Non se n’era mai parlato così tanto dal giorno dell’inaugurazione con ospiti di livello internazionale, sedici anni fa. E da qualche giorno anche i politici hanno cominciato a proporsi come paladini di una causa di cui peraltro si sono sempre disinteressati. Hanno notato, evidentemente, il grande numero di adesioni e di condivisioni che sta registrando sul web la petizione dell’ASSOCIAZIONE BIANCHI BANDINELLI in difesa del Museo di Villa Arbusto e ci si stanno buttando a capofitto per “azzupparci” il più possibile, finchè la questione manterrà questo livello di attenzione. Il che, da un certo punto di vista, potrebbe fare anche piacere, se non fosse per il motivo originario di tutta questa mobilitazione, ovvero l’allarme circa la possibile vendita del complesso dell’Arbusto a causa del dissesto del Comune. Di queste voci “Qui Ischia” si era occupato quando avevano cominciato a diffondersi durante la campagna elettorale. E allora nessuno dei candidati le aveva né commentate né smentite. E poi i “rumors” si sono moltiplicati, fino a diffondersi pure al di là del mare, con le reazioni di questi giorni in difesa della Coppa di Nestore e degli altri preziosi reperti di un museo di cui, per la prima volta tanto capillarmente, si riconosce il valore unico e straordinario. E così “alla fine, ci stanno facendo moltissima pubblicità, purché se ne parli verrebbe da dire”, è il commento dell’assessore comunale alla Cultura di Lacco Ameno, CECILIA PROTA.
Commento ironico. A cui non può che seguire, diretta, la domanda d’obbligo date le circostanze: “Avete intenzione di vendere Villa Arbusto? Lo sapete che, nel caso, passereste alla storia come gli amministratori che hanno cancellato il museo della Coppa di Nestore?”. “Non riesco a capire da dove sia venuta fuori questa storia – risponde Prota – Non se n’è mai parlato, non ci abbiamo mai pensato. Posso dire che tutta la squadra è molto motivata e coesa anche sul rilancio di Villa Arbusto, su cui c’è l’impegno della giunta, dei consiglieri Michele De Siano, Mennella, stiamo tutti lavorando per questo obiettivo”. Ma perché non avete smentito prima queste voci? “Come no? Il Sindaco tempo fa lo ha fatto in una intervista al “Corriere del Mezzogiorno”, perciò non capisco perché se ne parli ancora. Magari mi metterò in contatto con questa associazione che ha lanciato la petizione per capire l’origine di tutto questo e perché si sia attivata. Ci sto pensando”.
Di sicuro, però, sta pensando di più al funzionamento del museo fin dalle prossime settimane. Perché se la VENDITA E’ ESCLUSA categoricamente, la chiusura di Villa Arbusto è stata molto più di una lontana ipotesi all’inizio dell’estate. “Il rischio c’era – spiega l’assessore – perché ci siamo trovati con una mancanza di personale quando sono venuti meno i dipendenti della Lacco Ameno Servizi e due soli custodi per il museo e per il cimitero. Si è deciso di tenere un custode al cimitero e uno a Villa Arbusto. Poi, una volta che il Consiglio ha approvato il REGOLAMENTO DEI VOLONTARI, ci stiamo avvalendo del loro aiuto. Sono persone preparate, con loro c’è un’archeologa, la dottoressa Mariangela Catuogno, che sta dando un contributo importante. C’è anche una guida turistica che conosce le lingue e ci dà un supporto con i visitatori stranieri. Insieme, loro due, stanno anche realizzando delle piccole guide in lingue diverse dal tedesco, che era l’unica lingua in cui disponevamo di materiale”.
In queste condizioni, l’APERTURA E’ GARANTITA SOLO AL MATTINO, “ma 6 GIORNI SU 7, come è sempre stato”, specifica l’assessore. Che ha un altro punto su cui ci tiene a fare chiarezza: “Ci sono state polemiche per degli studiosi americani che si sarebbero lamentati perché hanno trovato chiuso il lunedì. Ma il museo di Villa Arbusto è chiuso il lunedì dall’origine, non è certo una novità di adesso. Bastava informarsi, come di solito si fa. Hanno sostenuto che non c’era l’indicazione del giorno di chiusura sul sito internet. Ma sul sito del Museo a cui tutti accediamo, invece, quell’informazione c’è, perciò questa polemica non aveva proprio ragione di esistere. E spero che non si continui a tirarla fuori, visto che è stata abbondantemente chiarita”. Comunque, “il SITO INTERNET ormai è datato e non si sa chi ne abbia le password, per cui non è più accessibile per aggiornamenti. E stiamo valutando di rifarlo, tramite un progetto sottoposto alla Regione. C’è un’iniziativa regionale sulla comunicazione, vedremo se c’è possibilità di accesso”. Il progetto di finanziamento presentato alla Regione prevede anche dei lavori di sistemazione e manutenzione dello spazio occupato dal bar: “Così cercheremo di riaprirlo, potrebbe essere utile per una migliore fruizione del complesso, per attirare più visitatori”.
E l’obiettivo primario è proprio di aumentare il numero dei visitatori, che sono sempre troppo pochi rispetto al valore e alle potenzialità del Museo Archeologico di Pithecusae. “Stiamo esaminando - anticipa Prota – una serie di idee per creare degli EVENTI SERALI DI RICHIAMO, dalle letture di classici a visite con installazioni teatrali. Ho chiarito che per me la cosa fondamentale è la visita al museo. Poi, se iniziative adeguate al luogo possono aiutare, ben vengano. Ci sono dei contatti in corso e finora ho trovato grande disponibilità da parte dei vari interlocutori. Io sono aperta a ogni contributo, alla discussione e al confronto con chiunque abbia idee, proposte, voglia di dare il suo apporto”.
Intanto, è iniziata una collaborazione con “La Mortella”, nel quadro della rete che ancora timidamente si è costituita tra i principali siti pubblici e privati di un ideale circuito turistico-culturale. “Alla Mortella – spiega l’assessore – diffondono materiale informativo sul museo e noi abbiamo previsto per i visitatori condivisi con La Mortella uno sconto, piccolo considerato che il biglietto del museo e bassissimo”. Una rete da potenziare, “in vista di un circuito culturale isolano” a cui l’assessore crede molto, anche se ci vorrà tempo per realizzarlo. “Perciò - dice Prota - alla richiesta della sovrintendente archeologica Campanelli di costituire un tavolo di concertazione abbiamo dato massima disponibilità, appena insediati, ma ad oggi quell’iniziativa non ha avuto seguito”. E “comunque – prosegue – ci vogliono interventi di medio-lungo periodo, perchè l’organizzazione del museo non può essere legata solo a iniziative organizzate al momento o quasi”.