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Raccontala tu Ma che squallore il belvedere di via Gianturco dopo i lavori, almeno un po’ di verde no?
Ma che squallore il belvedere di via Gianturco dopo i lavori, almeno un po’ di verde no?
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9 anni ago |
Foto Qui Ischia
Foto Qui Ischia
Ci sono voluti mesi e buona
Foto Qui Ischia
parte dell’estate per veder finiti i lavori in via Gianturco. E dopo sì lunga attesa era lecito aspettarsi che ci si prendesse un po’ cura anche dell’estetica del belvedere, che è certamente uno dei punti di “rappresentanza” di Ischia, nel cuore della zona degli alberghi, affacciato su una delle spiagge più belle dell’isola, per non parlare del panorama del mare. Un luogo superfrequentato, dove i turisti sostano e scattano foto ormai in ogni periodo dell’anno, anche perchè si tratta di una posto incantevole anche in pieno inverno. E in questi giorni, con tutti gli alberghi ancora aperti, di gente ne gira tanta in quella zona e il belvedere tanto gettonato si presenta davvero maluccio. Troppo per un paese qualunque, figuriamoci per un paese turistico.
Dopo i lavori, a parte due panchine è rimasto un angolo sguarnito, trascurato, grigio, dove si salva solo il vecchio albero, ormai solitario. E dove le aiole sono dei raccoglitori di deiezioni canine e rifiuti “da passeggio”. D’altra parte, nelle strisce di terra non sono rimaste che tre pianticelle rachitiche, che faticano a riprendersi dopo essere state tagliate a zero quando l’area era occupato dai mezzi e dai materiali del cantiere.
Ma com’è possibile che nel paese dove negli anni passati si era perfino esagerato nella profusione di ciclamini, non si è ancora riusciti, in tutte queste settimane, a rivitalizzare quegli spazi ex verdi, piantando arbusti sempreverdi e accompagnandoli con fiori di stagione. E magari ci si potrebbero aggiungere un paio di cestini per i rifiuti decenti, al posto del bidone sgangherato con le scritte attualmente in bellavista.
Si tratta di un intervento minimo, che richiede al massimo qualche ora di impegno, qualche pianta e i cestini portarifiuti e posacicche, ammesso che il Comune ne abbia ancora qualche esemplare nella sua disponibilità. Praticamente, un’operazione a costo zero, indispensabile per sottrarre allo squallore quell’angolo “strategico” per l’immagine del paese. Cosa si aspetta ancora?
A proposito: quel lampione fatiscente che sembra reggersi per miracolo, in balia dei venti, gliela vogliamo fare una revisione e messa in sicurezza?