Un anno dopo il suo insediamento al vertice dell’Asl Na2 Nord, la commissaria AGNESE IOVINO è riuscita nel “capolavoro” che era sfuggito al suo predecessore Ferraro, benché anch’egli non riscuotesse particolari consensi tra i dipendenti. Dopo anni di divisioni e finanche di contrapposizioni, tutte le rappresentanze sindacali hanno preso posizione, nettamente, contro l’attuale gestione dell’Azienda. E hanno proclamato lo stato di agitazione ad oltranza, convocando per mercoledì prossimo, presso la sede aziendale, l’ASSEMBLEA DI TUTTI I LAVORATORI su una piattaforma di critiche e rivendicazioni che stronca, senza se e senza ma, il governo commissariale e i suoi effetti pratici nella conduzione quotidiana della terza Asl più grande d’Italia. Che versa in uno stato di crisi gravissima e crescente, riconosciuta più o meno direttamente anche dal neogovernatore DE LUCA, con particolare riferimento proprio alle vicende della Salute Mentale isolana. Il cui smantellamento è compreso di sicuro – e non agli ultimi posti – nel lungo elenco dei rilievi che i sindacati rivolgono alla dirigenza di Monteruscello.
Sono mesi che, nonostante, le reiterate richieste, il vertice aziendale non concede nè udienza alle rappresentanze nè attenzione alle questioni sollevate dai sindacati dei lavoratori. Questioni che riguardano aspetti contrattuali, ma anche, e non in numero secondario, il funzionamento dei servizi all’utenza. Sotto accusa è la “strategia” gestionale attuata in questa fase commissariale, a cui si rimprovera un UTILIZZO DELLE RISORSE CHE HA PENALIZZATO I DIPENDENTI E LA QUALITA’ DEI SERVIZI, mentre si continua invece a investire su progetti non essenziali e soprattutto non direttamente finalizzati al potenziamento e miglioramento dell’assistenza. Che ha subito una netta involuzione, sia a livello ospedaliero che territoriale. E se le isole, ormai da anni trattate come realtà marginali e di serie B (se non peggio), hanno sofferto in modo anche eclatante le conseguenze di questa impostazione, anche in terraferma la situazione è difficile e delicata. E i disagi per l’utenza sono significativamente aumentati nel corso dell’ultimo anno. Che ha consolidato e estremizzato gli effetti della gestione Ferraro, già sotto accusa per tutte le sue deficienze e incongruenze.
Tra le tante “perle” prodotte dal commissariamento non c’è che l’imbarazzo della scelta. In un anno Iovino non è riuscita neppure ad avviare la riorganizzazione degli PSAUT, soppressi da Ferraro, che lei avrebbe dovuto ripristinare in ossequio alle pronunce giudiziarie che avevano bocciato la decisione dell’Asl. E la mancanza degli Psaut è tra le cause di un INGOLFAMENTO OSPEDALI, dove aumenta la richiesta di prestazioni, a fronte di enormi carenze di personale in quasi tutti i ruoli, di una crescente inadeguatezza delle attrezzature e delle dotazioni anche essenziali (perfino barelle rotte nei pronto soccorsi). Mentre non essendosi proceduto alla nomina del nuovo direttore sanitario, il “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli, che è il nosocomio più grande e con il più alto livello di specializzazione dell’Azienda, è stato affidato al direttore sanitario del “San Giuliano” di Giugliano: una trovata che aggrava i problemi e le difficoltà di entrambe le strutture e della situazione sanitaria dei territori di riferimento.
D’altra parte, i servizi territoriali non sono in condizioni migliori. La Salute Mentale è in coma, priva da oltre un anno del capodipartimento. I Distretti sono in serie difficoltà per le stesse carenze rilevate a livello ospedaliero. La sospensione già ad agosto di analisi e accertamenti diagnostici da parte degli ambulatori convenzionati, non è stata compensata da un incremento delle prestazioni nel pubblico, soprattutto in alcuni Distretti, costringendo i cittadini a spostarsi anche a notevoli distanze per poter accedere a prestazioni necessarie, a meno di non pagare tutto di tasca propria. Per non parlare delle attività ambulatoriali e dei disagi a cui debbono soggiacere gli utenti per accedervi in tante zone dell’Asl.
INSOMMA, IL QUADRO COMPLESSIVO DELLA GESTIONE DELLA NA2NORD E’ PESSIMO. SIA CHE LO SI GUARDI DALLE ISOLE CHE DALLA TERRAFERMA. E LA GESTIONE COMMISSARIALE NON SOLO NON HA CORRETTO LE STORTURE PREESISTENTI,MA LO HA NETTAMENTE PEGGIORATO. CON RIFLESSI CONCRETI SUI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA CHE LA COMMISSARIA IOVINO SOSTIENE DII NON AVER INTACCATO, NONOSTANTE L’EVIDENZA MOSTRI IN TANTI SETTORI L’ESATTO CONTRARIO.
E i lavoratori lamentano, da parte loro, turni di lavoro massacranti per tentare di supplire alla carenze di personale, a fronte di una forte contrazione delle incentivazioni e degli straordinari; un peggioramento delle condizioni di lavoro e l’assenza di un minimo confronto e dialogo con la dirigenza aziendale. Di qui lo STATO DI AGITAZIONE IN ATTO, che andrà avanti “ad oltranza – scrivono i sindacati nella convocazione dell’assemblea del 7 ottobre – fin quando il Commissario straordinario non riprenderà il confronto con le parti sociali, ripristinando corrette relazioni sindacali”.
Un anno di commissariamento ha segnato un regresso sostanziale per l’Asl Na2 Nord. E la fine naturale di questa fase è prevista per il marzo prossimo. Ma il sistema sanitario del territorio aziendale resisterà ad altri sei mesi di questa “cura”?