La sottoscrizione continua a fare proseliti sul web. Cresce il numero dei firmatari e delle condivisioni dell’appello lanciato dal 24 luglio dall’Associazione Bianchi Bandinelli, che si occupa, a livello nazionale, di tutela del patrimonio culturale nel nome del grande studioso di archeologia del secolo scorso, Ranuccio Bianchi Bandinelli. Ma il valore dell’ente promotore non annulla l’inconsistenza della premessa da cui è partita l’iniziativa, ovvero la VENDITA DEL COMPLESSO DI VILLA ARBUSTO, che ormai è acclarato essere una IPOTESI DESTITUITA DI OGNI FONDAMENTO. A Roma, però, non lo hanno ancora saputo, nè l’hanno verificato prima di imbarcarsi in questa vicenda e così sul sito dell’Associazione è ancora pubblicato il testo che si invita pubblicamente a sottoscrivere in difesa del museo isolano.
L’APPELLO
Lì, dopo una ampia e puntuale descrizione del Museo Archeologico di Pithecusae e del suo contenuto, senza trascurare i doverosi riferimenti all’opera di Giorgio Buchner, si legge: “È di questi giorni la notizia che quel Comune (Lacco Ameno, ndr), privo di ogni risorsa finanziaria, avrebbe intenzione di porre in vendita Villa Arbusto, con la conseguenza di sfrattare i preziosi reperti che ne costituiscono il museo. Da parte degli uffici competenti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nulla risulta sia stato posto in atto per scongiurare una sconfitta del genere sul piano della diffusione della cultura e della valorizzazione del patrimonio archeologico, tema tanto perseguito dal Ministro pro tempore”. E di seguito: “L’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, nel diffondere notizia di quanto si teme accada a danno del museo archeologico nel quale si conservano tanti preziosi documenti della nostra più antica storia, invita a sottoscrivere questo appello. L’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli si rivolge a tutte le Autorità, statali, regionali e locali competenti, affinché le ventilate intenzioni del Comune di Lacco Ameno di porre in vendita Villa Arbusto, così di fatto sfrattando il museo archeologico in essa finora ospitato e visitato da migliaia e migliaia di turisti, non siano lasciate realizzarsi. In particolare l’Associazione richiama alla vigilanza il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo al quale la Costituzione addossa l’onore, ma anche la responsabilità, della promozione della cultura e della tutela del patrimonio storico della Nazione”.
Dunque, si “promuove” come NOTIZIA quella che in realtà non è mai stata più che una “VOCE”. Ormai abbondantemente SMENTITA dalle dichiarazioni ufficiali degli amministratori del Comune di Lacco Ameno, Sindaco in testa, e dai fatti. Perché è un dato di fatto che non vi è alcuna sostanza in questa fantomatica vendita. Tanto più nel bilancio preventivo riequilibrato e nel bilancio consuntivo dell’ente locali, che stanno per essere approvati all’ombra del Fungo, dove se vi fosse stato un minimo di fondamento, un’indicazione la si sarebbe dovuta trovare.
Ma assodato tutto ciò, che senso ha che il nome di Villa Arbusto continui ad essere collegato a questa storiella d’estate? E che si vada avanti a gridare al lupo al lupo, senza che del lupo vi sia la minima traccia? Possibile che una volta partito un allarme, peraltro dimostratosi fasullo, non vi sia più alcuna possibilità di fermarlo?
Piuttosto, scorrendo il lungo elenco dei firmatari non si può fare a meno di notare che vi sono nomi di primo piano del mondo della cultura italiano: docenti di numerose università del Nord, Centro e Sud, ricercatori delle più varie provenienze, studiosi di archeologia di vaglia, esponenti di istituzioni culturali di primo piano, dirigenti di Sovrintendenze, qualche esperto di comunicazione e anche un illustre cattedratico austriaco. Un bel gruppo di cervelli, esperienze, specializzazioni. Che si è sentito in dovere di mobilitarsi concretamente in difesa del Museo di Pithecusae, di ciò che rappresenta, del valore assoluto del suo patrimonio. E di questo vanno ringraziati, con riconoscenza, i firmatari “forestieri” della petizione, che da lontano se la sono presa tanto a cuore.
Ma proprio in considerazione del significato del loro interessamento, perché disperderlo e non cercare di capitalizzarlo a sostegno del Museo di Villa Arbusto?
Quest’ultimo non è minacciato da alcuna vendita e obiettivamente l’amministrazione si sta impegnando per garantirne l’apertura, seppure per ora solo al mattino, ma è fuor di dubbio che quella attuale è una situazione di emergenza, date le difficoltà finanziarie del Comune. E allora perché non chiedere all’Associazione Bianchi Bandinelli e a questo insperato e imprevisto “CLUB” DI AMICI DI VILLA ARBUSTO formatosi spontaneamente sul web di dare concretamente un contributo di idee, proposte, iniziative per valorizzare al meglio il complesso museale lacchese, per farlo conoscere di più al di fuori dell’isola, per farlo diventare un punto di riferimento imprescindibile per chi venga ospite sulla nostra isola? Perchè non rilanciare, trasformando la “bufala” in una opportunità, tanto più preziosa in questa fase di dissesto del Comune? E perchè invece di chiedere l’intervento di Regione e Ministero dei Beni Culturali per sventare la vendita inesistente, non li invitiamo a finanziare progetti e interventi di sostegno all’apertura di Villa Arbusto?
E DA ISCHIA, INVECE DI FIRMARE ANCHE NOI UN APPELLO IMPRECISO, FACCIAMONE PARTIRE UN ALTRO PIU’ APPROPRIATO NELLE PREMESSE E NEI CONTENUTI ALL’ASSOCIAZIONE BIANCHI BANDINELLI. FACCIAMOLA FINITA CON L’ALLARME INUTILE E DEDICHIAMOCI AD AZIONI PIU’ PROFICUE E MIRATE. PER COSTRUIRE UN FUTURO MIGLIORE PER VILLA ARBUSTO E PER IL NOSTRO STRAORDINARIO PATRIMONIO ARCHEOLOGICO, TROPPO SPESSO TRASCURATO E MISCONOSCIUTO.
FIRMATARI
(elenco delle adesioni pervenute all’indirizzo info@bianchibandinelli.it – in costante aggiornamento)
Pier Giovanni Guzzo, Associazione Bianchi Bandinelli – Vezio De Lucia, Architetto, Associazione Bianchi Bandinelli – Corrado Pasquotti, Docente di Composizione al Conservatorio di Venezia – Alberto Camerotto, Lingua e Letteratura greca Università Ca’ Foscari Venezia -Rosario Pintaudi, Professore Ordinario di papirologia (L/Ant-05) Università di Messina – Giulio Massimilla, Università degli Studi di Napoli Federico II – Francesco Pelliccio, dottore di ricerca in Filologia Classica, Università degli studi di Napoli Federico II – Giovannella Cresci, Professore ordinario di Storia romana Università Ca’ Foscari Venezia – Francesco Valerio, post-doc in Filologia Classica, Università di Venezia Ca’ Foscari – Cristina Calvino, Dott.ssa in Lettere Classiche, Università di Napoli “L’Orientale” – Antonia Acciani – Olimpia Imperio, Professore ordinario di Lingua e e letteratura greca, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” – Prof.Enrico Dell’Orfano, Delegazione AICC Irpina – Gino Bandelli, già professore ordinario di Storia romana all’Università di Trieste – Prof.ssa Maria Teresa Capone – Luigina Tomay – em. Prof. Dr. Dr. h.c. Friedrich Krinzinger, Institut für Kulturgeschichte der Antike Österreichische Akademie der Wissenschaften – Costanza Gialanella, Soprintendenza Archelogia per la Campania – Caterina Carpinato, Prof. Associato Lingua e Letteratura Neogreca, Dipartimento di Studi Umanistici Università Ca’ Foscari – Maria Elvira Consoli, Università del Salento, Dipartimento di Beni Culturali – Valeria Sampaolo, Funzionario Archeologo, Museo Archeologico Nazionale di Napoli – prof. Francesco Minervini, Bari – Vincenzo Viola, insegnante in pensione – Floriana Miele, Archeologo direttore coordinatore, Soprintendenza Archeologia della Campania – Maria Letizia Lazzarini, Professore ordinario di Epigrafia greca alla Sapienza Università di Roma - Rita Paris, Direttore archeologo, Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’area archeologica di Roma - Maria Teresa Di Sarcina, archeologa, Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’area archeologica di Roma - Felice Di Maro, Laureato in economia Università Politecnica delle Marche. Cultore di storia greca e studioso di Pithekoussai - Carmela Minenna, docente di latino e greco - Giusi Buondonno, autore/ story editor TV - Prof. Enrico Magnelli, Università di Firenze, Dip. di Lettere e Filosofia - Elisabetta Falchetti - Margherita D’Elia - Prof.ssa Pasqualina Vozza- Ilaria Fiore, archeologa presso Ales S.p.a. Pompei e guida turistica - Luigi Spina - dott.ssa Giovanna Verbicaro, Funzionario Archeologo, Soprintendenza Archeologia della Calabria - Paolo Maddalena - Nicola Pice, Fondazione Depalo-Ungaro, Museo archeologico Bitonto - Francesco Cappuccio - Lucia Vagnetti, Ricercatore CNR in pensione.