Foto Qui Ischia
Ha deciso di cominciare l’azione di riorganizzazione e rilancio dell’Asl Na2Nord proprio dalla Salute Mentale, il commissario straordinario ANTONIO D’AMORE. Un settore, alla deriva da oltre un anno in tutto il territorio aziendale, che sulla nostra isola è stato ridotto in macerie dalle scelte sbagliate fatte a ripetizione dagli allora vertici di Monteruscello, fin dallo sconsiderato trasferimento della Sir da Barano a Casamicciola, nel luglio dello scorso anno. Una situazione che, come Qui Ischia aveva anticipato ieri, il neocommissario dimostra di conoscere bene, sia a livello generale che riguardo alle specificità del disastro ischitano, tanto da farvi espresso e puntuale riferimento nella DELIBERA pubblicata ieri e firmata il 2 dicembre, la 583 sulla COSTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE PER RIORGANIZZARE IL DSM AZIENDALE. Un provvedimento che non solo fotografa lo stato dei fatti, ma ne evidenzia anche le pesanti ripercussioni negative sulla qualità dell’assistenza, oltre agli enormi rischi di corruzione che vi si collegano. E che la delibera si propone, tra l’altro, di annullare.
Inizia, la delibera, col riportare la “mission” attribuita al Dipartimento di Salute Mentale, ovvero “garantire attività di prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento socio-lavorativo dei pazienti con disagio e malattia psichica, oltre che di sostegno alle loro famiglie”. Tutto ciò che per molti anni si era riusciti effettivamente a garantire almeno qua a Ischia (o ci si era andati molto vicini) e di cui resta ormai ben poco, dopo la “cura” al contrario stabilita a tavolino prima dal manager Ferraro e poi dalla commissaria Iovino.
Nella delibera si ricorda poi che il DSM gode di autonomia gestionale organizzativa e contabile e che le sue articolazioni territoriali dipendono direttamente da esso, quindi non rientrano tra i servizi collegati ai diversi Distretti. Inoltre, il DSM “assicura trattamento ospedaliero in situazioni di acuzie e avvia progetti terapeutico-riabilitativi in regime ambulatoriale, semiresidenziale, residenziale e domiciliare rivolti a soggetti che presentano disturbi o patologie psichiche”. Anche in questo caso vale la pena chiedere e chiederci quanto di questo sia rimasto – ahinoi – dopo i tagli e la “spending review” nella discutibile interpretazione di Ferraro-Iovino.
Dopo aver riconosciuto che i “percorsi assistenziali sono di variegata natura” e che dall’agosto del 2014, quando l’allora dirigente Perrino è andato in pensione, il DSM è privo del direttore e che si è andati avanti, per decisione del commissario (Agnese Iovino, ndr), con deliberazioni di liquidazione delle prestazioni “ancora insolute”, si arriva al punto nodale: la constatazione “CHE CONTINUANO A PERSISTERE PERCORSI ASSISTENZIALI CONFUSI E DISCUTIBILI”, che “IL PERDURARE DI TALE COMPLESSA CONDIZIONE SI E’ RESO PALESE ANCHE CON LA CHIUSURA DELLA SIR DI CASAMICCIOLA (ISCHIA), e che “il rischio non remoto di chiusura di altre strutture sanitarie renderebbe ancora più DISAGEVOLE l’assistenza di pazienti particolari come quelli psichiatrici”.
Ma non basta. A questa disamina chiara e impietosa si aggiungono altre valutazioni di peso. Che partono dalla legge contenente “DISPOSIZIONI PER LA PREVENZIONE E REPRESSIONE DELLA CORRUZIONE E DELL’ILLEGALITA’ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE” e dai contenuti del PIANO TRIENNALE AZIENDALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE, in vigore tra il 2014-2016, per arrivare ad una conclusione che fa riflettere e che è introdotta dal participio passato di un verbo dal significato più che eloquente: “RISCONTRATO che il DSM all’interno del Piano triennale riveste un’AREA A RISCHIO CORRUZIONE “ALTO”, PER CUI SI RENDE INDIFFERIBILE PROCEDERE AD UNA RINNOVATA E FUNZIONALE ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO ATTRAVERSO LA NOMINA DEL DIRETTORE DIPARTIMENTALE DELLA SALUTE MENTALE, AL FINE DI RIPRISTINARE PERCORSI ASSISTENZIALI IN LINEA CON QUANTO PREVISTO DALL’ATTO AZIENDALE”. Ecco, il commissario è arrivato alla conclusione che ora come ora il DSM non è in grado di onorare le sue funzioni e che il suo attuale funzionamento, ancorchè inadeguato, è anche a rischio corruzione. Più esplicito e chiaro di così…
Da questa diagnosi, discende come cura la COSTITUZIONE DELLA COMMISSIONE PER RIORGANIZZARE IL DSM e (ri)metterlo in condizione di assolvere al ruolo che gli è assegnato e che è necessario e urgente che riprenda a svolgere. A presiedere la Commissione sarà l’attuale sub commissario sanitario dell’Asl Na2 Nord, LUIGI DE PAOLA. Lo affincheranno: FEDELE MAURANO, psichiatra direttore del DSM dell’Asl Na1, GIULIO CORRIVETTI, psichiatra dirigente dell’Unità di Salute Mentale di Salerno e LILIA NUZZOLO, psicologa dirigente del Sert di Capua dell’Asl di Caserta. La commissione resterà insediata per tre mesi, con l’obbligo di presentare “relazioni periodiche al Commissario sui progressi ottenuti e sulle criticità incontrate nell’esercizio delle attività espletate”.
Insomma, c’è molto da fare per riportare il Dipartimento di Salute Mentale della Na2Nord ad uno standard di efficienza e di efficacia accettabile, dopo i regressi compiuti. Tre mesi di tempo per cambiare nettamente strada ed evitare il precipizio. Tre mesi durante i quali dovremo anche riuscire a riottenere una Salute Mentale degna di questo nome e il ripristino della Sir, abolita con decisioni e secondo criteri che è auspicabile la Commissione passi al setaccio, con il massimo rigore e scrupolo. Come, per la sua parte, ha già cominciato a fare la magistratura. Vedremo cosa accadrà.