Splendida puntata di Linea Blu dedicata a Procida, ma che fine ha fatto il Regno di Nettuno?

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Foto Qui Ischia

Una gran bella puntata, quella di “Linea Blu” di oggi, tutta dedicata a Procida. E, d’altra parte, l’isola del golfo più legata al mare non poteva che offrire una infinità di spunti interessanti, di immagini affascinanti, di storie intriganti e accattivanti. E tutto questo è stato servito in abbondanza dal fortunato programma del sabato di Raiuno. Che peraltro aveva già visitato in passato l’isola di Graziella, come pure Ischia, e che tuttavia è riuscito a proporre tanti aspetti nuovi e ad esplorare luoghi e situazioni inediti per il grande pubblico televisivo. Anche grazie ad un mix equilibrato tra i racconti di mare e quelli di terra, che comunque hanno ben descritto un’isola la cui identità è modellata storicamente dal e sul rapporto con l’elemento liquido che ne definisce i limiti e ne sottolinea la particolarità. Eppure, non si può non notare che in questa ampia e articolata narrazione SI E’COMPLETAMENTE GLISSATO SULL’ESISTENZA DI UN’AREA MARINA PROTETTA. Dettaglio ( e mica poi tanto) che è difficile considerare una casualità. O peggio, dal punto di vista giornalistico, una dimenticanza.

 

E dire che il programma è di solito molto centrato proprio sulla promozione delle Aree Marine. Non c’è quasi puntata senza che non se ne visiti una, tanto  da dare l’impressione negli anni passati che la troupe di Donatella Bianchi si occupasse solo dei tratti di mare e di costa sotto tutela. Con grande esaltazione, da un luogo all’altro, del valore aggiunto rappresentato dai parchi marini e dei vantaggi – ecologici, ma anche economici – legati alla loro esistenza. E questo taglio della trasmissione si era conservato anche nelle puntate di questa edizione 2015. Fino ad oggi. Quando non ci si è limitati a ridurre al minimo citazioni e attenzione sull’Amp, ma si è riusciti nell’impresa di andare avanti per OLTRE UN’ORA SENZA NOMINARLA, neppure en passant e neppure una volta. Insomma, in netta controtendenza con l’impostazione consueta, si è scelto di ignorare il “Regno di Nettuno”. Scelto, perchè non può essere accaduto per caso, appunto.

Che in generale a Procida non si sia stati mai entusiasti (per usare un eufemismo) dell’Area Marina è cosa risaputa. Anche se qualche significativo finanziamento (tra cui il restauro della Bannock, finito nel modo peggiore) l’isola di Graziella lo aveva ottenuto ancora prima dell’istituzione, quando ufficialmente l’avversava in tutte le sedi e con tutte le mosse possibili. Ma questa posizione non c’entra con la presa d’atto che  Procida, insieme a Ischia e Vivara fanno parte dell’Area Marina Protetta delle Isole Flegree. Così come la richiesta di Procida di una revisione del perimetro dell’Amp, che era al vaglio del Consiglio di amministrazione dell’ormai defunto Consorzio di gestione (che peraltro non aveva alcun potere sulla questione, dato che le Amp sono dello Stato e certe decisioni le può prendere solo il Ministero dell’Ambiente), non può essere una ragione per occultare il Regno di Nettuno, tuttora esistente, anche se quasi solo sulla carta. PERCHE’ NON VE N’E’ NEPPURE UNA MINIMA TRACCIA VISIBILE SULLE ISOLE. E che c’entra, poi, con tutto questo un programma televisivo che descrive una realtà nelle sue varie sfaccettature?

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Foto Qui Ischia

Ciò nonostante, quello che è accaduto oggi in tivù è indicativo di quanto, a sette anni dalla sua istituzione, l’Area Marina sia rimasta alla stadio embrionale, bloccata nella crescita fin quasi dalla nascita e tanto poco incisiva, attiva, presente da poter essere completamente ignorata in un’ora di immagini, commenti e interviste su Procida e il suo mare.

Il fatto che tutte le altre comunità, all’inizio ostili come Procida ad avere tra i piedi un’Area Marina, a distanza di anni approfittino di ogni occasione, a cominciare da quelle televisive, per promuovere i loro parchi, vantandoli con orgoglio e addirittura esibendoli come fattori qualificanti dei loro territori non è forse la cartina di tornasole del fallimento che si è consumato miseramente tra Ischia e Procida, nonostante ci fossero tutti i presupposti ambientali per  un successo?

Purtroppo, la bella puntata di Linea Blu è stata un altro segnale inequivocabile del disastro di cui è stata vittima la povera Area Marina delle Isole Flegree. Un girino rachitico che non ha potuto compiere la metamorfosi in rospo nè tanto meno trasformarsi in principe. Altro che Regno!

 

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