Foto Qui Ischia
Proseguono i lavori di rifacimento del marciapiede in via Nuova Cartaromana, con i problemi e le inadeguatezze segnalati – come urlare nel deserto – fin dall’inizio di questo ennesimo cantiere, dove si applicano rigorosamente le incomprensibili “regole” del “made in Ischia”. E dopo averle riscontrate nello svolgimento dei lavori e in modo ancora più evidente nella totale incapacità di gestione delle criticità provocate sulla trafficatissima strada, dimenticata dai Vigili urbani proprio quando sarebbero stati necessari, adesso ecco che si ritrovano, quelle “regole” scombinate, anche nei risultati dell’intervento. Almeno quelli che cominciano a delinearsi nei tratti dove è stato completato il massetto di cemento, in attesa della pavimentazione definitiva. Ma ciò che si vede è già sufficiente a capire che, come al solito, non ci aspetta un capolavoro. Anzi.
Si può cominciare dal margine del marciapiede, segnato dai blocchetti di pietra che sono stati in gran parte riutilizzati, seppur riposizionati in modo diverso, alzando il livello dello spazio pedonale, anche per consentire l’inserimento delle caditoie, che sono una novità per quella strada. Il che renderà a questo punto ASSOLUTAMENTE OBBLIGATO IL DIVIETO DI SOSTA sull’altro lato della carreggiata, che altrimenti non sarà mai più in grado di consentire il doppio senso di circolazione. Già, perchè con le macchine posteggiate già prima era complicato e a tratti impossibile il passaggio di due veicoli contemporaneamente, per non parlare dei casi in uno dei mezzi era un autobus di linea. Senonché, per ovviare all’ostacolo e riuscire a procedere, spessissimo le auto e gli stessi autobus guadagnavano spazio salendo sul marciapiede. Una manovra da bocciare, ovviamente, ma necessaria visto che altrimenti si sarebbero creati blocchi continui, con conseguenze pesantissime, anche dal punto di vista della salubrità dell’aria. Ma adesso con il marciapiede rialzato quell’escamotage non si potrà più utilizzare e, dunque, IL COMUNE DOVRA’ STABILIRE IL DIVIETO DI SOSTA LUNGO TUTTA L’ARTERIA, DIMENTICANDOSI LE STRISCE BLU CHE IMPROVVIDAMENTE AVEVA REALIZZATO FINO ALL’AVVIO DEL RESTYLING.
Foto Qui Ischia
Foto Qui Ischia
Foto Qui Ischia
Piuttosto, il margine del marciapiede, anche se più basso che nel resto del percorso, in corrispondenza dei passi carrabili e dei passaggi per i disabili crea comunque un dislivello rispetto alla carreggiata che non sembra molto pratico per i veicoli e le carrozzine che dovessero superarlo.
Foto Qui Ischia
Considerato che si è messa mano ad un’opera di manutenzione straordinaria che dovrà durare – si spera… – qualche anno e che si è provveduto pure ad interrare sotto il marciapiede una conduttura elettrica nuova, non era forse questo il momento giusto per SOSTITUIRE I PALI DELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA PIENI DI RUGGINE? E’ come se in una casa si rifacessero gli intonaci “commogliando” un impianto elettrico stravecchio, che senso avrebbe? Eppure, è il metodo (sic!) utilizzato anche in questo caso a Ischia. Solo un palo è stato sostituito, mentre gli altri ampiamente arrugginiti, sono stati lasciati al loro posto…perfetto! Visto che non si cambiano, perchè, visto che gli operai impastano cemento, non si fanno almeno delle calotte alla base rugginosa dei pali vetusti, per ancorarli meglio e farli durare qualche altro anno? Non dovrebbe essere troppo complicato, un mezzuccio di ripiego, per mettere una “toppa” sulla veste stracciata.
Foto Qui Ischia
Foto Qui Ischia
E poi che dire del trattamento riservato, al solito, all’alberatura stradale. Tagliati gli EUCALIPTI secchi, si sta facendo il massimo per far seccare pure quelli sopravvissuti. Nello scavo, sono state tranciate tutte le radici superficiali; ad uno è stato anche segato via un pezzo di tronco, ma soprattutto, tutti sono stati CEMENTATI con precisione chirurgica FIN SOTTO IL COLLETTO DEL TRONCO. Ma gli operai che lavorano a Ischia e quelli che li dirigono hanno mai visto altrove come si lavora sulle strade alberate? Non hanno mai notato che di prammatica si lascia un quadrato libero intorno alla base delle piante, per consentire loro di captare l’acqua piovana, senza la quale seccano? E lo sanno che cementando in questo modo barbaro gli alberi, si moltiplicano le probabilità che le radici, per cercare l’acqua, spacchino ilo massetto di cemento, danneggiando il marciapiede? MA ALLORA, SE LI DOVEVANO CEMENTARE, PERCHE’ NON LI HANNO TAGLIATI TUTTI GLI EUCALIPTI DI CARTAROMANA?
LAVORI A REGOLA D’ARTE? A parte la citazione standard sui capitolati d’appalto, a Ischia è una formula senza riscontri pratici. Passano gli anni, passano i cantieri, ma le magagne restano sempre le stesse. Quando si dice la qualità!