Lavori in corso: a Ischia le scadenze restano ignote, in barba alle regole

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Foto Qui Ischia

Di norma, ogni lavoro pubblico dovrebbe avere un inizio e una fine, indicati con precisione l’uno e l’altra fin dall’avvio delle attività. Funziona così ormai da diversi anni, per cui non si tratta certo di una novità. Eppure, a Ischia è come se questa regola non fosse mai esistita, visto che viene perlopiù ignorata. Passano gli anni, si susseguono i lavori, ma la pubblicità di quelle date fatidiche è sempre rara, praticamente introvabile. Soprattutto la scadenza dei lavori resta solitamente ignota, manco fosse la sorpresa che dovrà uscire dall’uovo  di Pasqua. E intanto i cittadini aspettano, più o meno pazientemente, che le opere arrivino finalmente alla fine. Quando, loro non lo devono sapere.

E’stato così per i lavori estivi, con informazioni ridotte all’osso in corrispondenza dei cantieri, nemmeno tutti peraltro. E si procede nella stessa maniera con le opere autunnali. Basti vedere il cantiere di via Leonardo Mazzella e quello di via Nuova Cartaromana, dove dei lavori, effettuati in varie tranche, non è specificato alcun termine. Anche se, oltre che obbligatorio, sarebbe anche una auspicabile forma di rispetto per i cittadini con le cui attività quotidiane i cantieri spesso interferiscono, se non addirittura confliggono.

E’ il caso dell’intervento – l’ennesimo della serie – in corso in via Baldassarre Cossa. Che ha reso necessario il trasferimento del capolinea degli autobus nel parcheggio sulla Sopraelevata. Mossa obbligata, ma decisamente scomoda per gli utenti, già alle prese con le ordinarie defaillance del servizio pubblico di linea. Tanto più che ad essere coinvolte da questa rivoluzione sono le principali linee di collegamento tra le località isolane, di cui usufruiscono soprattutto gli studenti e i turisti che ancora numerosi si trovano sull’isola. Anche per loro, l’informazione è monca, perchè nulla è dato sapere circa la scadenza dei lavori in corso.

Anche il comunicato Eav, così come era già capitato in concomitanza con altri cantieri, non può che affidarsi alla formula generica “fino alla riapertura del suddetto tratto di strada”. Il riferimento è all’ordinanza comunale emanata il 30 ottobre, che ancora, probabilmente causa ponte festivo,  non è stata pubblicata sul sito ufficiale del Comune d’Ischia. Così è impossibile verificarlo, ma non c’è da essere particolarmente perspicaci per capire che la scadenza dei lavori non deve essere specificata neppure nell’atto, ché altrimenti l’Eav l’avrebbe già recepita e rilanciata, come sarebbe stato nel suo interesse fare. Ma niente, i cittadini debbono restare nell’incertezza; debbono limitarsi a sperare e a incrociare le dita per un sollecito ritorno alla normalità, perché a Ischia le scadenze non valgono. Quando si chiude, si chiude, a che pro annunciarlo prima?

Eppure, in un paese civile questo pressappochismo dovrebbe essere bandito. Ci sono delle regole che valgono su tutto il territorio  nazionale, perché Ischia vengono ignorate? Per quale motivo i cittadini, che da contribuenti pagano il conto, non hanno diritto ad un riferimento temporale certo per la conclusione di lavori pubblici? Il fatto è che se la scadenza fosse stabilita e pubblicizzata, dovrebbe poi anche essere rigorosamente rispettata…Invece, finché è ignota la si può modificare, rinviare, trascurare senza c0nseguenze. E senza renderne conto alla cittadinanza. Quando si dice la trasparenza! E l’efficienza!

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