Per il convegno-corso di aggiornamento sull’”umanizzazione” l’Asl Na2 Nord, allora ancora guidato dalla commissaria Iovino, aveva scelto la “location” sbagliata. Invece del PALAZZO REALE d’Ischia, panoramico, storico, imponente e inappuntabile, meglio avrebbe fatto a organizzare tutto negli spazi esterni di una delle sue sedi isolane, VILLA ROMANA. Lì avrebbero dovuto servire il caffè e i cornetti di accoglienza ai partecipanti, medici e infermieri dipendenti dell’Azienda, come è avvenuto stamattina nella perfetta cornice della residenza estiva di don Francesco Buonocore. Lì, si sarebbe dovuto fare il coffee break e si sarebbe dovuto tenere il convegno, sul muretto dove ancora oggi, all’ora del pranzo, qualcuno degli utenti della Salute Mentale ha consumato il pasto arrivato dal “Rizzoli”. Se ci riescono, ce lo spiegassero da Monteruscello con quale coraggio hanno organizzato proprio a Ischia un appuntamento su un tema del genere, quando a meno di un chilometro, in una struttura aziendale, dei pazienti seguiti dai servizi aziendali sono trattati peggio dei randagi, calpestando sistematicamente i loro diritti fondamentali di persone, di cittadini, di malati. COME PUO’ FARSI MAESTRA DI UMANIZZAZIONE DELLA SANITA’ E FORMARE IN TAL SENSO IL PROPRIO PERSONALE UN’AZIENDA CHE CON LE SUE SCELTE RECENTI HA CREATO UNA SITUAZIONE TANTO DEGRADANTE E OFFENSIVA DELLA DIGNITA’ UMANA?
Il flop dell’appuntamento isolano nasce da questa evidente e inquietante contraddizione, prima che dalla scarsa partecipazione che, nonostante i 12 crediti riconosciuti agli iscritti, si è confermata ancora oggi, dopo l’avvio in sordina di ieri. E anche stamattina non si è vista l’ombra dei rappresentanti istituzionali che, secondo il programma, avrebbero dovuto portare il loro contributo e dare il loro benvenuto ai partecipanti. Uscita di scena la Iovino, che sarebbe dovuta essere l’”ospite d’onore” dell’iniziativa che ad occhio è costata anche qualche euro all’Asl su altri fronti tanto “risparmiosa”, non si sono visti nè il presidente della Commissione regionale Sanità, Topo, nè i Sindaci isolani, nè i direttori sanitari dell’ospedale “Rizzoli” e del Distretto 36 di Ischia e Procida. Peraltro, risulta certo che almeno al Municipio d’Ischia non è mai arrivato alcun invito per le giornate nel dirimpettaio Palazzo Reale. E d’altra parte sul sito aziendale la notizia della due giorni isolana è stata pubblicata solo il 13 ottobre, appena 2 giorni prima l’appuntamento. Magari, alla fine avevano capito da soli, a Monteruscello, che quell’iniziativa era quanto meno inopportuna, a Ischia.
Anche stamattina, comunque, una rappresentanza del Comitato di Cittadinanza Attiva con alcuni cittadini di buona volontà ha dato vita ad un presidio in piazza Antica Reggia, con l’obiettivo di testimoniare che la battaglia in difesa dei servizi sanitari pubblici sull’isola, partendo da quelli della salute mentale in totale emergenza, continua. E anche con la volontà di trovare una utile occasione di interlocuzione e confronto con i vertici della sanità aziendale e locale. Cosa questa che non è stata possibile, per l’assenza in blocco degli interlocutori.
Chiusa la parentesi dell’improvvido convegno, restano tutte di estrema attualità – purtroppo – le cause della MOBILITAZIONE A TUTELA DELLA SANITA’ PUBBLICA. Il Comitato sta programmando altre iniziative, anche a livello istituzionale, PER RECUPERARE I SERVIZI PERDUTI, ancorchè di vitale importanza, e SALVAGUARDARE I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA SUL TERRITORIO. Perchè non ci si può rassegnare alle macerie che la gestione Ferraro-Iovino ha seminato negli ultimi anni, con conseguenze pesantissime, anche in prospettiva, per le popolazioni isolane.