La Salute mentale in macerie, ancora silenzi e assenze clamorosi dalla politica locale

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Foto Qui Ischia

Sono passate quasi due settimane dalla delibera che ha anche formalmente seppellito la SIR isolana e più di dieci dalla visita della commissaria Iovino sull’isola, dove ha applicato al massimo i suoi strani e discutibili criteri di “risparmio”. Con un abbassamento drastico di quei livelli di assistenza che nonostante tutto la commissaria continua a sostenere, bontà sua, di non aver intaccato. Eppure, il silenzio sembra aver già preso il sopravvento. E aver fagocitato in gran fretta tutte le buone intenzioni dispensate come sempre in abbondanza, ma rigorosamente senza impegno, dai politici nostrani e d’importazione. Che finora non hanno “accocchiato” nulla di concreto, se non forse la solita cloroformizzazione di ogni critica e opposizione ai tanti disastri confezionati in continente a discapito dei servizi pubblici sulle isole.

Allo stato, la situazione dei servizi psichiatrici è all’insegna della massima PRECARIETA’ E INADEGUATEZZA. Dopo la chiusura della Sir e il taglio ai minimi termini del personale dedicato, quel che resta della “famiglia di Villa Orizzonte”, ovvero la metà del gruppo iniziale, è ancora sistemato provvisoriamente nella struttura di Panza, dove approdò in assoluta emergenza all’inizio dell’estate, in attesa che l’Asl provvedesse a trovare una sistemazione adeguata e definitiva attraverso un bando, poi lasciato in sospeso. Nel frattempo, quattro degli ex ospiti della Sir, che per la commissione nominata dall’Asl si erano anche’essi “risanati”, a seguito dell’aggravamento delle loro condizioni, sono statti trasferiti fuori dall’isola, perchè qui la struttura adatta al loro stato attuale è stata cancellata. E due di loro, in un centro specializzato di Salerno, dove l’Asl Na2 Nord spende oggi assai più di quanto non facesse con la Sir isolana, condannata inesorabilmente e implacabilmente a morte da FERRARO-IOVINO.

Anche per il CENTRO DIURNO della Salute Mentale la nuova sistemazione è a dir poco riduttiva e di sicuro ha fatto sì che non potesse più essere il solido punto di riferimento che era riuscito a diventare, in alcuni periodi anche con risultati particolarmente brillanti, negli anni passati. E gli utenti lo sanno bene, che molto è cambiato e non in meglio. Anche perchè al ridimensionamento strutturale si accompagna quello dei fondi destinati alle attività fondamentali per dare un senso alla parola RIABILITAZIONE. Alla faccia della legge 180 e delle norme attuative collegate, che a Monteruscello hanno unilateralmente disattivato, soprattutto a discapito dall’utenza delle isole di Ischia e Procida.

Rispetto a questo disastro, la commissaria resta ancora in sella e  si avvia, ormai tra pochi giorni, a festeggiare un anno alla guida della terza Asl (per dimensioni) d’Italia. Proroga dopo proroga, è riuscita a conservare l’incarico ottenuto da CALDORO anche con DE LUCA, nonostante le affermazioni critiche del neo governatore sulla gestione della Na2 e le periodiche anticipazioni su un CAMBIO AL VERTICE A MONTERUSCELLO. Una decisione data tante volte per imminente – con tanto di illazioni sul nome del sostituto -  da non fare più notizia. Evidentemente, al contrario di quanto è successo per altre Aziende sanitarie della Campania, a Palazzo Santa Lucia non si è ritenuto finora di dover procedere ad un avvicendamento con la stessa tempestività. Magari non sono ancora maturi gli accordi “politici” che sovrintendono a certe scelte e che debbono garantire un valzer di poltrone soddisfacente per i vari protagonisti e comprimari…

In questo quadro, per tutti questi motivi abbastanza sconfortante, continua a segnalarsi la SCARSA CAPACITA’ DI AZIONE  E REAZIONE DELLA CLASSE POLITICA LOCALE. Dopo essersi distinti per l’assenza in tutti questi mesi, mentre l’isola si interrogava e si mobilitava sul depauperamento dell’assistenza psichiatrica, nel momento decisivo in cui si annunciava la “soluzione finale” per la Sir e la Salute Mentale isolana, neppure allora si sono fatti sentire. Né i SINDACI - e dire che sono ben sei, più quello di Procida, ugualmente coinvolto – hanno fatto valere il loro ruolo, che pure è importante in campo sanitario. Solo a disastro scritto nero su bianco, si sono rifatti vivi. Non a caso, in presenza del politico “di riferimento” arrivato anch’egli a cose fatte dalla terraferma. E a quel punto, hanno tirato fuori dal cilindro il classico topolino: il TAVOLO ISTITUZIONALE…Ma per decidere cosa, se tutto è stato già deciso? Se il peggio si è già compiuto, nonostante fossero stati informati dei rischi tutti i politici locali e “di riferimento”, compresi i due candidati a governatore, fin dalla campagna per le Regionali. Da allora, l’unica a muoversi, a darsi da fare, a procedere speditamente è stata solo la commissaria. Che ha raggiunto il suo obiettivo. Compreso il silenzio, l’assenza, il “lassez faire” degli amministratori isolani. Ancora in pieno letargo. Nonostante tutto.

 

 

 

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