Tari, per quest’anno non cambia nulla, ma il Comune dal 2016 ci vuole tutti ragionieri

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Foto Qui Ischia

di ENNIO ANASTASIO

Per  quest’anno verseremo la TARI seguendo gli avvisi di pagamento acclusi alla cartella che sarà regolarmente inviata al contribuente a breve, fortunatamente con l’applicazione delle tariffe dell’anno precedente e con pagamento in unica rata o con possibilità di dilazione.  Nubi nere però si addensano per il futuro di questa tassa o meglio per il suo pagamento  proprio a causa della volontà politica dell’attuale maggioranza del Comune d’Ischia che propende per l’autoliquidazione del tributo. Ed in effetti volendo utilizzare un termine calcistico stavolta, il 30 Luglio, in sede di Consiglio ci siamo proprio salvati in “calcio d’angolo”, infatti il mancato ricevimento dei documenti da parte dei consiglieri nel termine dei sette giorni e quindi la mancata acquisizione dei dati in tempo utile ha permesso di rinviare a nuova data questo importante e tanto temuto punto all’ordine del giorno proprio per i seri problemi che dovranno affrontare i cittadini all’atto del pagamento del tributo.

Ma proseguiamo per ordine, quando parliamo di “TARI” per non gli addetti ai lavori cosa intendiamo? la  TARI ossia la tassa sui rifiuti, istituita a decorrere dall’anno d’imposta 2014 in sostituzione della TARES è finalizzata ad assicurare la copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani da parte dei singoli Comuni che applicano le tariffe utilizzando un metodo che prevede una quota fissa ed una variabile sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche. Chiarito questo, nel Consiglio comunale scorso non si è riusciti  a votare per l’AUTOLIQUIDAZIONE DELLA TARI e di questo per il momento possiamo tirare un gran respiro. Infatti “autoliquidare” pone non pochi problemi, in quanto i contribuenti per l’autocalcolo della tassa dei rifiuti saranno costretti a dover recuperare tutti gli atti necessari per il suo calcolo ed ovviamente tali atti si identificano nelle delibere del Consiglio Comunale che riguardano l’approvazione delle tariffe e del relativo piano finanziario TARI che possono essere scaricate online dal sito ufficiale del Comune oppure vanno richieste fisicamente presso gli uffici comunali dell’area finanziaria. Ma ovviamente il punto più critico o per meglio dire più difficile, sarà poi procedere al calcolo vero e proprio : sono infatti tante le variazioni in corso d’anno o rispetto all’anno precedente e parliamo ovviamente di categorie, numero di occupanti, frazioni di periodo, ecc. tutto questo comporta una seria problematicità oltre a considerare che la TARI presuppone già un calcolo tecnico avanzato di sua natura in quanto considera la superficie catastale, escludendo alcune parti dello stesso fabbricato,una quota variabile rapportata alla quantità dei rifiuti conferiti, le modalità del servizio, ecc.  A calcolo completato bisogna poi essere in grado di compilare il modello di pagamento che varierà in base alle modalità scelte dall’Ente comunale, probabilmente un F 24, porsi inoltre il problema della rata unica o dividere nelle rate che l’Ente ha stabilito in delibera se si intende dilazionare.

Insomma cosa farà la signora Rosa, ammirevole casalinga di fronte ad un’autoliquidazione TARI ? Ed il sig. Luigi, pensionato, che dopo una vita di duri sacrifici si ritrova proprietario di due piccoli appartamenti?  Diciamolo in modo chiaro, ma proprio chiaro, si costringeranno le più svariate categorie contributive a ricorrere agli studi fiscali, ai commercialisti ed ovviamente con un aggravio di costo tra l’altro non detraibile. Un ulteriore problema non solo per perdita di tempo ma anche di denaro. Ciò non favorisce in alcun modo le classi sociali più deboli ma in genere tutte le fasce cittadine in quanto, invece di essere premiate per l’impegno nella raccolta differenziata su cui anni addietro la stessa Amministrazione “plaudeva” per una sicura riduzione del costo del servizio, si dovranno invece addossare a proprie spese la parte computistica del tributo.

Dal palazzo di Via Iasolino fanno sapere che sarà assicurata una certa semplificazione degli adempimenti per i soggetti interessati al pagamento, ma in realtà a nostro avviso ravvisiamo,  con molta franchezza ed onestà , una notevole distanza dalla Legge di Stabilità del 2014 ( che incamera la stessa TARI ) ed in particolare dallo specifico comma 689 secondo il quale “bisogna assicurare la massima semplificazione degli adempimenti da parte dei soggetti interessati prevedendo in particolare  l’invio di modelli di pagamento già compilati da parte degli Enti impositori”.

 

Se quest’anno a Settembre, la strada è in discesa e non si avranno calcoli da fare, se non quello di confrontare l’importo richiesto per la N.U. con il bollettino versato nello scorso anno, così tanto per rassicurarsi,  a breve si vuole votare per un cambio di rotta e questo anche in netta contrapposizione con un altro evento da considerare e non di minore importanza, cioè l’arrivo negli inizi del 2016 della nuova “imposta- tassa” che debutterà con l’originale nome di  “local-tax”. Il tutto allo scopo di inglobare l’attuale IMU e TASI ma anche altri balzelli come l’addizionale Irpef ai Comuni, il corrispettivo per il passo carrabile, e forse la stessa TARI, ed allora ci chiediamo : perchè deliberare su di un tributo, cioè la TARI che a breve seguirà un’evoluzione su disposizioni governative? Non è  questa la vera valutazione che occorre prendere in considerazione?

 

 

 

 

  

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