Magari servirà per cuocere le pizze del cenone di stasera o per ravvivare il fuoco del caminetto ora che il freddo è arrivato. Scialapopolo! Tanto non è costata nulla, se non lo scomodo di andarla a trafugare in pineta, tanto per chiudere in bruttezza l’anno. Qualcuno, probabilmente già in questo momento, sta usando legna rubata fresca fresca nella Pineta degli Atleti, dove ha lasciato dietro di sé segni inconfondibili del proprio passaggio, destinati a restare a lungo, anche nel nuovo anno e forse oltre. D’altra parte, non era passato inosservato neppure il furgone bianco con cui stamattina, il barbaro legnaiolo, si è introdotto all’interno del parco pubblico intorno alle 10.30.
Una manovra che ha suscitato curiosità e stupore tra chi l’ha osservata, senza neppure rendersi pienamente conto sulle prime di cosa stesse accadendo nell’oasi verde di via Michele Mazzella. Solo più tardi, passando all’interno, ci si è accorti che quel furgone era servito per andare a caricare legna ottenuta tagliando alberi del sottobosco. In particolare, nello slargo dove c’è la riprova del misfatto. E una della foto che pubblichiamo mostra quanto resta del tronco di un lauro tagliato di fresco dall’anonimo distruttore. Che non è detto fosse alla sua prima invasione nella pineta e che speriamo non ci abbia preso l’abitudine.
Davvero un brutto episodio di inciviltà, quello che ci è stato segnalato oggi, con grande e sottoscrivibile disappunto da parte di chi ha osservato quella presenza inconsueta di un autoveicolo all’interno della pineta e, più tardi, gli effetti di quel passaggio devastante. Una dimostrazione di come alcuni isolani riescano a comportarsi da veri barbari anche alle soglie del 2016 e un ulteriore segnale dello stato di abbandono in cui si trovano i parchi pineta comunali. Tanto che c’è chi si sente addirittura libero di entrarci con dei veicoli a motore e di segare tranquillamente la legna che gli serve, approfittando della mancanza di controlli e di cura. Per fortuna, la pineta e i dintorni sono comunque frequentati e questo ha fatto sì, almeno in questo caso, che il fattaccio sia stato scoperto, anche se non si è riusciti a individuarne e bloccarne in tempo l’autore. Che però saprà adesso che la sua opera non è passata inosservata e che un eventuale ritorno per le stesse finalità in quell’area verde protetta potrebbe non restare impunito come è successo stamane. Perciò, farà meglio ad andarsi a rifornire di legna presso le rivendite autorizzate e a pagarla, come fanno tutti gli altri che se ne servono.
Intanto, quel “signore” si dovrebbe vergognare per aver violato uno dei principali polmoni verdi dell’isola, un sito prezioso dal punto di vista ambientale, riconosciuto come tale anche a livello europeo e perciò fortemente tutelato. Anche se per come vanno le cose a Ischia, è difficile accorgersene…
