno proposte all’appuntamento finale di “Mesothalassia” all’EXPO di Milano il 29 luglio.

 

 

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