Da qualche mese è entrato nel cono d’ombra. Come se tutto fosse risolto e il problema fosse stato superato. Ma siccome almeno in certi campi i miracoli sono improbabili, lo stato del trasporto pubblico su gomma non ha mai cessato di essere una questione viva e attuale. E anche se negli ischitani è subentrata la solita rassegnazione di rito, che la situazione non fosse affatto brillante hanno continuato a ricordarcelo e a rimproverarcelo gli ospiti forestieri, con non meno veemenza di quanto non fosse avvenuto nelle due-tre estati precedenti. Un disagio che si è acuito inevitabilmente con l’apertura delle scuole, quando alle difficoltà dei turisti si sono aggiunte quelle degli studenti. Le più pesanti, visto che i ragazzi le sopportano da anni e che, al contrario degli utenti di passaggio, dovranno sorbirsele a lungo. A meno che non si proceda con l’operazione di potenziamento del parco autobus avviata poco dopo l’arrivo di De Luca al governo della Regione, ma che si è fermata senza aver conseguito l’obiettivo minimo essenziale. Come si verifica ogni giorno sulle strade dell’isola.
Certo, rispetto ad un anno fa, è indiscutibile che dei progressi sono stati fatti. Dopo mesi e mesi di sterili e inconcludenti sollecitazioni, richieste e incontri con l’allora assessore ai Trasporti Vetrella, va dato atto al nuovo governatore di aver dato seguito alle promesse elettorali già poco tempo dopo il suo insediamento. E di aver spedito a Ischia, in tempi record, diversi mezzi di rinforzo, non solo per l’estate come si faceva qualche anno fa, ma senza scadenza. E sono arrivati perfino dei sostituti dei Pollicini, ormai obsoleti, fuori produzione e quasi senza più pezzi di ricambio. Anche se va detto che i vecchi mezzi fatti in Italia erano molto più funzionali e “abitabili” dei nuovi miniautobus francesi, che dalla loro hanno il fatto di essere usciti da poco dalla fabbrica, per cui sono al massimo dell’efficienza, e l’estetica.
Ma per quanto significativa, quella fornita dalla Regione non può che essere catalogata come una prima risposta, dunque parziale e non ancora sufficiente. Lo verificano ogni giorno sulle strade i ragazzi che devono spostarsi, spesso da una parte dell’isola all’altra, per raggiungere le scuole o per tornare a casa. Attese lunghissime alle fermate, perchè spesso i bus sono talmente strapieni da non potersi fermare; viaggi accalcati come sardine nella scatola; vetture vecchie e piene di magagne. Che poi sono le stesse lagnanze che esplicitano i turisti, anche perchè in certe fasce orarie e su certe tratte sono loro a viaggiare con gli studenti, con cui condividono i disagi e si contendono posti e spazi. E se i ragazzi possono solo continuare a lamentarsi, gli ospiti paganti che in vacanza pretendono giustamente servizi efficienti, confortevoli e puntuali, non di rado reagiscono annunciando l’intenzione di non tornare più a Ischia, in futuro. Un refrain che si è ripetuto per tutta la stagione e che ancora si ripete, a dimostrazione che il problema autobus non è affatto risolto.
E, d’altra parte, non è con le soluzioni “alternative”, con costi aggiuntivi che di questi tempi pesano sui bilanci familiari, che si può ovviare all’emergenza che ancora condiziona la quotidianità di tanti studenti. Per loro, per i turisti e per ridimensionare il traffico cittadino che non contribuisce alla vivibilità dell’isola, è essenziale un RILANCIO DEL TRASPORTO PUBBLICO, un ritorno se non ai livelli di quattro-cinque anni fa ad uno più vicino a quello dei paesi civili, da cui ci siamo notevolmente allontanati. Insomma, IL TEMA DEI TRASPORTI PUBBLICI TERRESTRI VA REINSERITO IN AGENDA DA PARTE DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI NELL’INTERLOCUZIONE CON LA REGIONE E SEGNATAMENTE CON DE LUCA, che si è riservato la delega ai Trasporti. Ha cominciato egregiamente un’INVERSIONE DI MARCIA, adesso è importante che completi l’opera in tempi ragionevoli. PER ALLEVIARE I DISAGI DEGLI STUDENTI ENTRO IL CORRENTE ANNO SCOLASTICO E PER FAR TROVARE UNA SITUAZIONE FINALMENTE ACCETTABILE AI TURISTI NELLA PROSSIMA STAGIONE.