Poco più di un giorno. Giusto il tempo di mettere insieme un po’ di dati e di soppesare le parole giuste per fornire un quadro in rosa della gestione nell’utimo anno. Ed ecco che dopo la dura dichiarazione del governatore VINCENZO DE LUCA sulla situazione dell’Asl Na2 Nord, da Monteruscello è partita la risposta della commissaria AGNESE IOVINO. Una risposta pubblica, attraverso un comunicato stampa, così come pubblico era stato l’avvertimento del presidente dell’amministrazione regionale nell’ambito di un’intervista rilasciata a “Il Mattino” anche nel ruolo di titolare della delega della Sanità. Un comunicato che ovviamente non fa riferimento all’episodio da cui è scaturito in rapida successione, ma che si presenta come un primo tentativo di bilancio a quasi un anno dal conferimento dell’incarico commissariale. Tutto basato – il bilancio – sulla rivendicazione di un clamoroso risultato sul fronte del risparmio della spesa, stimato a 20 MILIONI DI EURO allo scoccare dei dodici mesi alla guida dell’Asl a nord di Napoli. E con il ricorso alla formula classica in questi casi, ovvero “AZIONE DI QUALIFICAZIONE DELLA SPESA”. Formula che si immagina risulti musica agli orecchi di qualunque dirigente sovraordinato e referente politico o anche eventuale “controllore”, a prescindere dagli effetti sul campo. Nulla di imprevisto, in fondo, visto che dall’inizio la falcidie dei servizi attuata dalla commissaria, soprattutto a danno delle isole, era stata motivata e giustificata come “spending review”. Nel solco della strategia mediatica del predecessore FERRARO, rispetto al quale la Iovino rivendica un’azione ancora più incisiva.
Peccato che la “vie en rose” in versione Monteruscello sia un po’ troppo edulcorata rispetto alla realtà che si è toccata con mano SUL TERRITORIO, dove SI CONTANO LE MACERIE, PIU’ CHE LE MIRABILIE VANTATE DALLA GESTIONE COMMISSARIALE.
Tra i correttivi che hanno consentito di tagliare la spesa, l’Asl segnala quelli applicati alle tariffe per le prestazioni di radioterapia fornite dai centri convenzionati. E anche quelli apportati sulle indagini genetiche effettuate da donne in gravidanza sempre presso ambulatori convenzionati.
Poi, come terzo esempio di risparmio virtuoso, si cita il TAGLIO DELLA SIR DI ISCHIA. Naturalmente, non si parla di taglio, ci mancherebbe. Si utilizza una lunga perifrasi, molto “politically correct”. Il punto di partenza è indicato in “ un’attenta valutazione delle condizioni dei pazienti psichiatrici ospitati presso una Struttura Intermedia Residenziale dell’ASL, effettuata da una Commissione Tecnica ad hoc” e che questa “ ha evidenziato bisogni sanitari di minore intensità”. In base a questo responso tecnico “è stato possibile ridurre il carico dei servizi sociosanitari su tali pazienti e ridistribuirlo sui Presidi Ospedalieri dell’Azienda”. Ed ecco la mossa vincente: “In questo modo 20 operatori sociosanitari sono andati ad assicurare le proprie prestazioni presso gli ospedali dell’ASL, mentre l’Azienda ha ottenuto un risparmio per l’acquisto di servizi di varia natura di circa 900.000,00€. Tale riduzione di costo diventa ancora più consistente se si considera che gli oneri contrattuali rimodulati relativi alla SIR impegnavano l’ASL fino al 2017″. E si aggiunge, inoltre, che “Al fine di supportare e dare continuità a tali azioni di revisioni dei costi, sono state attivate 3 specifiche Commissioni Tecniche aziendali volte a valutare l’appropriatezza delle cure negli ambiti della Radioterapia, della Salute Mentale e delle Analisi genetiche di laboratoria”. Insomma, tutto avallato e asseverato dai tecnici, ecco servita la virtuosa quadratura del cerchio secondo la commissaria Iovino.
A leggerla così la storia di Villa Orizzonte sembra una genialata. Una mossa ineccepibile e vincente, di quelle che dovrebbero far fare carriera a chi le compie e se ne assume la responsabilità.
MA A ISCHIA, NEGLI ULTIMI 14 MESI, ABBIAMO ASSISTITO A TUTTO UN ALTRO FILM.
Perchè c’è da integrarle parecchio, le informazioni fornite dal comunicato e dalla dichiarazione della commissaria. MA COME MAI, SE I PAZIENTI DELLA SIR NECESSITAVANO DI “BISOGNI SANITARI DI MINORE INTENSITA’”, LA META’ DI ESSI HA DOVUTO ESSERE TRASFERITA IN TERRAFERMA, IN STRUTTURE AD ANCORA PIU’ ALTO LIVELLO DI ASSISTENZA DELLA SIR, PROPRIO DOPO LA VALUTAZIONE DELLA COMMISSIONE TECNICA? ALLA LUCE DI QUESTO SVILUPPO NEGATIVO, COME SI PUO’ AFFERMARE CHE LA CHIUSURA DELLA SIR NON “HA INTACCATO IL LIVELLO DI ASSISTENZA DEI PAZIENTI”, come la Iovino ci ha tenuto a dire rispetto ai suoi tagli? E CHE NE SARA’ DEGLI ALTRI PAZIENTI ISOLANI CHE GIA’ AVREBBERO AVUTO BISOGNO DI ASSISTENZA IN UNA SIR O CHE NE AVRANNO IN FUTURO? Tra l’altro, i pazienti già trasferiti da Ischia non hanno trovato tutti posto nel territorio dell’Asl e allora, CHE SENSO HA RIDURRE ULTERIORMENTE I POSTI LETTO?
E vogliamo parlare di risparmio? Ci vuole spiegare la commissaria come l’OPERAZIONE VILLA STEFANIA PUO’ RIENTRARE NELLA “QUALIFICAZIONE” E RIDUZIONE DELLA SPESA? E COME PUO’ ESSERE UN RISPARMIO AVER RIFIUTATO SOLUZIONI PIU’ VANTAGGIOSE, PERFINO A COSTO ZERO, DOPO AVER IMPEGNATO 250MILA EURO (un quarto di milione) PER LA RISTRUTTURAZIONE DI UN IMMOBILE PRIVO DEI REQUISITI FONDAMENTALI?
Perchè la Sir a Ischia la vuole chiudere, la Iovino, ma continua a pagare l’affitto, previsto fino al 2018, per la struttura dove era impropriamente allocata e che da mesi non è più utilizzabile…che risparmio è questo? E che tipo di risparmio ha fatto, la Iovino, pagando oggi la ristrutturazione dei locali al Polifunzionale per il Centro di Psicologia clinica inaugurato solo 8 mesi fa e che, con la riorganizzazione del personale conseguente alla chiusura della Sir, non avrà più personale per funzionare?
E il taglio ai fondi per le attività di riabilitazione cos’è, se non un colpo mortale ai livelli di assistenza sul territorio, che comporteranno costi sanitari e sociali altissimi per i tanti pazienti abbandonati, con le famiglie, al loro destino?
Volendo, si può risparmiare su colazione e cena, ma si può poi sostenere che il risparmio non ha inciso sulla propria vita e sulla propria salute? Ma è questa strana logica che si evince dalla DICHIARAZIONE DELLACOMMISSARIA: “I risultati del lavoro svolto in questi mesi testimoniano che è possibile garantire BUONI LIVELLI DI ASSISTENZA SANITARIA AI CITTADINI, riducendo i costi di gestione attraverso un’accurata valutazione di ciò che davvero è utile per i pazienti”.
Buoni livelli di assistenza ai cittadini? Ma dove l’hanno proiettato questo film di fantascienza? Noi stiamo assistendo a tutto un altro film. Il film della vergogna della sistematica distruzione di servizi efficienti, qualificati e qualificanti. DE LUCA SI AFFRETTI A RISPARMIARCI ULTERIORI “SUCCESSI” DELLA COMMISSARIA, PRIMA CHE COMPLETI LA SUA ESEMPLARE OPERA DI MACELLERIA SANITARIA.