Nonostante la ricchezza della lingua italiana, faccio fatica a trovare aggettivi sufficientemente negativi per descrivere lo scientifico smantellamento dei servizi della Salute mentale in atto da parte dell’Asl Na2 Nord ai danni dei cittadini di Ischia e Procida. Il progetto di MACELLERIA SANITARIA E SOCIALE avviato tre anni fa STA PER ESSERE PORTATO A COMPIMENTO FINO ALLE SUE ESTREME CONSEGUENZE proprio in questi giorni d’estate. A quanto pare, la commissaria AGNESE IOVINO ha deciso di legare ad esso il suo nome e il suo mandato, portando la testa dell’assistenza psichiatrica sulle isole alla Regione come trofeo di una spending review fatta tutta sulla malattia e le disgrazie dei soggetti più deboli e indifesi.
Quelli che per primi dovrebbero essere garantiti nel loro diritto fondamentale alla salute dall’articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Già, la persona umana…che in questa storia è finora assolutamente perdente. Come è assente il rispetto minimo, essenziale che le è (le sarebbe) dovuto. Dov’era il rispetto quando gli abitanti della Sir Villa Orizzonte, dopo 17 anni, sono stati portati via dalla loro casa, con la scusa di portarli a passeggio in un pomeriggio d’estate di un anno fa, per poi farli ritrovare in una struttura – Villa Stefania – imparagonabile con quella di prima e pure priva dei requisiti e delle autorizzazioni necessari per legge? E dov’è stato il rispetto nelle settimane successive allo sgombero dell’ex albergo di Casamicciola, quando quelle persone sono state spostate quasi ogni giorno da un posto all’altro come pacchi postali? Dov’è stato il rispetto quando i sofferenti psichici sono stati privati dalla sera alla mattina di tutti i loro punti di riferimento e ci si è ridotti a distribuire le terapie quotidiane – fondamentali per evitare conseguenze gravi per loro stessi e per gli altri – con una vecchia automobile? E dov’è, da mesi, il rispetto nel distribuire il pranzo agli utenti del Centro diurno in pineta, come si fa con i randagi?
Se, però pensavamo di aver già toccato il fondo in questi ultimi mesi, di aver sperimentato il peggio del peggio nella gestione di servizi sanitari essenziali, di aver assistito alla più grave negazione delle tutele costituzionali e del rispetto delle persone, avevamo peccato di ottimismo. Perchè il peggio, seppur annunciato e temuto, deve ancora arrivare. E, stando a quanto ha deciso la commissaria Iovino, arriverà già nei prossimi giorni. Tanto per farle chiudere (si spera) al meglio, dal suo punto di vista, l’incarico ai vertici della mega azienda sanitaria a nord di Napoli, con un grande, apparente risparmio, da far valere come medaglia di efficienza e capacità gestionale. Risultato che comporterà la FINE DELL’ASSISTENZA PSICHIATRICA SULLE ISOLE. E non è già più una questione di assistenza di qualità, com’era ancora poco tempo fa. Si è già oltre: al seppellimento dell’assistenza psichiatrica tout court.