Era il 12 giugno scorso, quando la direzione dell’Asl Na2 Nord sentenziò pubblicamente che l’isola non aveva più necessità di una Sir. E giustificò questa decisione con le risultanze del lavoro della commissione appositamente incaricata di rivedere la condizione dei residenti di Villa Orizzonte dopo l’incendio di Villa Stefania. “L’inquadramento clinico fatto dai sanitari ci permette di dire che solo 6 pazienti su 10 hanno necessità di essere assistiti in strutture residenziali socio-sanitarie, presentando quindi dei bisogni che possono essere garantiti benissimo da una Comunità–Alloggio e non da una Struttura Intermedia Residenziale quale era quella della ex Villa Stefania. Questa valutazione, oltre che rassicurarci sullo stato di salute dei nostri pazienti, consente all’Azienda di non dover gestire in emergenza la ricerca e l’allestimento di una nuova SIR”. Così dichiarò la commissaria AGNESE IOVINO, annunciando come il fulcro della Salute Mentale delle isole sarebbe stato spazzato via. Peccato che a distanza di soli due mesi e poco più la realtà abbia già fornito un’altra versione delle esigenze assistenziali di quei pazienti e, dunque, dell’isola. Perchè ad oggi SONO BEN 5 GLI EX RESIDENTI DELLA SIR PER I QUALI SI SONO RESI NECESSARI LIVELLI DI ASSISTENZA PIU’ ELEVATI, tanto da rendere necessario il loro TRASFERIMENTO IN STRUTTURE SPECIALIZZATE DELLA TERRAFERMA. ALTRO CHE “MIRACOLO DELLE GUARIGIONI”, insomma!
E viene inevitabile chiedersi, a questo punto se il peggioramento delle condizioni psichiatriche della metà dei residenti della Sir, verificatosi proprio in concomitanza con le vicissitudini a cui sono stati sottoposti in questi mesi, possa essere considerata una coincidenza, una mera casualità.
Immaginiamo di ritrovarci, dopo 17 anni di vita abbastanza stabile e serena, spostati improvvisamente dalla nostra casa ad una nuova abitazione completamente diversa e priva delle caratteristiche migliori della precedente. Di non avere più a disposizione una sala in cui condividere la giornata con gli altri coinquilini, i pasti della cucina di “casa”, perfino un vero impianto di riscaldamento e di non avere più spazio per ricevere amici e conoscenti o per organizzare qualche festa. E di essere lontani dal posto in cui avevamo amici, in cui potevamo uscire più liberamente e frequentare vicini e conoscenti. E immaginiamo poi che all’improvviso, una sera, veniamo di nuovo spostati, senza avere neanche il tempo di fare una “mappata” con i nostri vestiti, e di essere divisi dai nostri conviventi per essere sistemati qua e là in albergo o presso altre strutture. Roba di pochi giorni prima di essere di nuovo trasferiti. E poi ancora, un’altra volta. Sempre in posti diversi, in varie parti dell’isola. E nel frattempo di subire interrogatori, visite di specialisti venuti da lontano e di percepire un clima non proprio sereno intorno a noi. Quanto tutto questo inciderebbe sulla nostra tranquillità e sul nostro benessere psicologico e fisico? CE LA FAREMMO AD AFFRONTARE E SUPERARE TUTTO QUESTO SENZA USCIRNE ALMENO UN PO’ DESTABILIZZATI?
Ebbene, a questo inferno sono state esposte e sottoposte 10 persone con un vissuto terribile alle spalle, con problemi psichiatrici importanti a prescindere dalle valutazioni di commissioni ad hoc. Persone che avevano impiegato anni per trovare faticosamente un minimo di equilibrio a cui sono state bruscamente sottratte. Era possibile immaginare che questa sfilza di traumi non avrebbe lasciato tracce? E che addirittura avrebbe migliorato le condizioni dei pazienti fino a rendere “superflua” una Sir a Ischia? Beh, solo a Monteruscello potevano pensare di sostenere questa tesi per salvare la loro strana STRATEGIA DA SPENDING REVIEW.
Ma purtroppo i risultati non sono affatto quelli più “comodi” per l’Azienda. Che LA META’ DEGLI EX RESIDENTI DI VILLA ORIZZONTE ABBIA DOVUTO ESSERE RICOVERATA FUORI DALL’ISOLA e anche FUORI dal territorio DELL’ASL rappresenta già una ENORME SCONFITTA, per il sistema sanitario che i vertici di Monteruscello hanno progressivamente smantellato negli ultimi anni, ma soprattutto negli ultimi mesi. Anni e anni di lavoro di recupero e riabilitazione nella Sir buttati a mare. Compreso quanto investito dal servizio sanitario per arrivare a quei progressi che c’erano stati, prima che le velleità risparmiose dei vertici aziendali provocassero un’ingiustificata e ingiustificabile involuzione.
Neppure sul fronte economico i conti tornano. Perchè sono stati dilapidati 17 anni di esperienze positive e di successi. E perchè quei pazienti spediti oggi al di là del mare, in carico a strutture di altre Asl costano alla Na2 Nord, che non ha più modo di assisterli direttamente, diverse centinaia di euro al giorno. Che dovranno essere versati alle altre Asl, rappresentando una voce tra le uscite del bilancio aziendale. Altro che “spending review”!!!
UN DISASTRO – ANNUNCIATO – SU TUTTA LA LINEA. COSA ASPETTA IL NEOGOVERNATORE DE LUCA A MANDARE A CASA CHI LO HA PROVOCATO?