Ad ottobre doveva aprire l’antiquarium di Aenaria alla Torre di Sant’Anna. Un anno fa…

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Foto Qui Ischia

Ottobre era stato preannunciato come il mese in cui avrebbe aperto i battenti nella Torre di Sant’Anna l’ANTIQUARIUM con i reperti di Aenaria, ripescati nelle campagne di scavo condotte nella città sommersa. Non questo, di ottobre, eh, ma quello dello scorso anno. Per cui, se le cose fossero andate come era stato preventivato, oggi staremmo sul punto di festeggiare il primo compleanno del piccolo museo di Cartaromana. E invece, non c’è nulla da festeggiare. Anzi, ci sarebbe piuttosto da recriminare su quell’importante appuntamento mancato e sull’annata persa nella valorizzazione ulteriore dell’eredità della città umana e, di conseguenza, anche dell’edificio storico che l’andrà ad ospitare. Dove tutto è pronto, da tempo, sempre nell’attesa che dall’annuncio si passi ai fatti. Ma le vetrine già montate nelle sale al pianterreno restano vuote, a raccogliere polvere. Come, del resto, la stessa torre, che si apre di rado e di solito solo per l’impegno  di cittadini e associazioni di buona volontà. Perlopiù il Circolo Sadoul, che ha organizzato tra la primavera e l’estate diverse visite guidate e pure con una buona partecipazione di pubblico.

D’altra parte, da quando la (ri)scoperta di Aenaria e le novità che stanno emergendo dai fondali della baia sono uscite dall’anonimato, si è registrata un costante incremento del numero di scolaresche e di persone interessate  a visitare la città sommersa, così com’è possibile ora con la barca dal fondo trasparente. E si tratta di un interesse destinato ad aumentare, tanto più quando si riuscirà a realizzare il parco sommerso in programma. Di cui l’antiquarium rappresenterebbe la parte emersa, tappa fondamentale e qualificante dell’escursione nella baia. Motivo per il quale è fin troppo facile ipotizzare che sarebbe numeroso anche il pubblico che non si negherebbe una visita alla Torre. Dove, tra l’altro, avrebbe anche il piacere di trovare altro, rispetto ai già importanti reperti di epoca romana. E che altro!

Eppure, nonostante l’indiscusso valore dell’apertura del nuovo spazio museale per l’offerta turistico-culturale isolana, finora non si è riuscita ad arrivare al dunque. Ma CI SI E’ ARENATI DA MESI SULLA DELIBERA DEL COMUNE, indispensabile per dare il via libera all’allestimento finale e all’apertura, che per diverse volte inserita all’ordine del giorno del Consiglio comunale, è stata sempre rinviata alla prossima seduta…ma quella giusta non è  mai arrivata. E non se ne parla proprio più, il che non rappresenta affatto un buon segnale. Almeno in vista della prossima stagione turistica, visto che ci stiamo avviando verso il letargo invernale.

A questo punto è lecito chiedere e chiedersi se, considerato il bassissimo livello di concretezza del periodo tradizionalmente letargico, se l’ente locale sarà in grado di sbrogliare la matassa almeno nei prossimi mesi. E dire che proprio il Comune aveva sempre insistito per avere in loco l’esposizione dei reperti di Aenaria, fino al punto di decidersi a concedere alla Sovrintendenza l’uso dei sotterranei per ospitarvi il deposito isolano, purchè fosse stato allocato nella torre anche l’antiquarium. Possibile che poi, proprio quando l’obiettivo era vicino, si sia fatta marcia indietro e sia scomparso all’improvviso tutto l’interesse e l’impegno per quell’esposizione pregevolissima nel monumento quattrocentesco di Cartaromana? Per quale motivo è cambiata la scena?

Di sicuro, il tempo che richiederà il varo di questa impresa, ovvero l’apertura del museo, sarà tutto perduto. Perchè la raccolta di reperti romani rischia seriamente di diventare uno degli attrattori di punta non solo di Ischia, ma dell’intera isola. E il pagamento di un biglietto, seppur modesto e a patto che l’introito non finisca nel calderone delle casse comunali, potrebbe garantire la copertura delle spese di apertura e di vigilanza della Torre, che magari rappresentano ora la controindicazione che sta frenando l’azione comunale.

Quanto ci vorrà per arrivare alla fine di questa storia, per poter regalare all’isola, in vista del parco archeologico sommerso, un antiquarium dedicato all’antica Aenaria? In Comune, si ricordano ancora di questo impegno e di ciò che rappresenta e, ancor meglio, di ciò che potrà rappresentare? E si rendono conto che i loro ritardi e traccheggiamenti hanno già fatto perdere un anno alla valorizzazione di Aenaria e ai notevoli benefici che ne deriveranno sul territorio?

 

 

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