Passeggiata d’autunno alla Spiaggia dei Pescatori, tra la grande bellezza e le solite magagne

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Foto Qui Ischia

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In questi giorni di nebbia e di sole che sembra allontanare l’inverno, il richiamo del mare è ancora più invitante del solito. E la Spiaggia dei Pescatori è una meta ideale per l’incontro dicembrino con la placida distesa dalle innumerevoli sfumature d’azzurro. La calma è recente, un intermezzo quieto dopo l’invasione delle onde, che poi è la condizione più confacente alla stagione. E le tracce ci sono tutte sulla stradina interna, coperta da uno spesso strato di sabbia, come se fosse parte integrante dell’arenile. Qualcuno ha liberato lo spazio davanti all’ingresso di casa, raccogliendo la rena in montagnole ai margini, ma il vialetto è destinato a restare sabbioso fino al ritorno della bella stagione. Tanto, ad ogni mal tempo di mare la sabbia torna a riversarsi sulla stradina, perciò a che serve pulirla? Tanto più che quando lo strato aumenta troppo di spessore, ci pensano i residenti a spalare e a sistemare. D’altra parte, c’è chi altrove lo fa con la neve, a loro tocca farlo con la sabbia. Se non vogliono restare assediati, man mano che quella si accumula durante l’autunno-inverno.

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Ma il mare, si sa, non porta solo sabbia e innocue “banquette” di Posidonia. O canne, tronchi e altri residui naturali. Purtroppo, ci riporta a terra anche parte delle schifezze di ogni genere che gli scarichiamo dentro, senza alcun riguardo. E  la plastica la fa da padrona, sotto le forme più diverse di oggetti di uso comune, anche per chi va per mare e lo tratta come una comoda discarica liquida sempre a disposizione e a costo zero. Così, ecco che sull’arenile approdano bottiglie, bicchieri, flaconi e contenitori vari. E se è vero che da qualche tempo le spiagge appaiono più pulite anche fuori stagione rispetto allo scempio di qualche tempo fa, qualche “reperto” di plastica è una presenza costante. Che dovrebbe essere impegno di tutti, anche durante una passeggiata, togliere dalla spiaggia. Anche per evitare che finisca di nuovo dove non deve più tornare e magari ha già fatto dei danni, ovvero a mare. Gesti semplici di civiltà, che non costano nulla e che danno un contributo, anche se minimo – ma sempre meglio di niente, dell’indifferenza - alla pulizia dei lidi e alla difesa del mare. Che, da isolani, è difesa del nostro ambiente di vita.

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Ma la buona volontà non basta. Raccogli un paio di bottiglie o qualunque altra cosa e poi ti devi rassegnare a portarti tutto dietro per buona parte del percorso. Lungo la Spiaggia dei Pescatori, nonostante sia una zona sempre frequentata, per non parlare del periodo della lunga stagione balneare, i contenitori portarifiuti bisogna solo immaginarseli. Al contrario dei rifiuti che, invece, sono reali, realissimi proprio lungo la strada, dove non di rado ci si imbatte anche in qualche gruppo di sacchetti pieni di immondizia indifferenziata appoggiati sul cordolo che delimita il vialetto o buttati all’esterno o all’interno di quella delimitazione. Cerca e ricerca, compare un cestino stracolmo, dove non c’è quasi spazio per mettere altro, con altra robaccia sparsa intorno. E non c’è traccia di altri cestini, neppure sul belvedere di Punta Molino, dove in tanti si soffermano ad ammirare il panorama, meraviglioso in ogni ora della giornata e in ogni condizione meteo. Un salotto all’aperto, dove qualche elemento di arredo urbano utile, oltre alle panchine, sarebbe necessario. Ma qualche cestino in più lungo quella passeggiata lungomare non si potrebbe sistemare? Così si eviterebbe di buttare tutto in terra e si incentiverebbe anche la raccolta di schifezze sull’arenile. In fondo, piccole accortezze che potrebbero migliorare il decoro e la pulizia. E a Ischia ce n’è bisogno. Eccome se ce n’è bisogno… A terra e sulla sponda del mare.

 

 

 

 

 

 

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