Era il 14 ottobre dello scorso anno quando sbarcarono sull’isola due ospiti d’eccezione, preceduti dalla loro fama. Già quel giorno il loro arrivo non passò inosservato, anche per la presenza di una scorta che li accompagnò prima a Lacco Ameno, al”Rizzoli”, dove furono sottoposti ad una Tac completa, e poi a Ischia, fino alla loro destinazione finale sul Castello Aragonese. E lì sono rimasti per tutti questi mesi, quasi un anno ormai, oggetto di attenzioni e cure speciali. Ma anche di un grande interesse, che è andato crescendo nel tempo, per il particolare richiamo rappresentato dalla presenza di due autentici sarcofagi egizi nel monumento più noto e rappresentativo dell’isola d’Ischia. Dove non sono stati protagonisti in questo periodo di una semplice mostra, ma di una sessione di restauro che si è svolta contemporaneamente all’esposizione al pubblico e ne ha costituito un ulteriore, specifico motivo di attrazione.
Fino ad ora, perché i due preziosi reperti stanno per intraprendere un viaggio in direzione contraria a quella da cui sono venuti, undici mesi fa. La settimana che inizia oggi li vedrà tornare a “casa”, presso i MUSEES ROYAUX D’ART ET D’HISTOIRE DI BRUXELLES, dove continuerà il lavoro di restauro. Ancora in pubblico, ancora sotto gli sguardi dei visitatori.
Questione di poco, ormai, prima che i due sarcofagi provenienti dal NASCONDIGLIO DI DEIR EL-BAHARI, nella grande necropoli di Tebe, escano dalla teca di cristallo che in questi mesi li ha custoditi e protetti all’interno della Chiesa dell’Immacolata, da qualche anno laboratorio invernale dell’ISTITUTO EUROPEO DEL RESTAURO, che l’anno scorso si è aggiudicato il prestigioso incarico da parte del Museo Reale del Belgio. Da dove hanno seguito passo passo in diretta streaming tutte le attività compiute sui loro reperti in quest’ultimo anno. Dedicato soprattutto ad indagare con tecnologie avanzatissime le condizioni di ogni millimetro dei due manufatti in legno di sicomoro. Perchè la sessione isolana del restauro è stata finalizzata ad approfondire lo stato di salute dei reperti di tremila anni fa e a elaborare la diagnosi da cui si partirà per le operazioni di restauro vere e proprie.
Quest’ultima fase inizierà ufficialmente a Bruxelles il 26 ottobre prossimo, quando sarà inaugurata presso i Musées Royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles la grande Mostra “SARCOFAGI! SOTTO LE STELLE DI NUT”, per la quale c’è già una grandissima attesa nella città che è anche tra le capitali dell’Unione Europea. Ma i sarcofagi lasceranno Ischia in settimana, con le stesse accortezze adottate all’andata, data la delicatezza del trasporto di due pezzi così delicati e importanti. E con essi, insieme a varie attrezzature, partirà anche la teca che li ha avvolti sul Castello. Quella attraverso la quale hanno potuto ammirarli migliaia di visitatori italiani e stranieri, entusiasti per la sorpresa trovata sull’Insula Minor. E anche le centinaia di ischitani che il 24 maggio, nella giornata di accesso libero all’isolotto, hanno potuto ammirare i sarcofagi e incontrare l’équipe dell’Istituto Europeo del Restauroguidato dal professor TEODORO AURICCHIO.
A Bruxelles, il modulo trasparente utilizzato a Ischia sarà notevolmente ingrandito, fino a tramutarsi in UN TUNNEL DI CRISTALLO DI 16 METRI, dotato delle tecnologie più moderne, che consentiranno di continuare a effettuare il restauro “in mostra”, sotto gli occhi del pubblico, ma in piena efficienza e sicurezza.
Una sfida ancora più impegnativa di quella già vinta a Ischia per il gruppo di lavoro diretto da ANNALISA PILATO, che già nel corso di quest’ultimo anno ha fatto da pilota anche alle altre èquipe di restauratori che si stanno prendendo cura di altri sarcofagi della stessa collezione (in totale sono 10, mummie comprese), posseduta dal Museo belga fin dal 1894. E’a Ischia, infatti, che sono state utilizzate le tecnologie più avanzate e le tecniche più innovative per ottenere risultati e indicazioni di cui beneficiano anche gli altri gruppi di lavoro. D’altra parte, l’Istituto Europeo del Restauro ha fatto proprio dell’utilizzo di strumentazioni sperimentali, appositamente realizzate o modificate in collaborazione con industrie leader, una delle sue caratteristiche di punta. Basti pensare all’uso, comunicato nel giugno scorso, di OCCHIALI INTELLIGENTI usati per la prima volta a livello mondiale, che rendono precisissima e annullano i rischi di errore della fase della ripulitura dei pezzi dai residui di tutti i precedenti interventi di restauro. Il primo, che è risultato essere anche il più invasivo, già nell’anno del trasferimento in Belgio, 120 anni fa.
Quella predisposta a Bruxelles si annuncia come una grande mostra e un’innovativa esperienza di restauro, di cui il lavoro fatto a Ischia è stato il felice prologo. E’ in cantiere una grande promozione dell’evento del restauro “live” sia in città che a livello internazionale. Sul materiale pubblicitario, che avrà una diffusione capillare, vi sarà anche un prezioso riferimento a Ischia e al Castello come sede dell’Istituto e della prima parte dell’intervento sui sarcofagi. Un’ottima promozione internazionale per la nostra isola. Fuori dai soliti schemi, ormai anche usurati, e nel nome della cultura, della storia, dell’arte. Meglio di così…