Sono ripresi i lavori di restauro degli affreschi del ’500 al piano nobile della Torre Guevara,

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Foto Qui Ischia

Mancavano da Ischia dal marzo dell’anno scorso, ma era già in programma il ritorno. Necessario per completare il complesso lavoro di recupero e studio dei dipinti della Torre Guevara iniziato quattro anni fa. E oggi sono tornati sull’isola gli specialisti della HOCHSCHUELE FUER BILDENDE KUENSTE di DRESDA, per una nuova sessione dell’intervento di restauro effettuato nelle sale affrescate al secondo piano del monumento di Cartaromana. Dove grazie al loro lavoro è stata riportata alla luce una larga parte delle superfici dipinte nel Cinquecento, che nei secoli successivi avevano subito sovrapposizioni e trasformazioni, fino a scomparire completamente sotto i numerosi strati di intonaci apposti in epoche diverse.

Dopo aver provveduto, anno dopo anno, allo scoprimento dei dipinti, attraverso l’eliminazione delle varie sovrapposizioni, e di seguito ai rilievi e ricostruzioni grafiche, per poi procedere al consolidamento dei supporti murari, questa volta ci si dedicherà ad un approfondimento delle caratteristiche delle pitture, dal punto di vista chimico-fisico prima e poi strettamente pittorico. Un’altra fase impegnativa, divisa in due diversi momenti: questo primo periodo di quattro settimane a cui ne seguirà un secondo, tra gennaio e febbraio. Nell’intermezzo il ritorno in Germania, per effettuare tutte le analisi di laboratorio sui campioni portati da Ischia.

Si tratterà, insomma, di un lavoro preliminare indispensabile per poter affrontare in seguito la fase conclusiva della pulitura degli affreschi e soprattutto del ritocco pittorico. Che è operazione sempre molto delicata e impegnativa, ancorchè indispensabile per restituire ai dipinti almeno in parte la loro leggibilità e identità estetica. Specialmente quando, come nel caso degli affreschi delle sale della Torre, ci si è trovati dinnanzi a muri aggrediti dall’umidità, rovinati dal fumo del camino, colonizzati da insetti. Tutti elementi che hanno lasciato tracce notevoli sulle pitture, in alcuni punti rendendole pressoché irrecuperabili. Per fortuna, solo una parte del totale, perché molto si è salvato e può essere recuperato con un risultato finale anche di grande impatto estetico. Ma per quell’intervento sarà necessaria un’altra campagna di restauri, ulteriore rispetto al programma quadriennale concordato nella convenzione del 2011 tra la Scuola di Restauro dell’Università di Dresda, la Sovrintendenza ai Beni culturali e il Comune d’Ischia, su proposta del Circolo Sadoul, che ha svolto un prezioso ruolo di raccordo e di organizzazione, senza il quale l’operazione sarebbe difficilmente partita e ancora più difficilmente sarebbe proseguita  negli anni.

E proprio il Sadoul provvederà nei prossimi mesi, in concomitanza con la campagna di restauro, a organizzare conferenze, visite guidate e incontri con l’équipe tedesca guidata  dal professor Danzl,  continuando a tener viva l’attenzione sulla Torre e sull’importante e affascinante patrimonio storico-artistico che custodisce. E che merita di essere sempre più continuativamente promosso e valorizzato.

    

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