Lavori pubblici “made in Ischia” e Comune assente, che bordello a Cartaromana!

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Foto Qui Ischia

L’impronta è quella, non c’è niente da fare. Gira e rigira, i lavori “made in Ischia” hanno un marchio di fabbrica che non si smentisce mai. In negativo, purtroppo. Basti vedere il modo in cui si sta operando dall’inizio della settimana nel primo tratto di via Nuova Cartaromana. Dove si sta effettuando l’interramento della condotta fognaria, in prosecuzione dell’intervento che è in corso più a monte fin dall’estate. Un tratto delicato, quello attualmente impegnato, per l’incrocio con via Antonio De Luca, in corrispondenza del quale, già in condizioni di normalità, si creano spesso  ingorghi con il doppio flusso sulla strada principale difficili da districare. E soprattutto nei periodi di apertura delle scuole, negli orari fatidici di apertura e chiusura delle elementari “Buonocore” , il caos impera. Figuriamoci tutto questo con mezza strada occupata dalla trincea per la condotta e i mezzi del cantiere che per lavorare hanno bisogno di impegnare tutta la carreggiata. Assediati da file di auto strombazzanti da sopra, da sotto e di lato da Casalauro, dove altri veicoli debbono immettersi. Un casino totale. Aggravato, ieri, pure dalle condizioni meteo.

Quando partirono i lavori in via Cartaromana, in piena estate, proprio nel tratto in curva antistante l’ingresso della scuola, alle proteste per la tempistica della scelta si obiettò, comprensibilmente, che bisognava chiudere in quel punto per non interferire con il funzionamento della scuola. Ma lo stesso criterio sarebbe dovuto valere anche per il tratto precedente, dall’inizio di Cartaromana appunto. A maggior ragione in considerazione dei flussi da e verso Casalauro, da dove proviene una percentuale significativa degli scolari della Buonocore.

Per quale motivo si è rinviato a questo periodo proprio il tratto più complicato del percorso, in piena coincidenza con l’attività scolastica e con il maggior rischio delle piogge autunnali, che infatti non sono mancate e hanno bloccato per tre giorni il cantiere appena aperto?

Ma l’assurdità più evidente è che si lasci alla totale anarchia o autogestione il traffico in un tratto di strada tanto complicato e caotico. Dove in certi momenti non si sa come muoversi, nè in auto, nè in motociclo e neppure a piedi, visto che le auto per svincolarsi salgono sul marciapiede e lo usano come “disimpegno” per la loro corsia di marcia. CHI DEVE GESTIRE I FLUSSI DI TRAFFICO CHE S’INTRECCIANO E S’IMBROGLIANO TRA LORO, MENTRE GLI OPERAI CERCANO DI LAVORARE? CHI DEVE EVITARE L’INTASAMENTO TOTALE CHE SI CREA INEVITABILMENTE PER LE DIMENSIONI DELLA CARREGGIATA E IL MOVIMENTO DEI MEZZI DEL CANTIERE?

In un paese civile, minimamente organizzato, quando si iniziano i lavori su un’arteria con tante criticità, ci si preoccupa pure di pianificare uno straccio di intervento di controllo e di gestione del traffico. Magari si ricorre ai semafori, a monte e a valle, per regolare i flussi, che non possono essere lasciati alla libera interpretazione dei singoli. Ma a Ischia I SEMAFORI NON SI USANO, neppure nelle emergenze…E I VIGILI CHE FINE HANNO FATTO? Non dovrebbero essere loro a svolgere una funzione di controllo e di regolamentazione del traffico? Possibile che in un caos del genere non se ne veda l’ombra se non, come tutti i giorni, solo nella ristretta fascia oraria dell’ingresso e dell’uscita da scuola?

Ma la Città d’Ischia, che si mette a fare le grandi opere, esiste ancora, dispone di un minimo di organizzazione ed è in grado di svolgere le funzioni minime che dovrebbe garantire nell’interesse dei cittadini contribuenti o è ridotta ormai a una formula astratta? Stando all’assenza che si nota sulle strade, verrebbe da dare per buona la seconda…

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