Natale sul Castello, dalla mostra di Aniellantonio Mascolo alle novità sulla Cappella Calosirto.

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Foto Qui Ischia

mascoloc15Dopo essere stato protagonista con le sue tante peculiarità di un interessante convegno martedì scorso, il Castello Aragonese, tenendo fede al suo ruolo di maggiore attrattore dell’isola, si prepara ad un periodo pre-natalizio particolarmente ricco di proposte culturali di valore. Che completano un’annata caratterizzata dal restauro e dall’esposizione per circa un anno dei sarcofagi egizi provenienti dai Musei Reali di Bruxelles, a cui si sono accompagnati eventi musicali e teatrali, la prima edizione del Festival di Filosofia, convegni, mostre e la straordinaria tre giorni degli Urban Sketchers. E a completare questo intenso e affascinante programma arriva da domani  una grande mostra dedicata ad ANIELLANTONIO MASCOLO che accompagnerà tutte le festività natalizie e una parte del prossimo gennaio.

Sarà la Chiesa dell’Immacolata ad accogliere grafiche e sculture dell’indimenticabile artista ischitano, che si è nutrito per la sua ispirazione artistica delle ambientazioni e delle atmosfere del borgo e del mare ai piedi dell’isolotto e che troverà anche stavolta una cornice ideale nello spazio espositivo sulla rocca. E la mostra, curata da Massimo Ielasi e Nicola Mattera, proporrà sicuramente qualcosa di particolare e di inconsueto nel ricordo di uno dei maggiori artisti isolani del Novecento, cantore dell’anima dell’isola. Domani pomeriggio, a partire dalle 18.30, l’inaugurazione. La mostra resterà aperta fino al 10 gennaio, tutti i giorni nell’orario di visita al Castello, dalle 9.00 alle 18.00.

 

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Foto Qui Ischia

capcalosirtoA pochi passi dalla Chiesa dell’Immacolata, presso l’antico Convento delle Clarisse, martedì prossimo, 22 dicembre, alle 17.00, sarà presentato il libro “LA CAPPELLA DEI CALOSIRTO” di SERENA PILATO. Si tratta di un appuntamento da non perdere per chiunque sia interessato ad approfondire uno dei capitoli più intriganti della storia del Castello e dell’isola, dal punto di vista storico e artistico. La cappella a cui fa riferimento il libro, infatti, è riemersa del tutto inaspettatamente qualche anno fa, esplorando una cavità al di sotto della pavimentazione della cripta dell’antica Cattedrale. Un ambiente dimenticato da secoli, di cui non vi erano tracce documentali, che una volta sgombrato dai detriti che lo occupavano, ha rivelato l’esistenza di affreschi come le altre cappelle della cripta soprastanti.

La cappellina “nuova” è stata poi consolidata e restaurata dall’équipe dell’Istituto Europeo del Restauro, che negli ultimi anni si è preso cura dei dipinti medievali della cripta, restaurando completamente, oltre quella, altre due cappelle gentilizie. Compresa quella della famiglia Bulgaro, dove il cantiere è stato chiuso soltanto nell’ottobre scorso. Ma dopo averla riportata alla luce e restaurata, c’era da ricostruire l’origine e qualche notizia storica sulla cappellina di cui non si sapeva nulla. E questa complessa e affascinante ricerca ha compiuto Serena Pilato, che è riuscita a dare un nome a quell’ambiente finemente affrescato, mutuandolo dal nome della famiglia nobiliare a cui apparteneva e che l’aveva fatta realizzare. Un nome, CALOSIRTO, che fa un effetto particolare a chiunque abbia origine ischitana, visto che è il conosciutissimo cognome di Carlo Gaetano, più noto come San Giovan Giuseppe della Croce, patrono dell’isola. E sarà interessante scoprire le origini più antiche della famiglia del Santo seicentesco, che la cappella dimostra ora  risalire quanto meno al XIV secolo.

In occasione della presentazione del libro, SARA’ POSSIBILE AI PARTECIPANTI VISITARE LA “CAPPELLA CALOSIRTO”  e ammirare anche l’ottimo risultato dei restauri effettuati nel resto della cripta. Un gioiello artistico, peraltro tra le pochissime testimonianze di epoca medievale ancora presenti sulla nostra isola, che fu commissionato dalle famiglie più in vista dell’epoca ad artisti di ottimo livello operativi nella capitale angioina al di là del mare. E questo della difficile attribuzione dei dipinti della cripta sarà il prossimo “mistero” storico da (tentare di) svelare.

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