Dalla comunicazione presentata da Cristofaro Mennella all’adunanza del Centro Studi sull’Isola d’Ischia del 15 marzo 1945 (*)
Aderendo al cortese invito rivoltomi dalla Presidenza di questo Centro studi, sorto pur nell’infuriare di un immane conflitto internazionale non ancora concluso, ad opera di pochi studiosi isolani pensosi delle sorti e dell’avvenire di quest’Isola, riferisco volentieri sull’opera proficua che un ristretto numero di scienziati, di tecnici, di funzionari cui ho avuto l’onore di affiancarmi, riunitisi in Comitato promotore in Napoli, ha svolto e va svolgendo, a partire dal 1942, per il ripristino di una ISTITUZIONE SCIENTIFICA locale già statale, che tanto può giovare per la valorizzazione in più settori di questa meravigliosa gemma del Golfo partenopeo: trattasi del vetusto OSSERVATORIO GEOFISICO (originariamente detto geodinamico) di questa Isola, istituito in Casamicciola nell’ormai lontano 1885, all’indomani di un sisma di notevole intensità che aveva colpito il 28 luglio 1883, gran parte del suo territorio.
Per l’esecuzione di accurate ricerche sia in detto settore che in altri collaterali, reclamate dall’opinione pubblica e da eminenti scienziati italianie stranieri, lo Stato provvide ad istituire, con proprio decreto, detto Osservatorio, disponendo altresì per la costruzione di una degna sede di proprietà demaniale, ubicata su una delle più amene colline del Versante settentrionale dell’Isola – quella della Sentinella, in Casamicciola – ad una altitudine di 126 metri sul mare. Ma la costruzione, realizzata poi a struttura semi-baraccata, andò per le lunghe, per cui fu deciso, in via provvisoria, di istallare l’Osservatorio a Porto d’Ischia, impiantando i pochissimi istrumenti in un piccolo locale dello Stabilimento Termale Militare, destinato in precedenza a Cappella per offici religiosi. Detta dotazione strumentale consisteva in modestissimi apparecchi sismici costruiti con mezzi di fortuna, e di quelli meteorologici di uso comune, forniti questi ultimi dall’Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica. Per la storia va ricordato che di già nel 1881, a pochi mesi da un altro sisma di minore entità che si era manifestato nella zona, sarebbe sorto, in locali accessori della Chiesa parrocchiale del Comune allora in piazza Maio, ad iniziativa di qualche religioso del posto, altro modestissimo impianto privato del genere, del quale tuttavia non restano notizie precise.
Ad occuparsi dell’Osservatorio statale, sin dal 1885, era stato incaricato il Signor GIULIO GLABROVITZ, triestino – Città allora irredenta – già impiegato di banca a Milano, autodidatta e che tale rimase per tutta la vita. Questi, nel 1888, prese a dimorare a Porto d’Ischia, dando inizio alle osservazioni previste. Intanto lo Stato provvide pure per un Assistente e per un custode.
Un decennio più tardi, nel 1898, rifatta in muratura la Sede dell’Osservatorio sulla collina della Sentinella, a Casamicciola, lo Stato dispose per il ritorno in essa degli istrumenti mentre personale avrebbe fruito degli appositi alloggi che vi erano stati predisposti. Tuttavia, pochi istrumenti furono lasciati in funzione anche a Porto d’Ischia. Ma nella sua sede naturale l’Osservatorio restò solo tra il 18898 e il 1902: il Glabrovitz lamentò altri inconvenienti per l’edificio per cui lo Stato, in detto anno, consentì di nuovo il trasferimento delle attrezzature a Porto d’Ischia, assumendosi altresì l’onere del fitto di un alloggio per il personale, nei pressi del Porto. Nei locali demaniali di Casamicciola, costituiti di ben otto stanze, di un ampio e solido locale atto ad ospitare gli istrumenti sismici, di terrazze e giardino (nessun istituto italiano del genere, in quel tempo, disponeva di tanta dovizia!), rimase un osservatore-custode.
Per oltre due decenni, a partire dal 1902, l’Osservatorio dell’Isola compì, essenzialmente, rilievi sismici (che fortunatamente non si riferirono a fenomeni vistosi) ed osservazioni meteorologiche che però non vennero mai utilizzate, in quel tempo, ai fini di ricerche climatologiche; nel frattempo,nonostante i notevolissimi progressi che la sismologia e la stessa meteorologia venivano compiendo, fruendo altresì degli sviluppi delle tecniche correlative, l’Istituto non veniva dotato di istrumenti all’altezza dei tempi, ciò che nocque non poco alla sua reputazione. Infatti, nel 1923, anche per una malintesa economia, lo Stato Nazionale ne decise la soppressione. Fu allora che il Glabrovitz chiese ed ottenne di restare in forma privata, nei locali di Casamicciola, continuandosi a compiere alcune osservazioni. Il mareografo che da diversi anni era stato impiantato in un piccolo locale sulla banchina del Porto, passò invece alla dipendenza di altri Organi tecnici della Città di Napoli, che però ben presto se ne disinteressarono.
Intanto proprio a partire da detta epoca si venivano affermando, anche in Italia, interessantissime branche della Geofisica, della Geodesia applicata, della Vulcanologia, della Climatologia, del Termalismo, della Ecologia agraria e aveva inizio il meraviglioso sviluppo dell’industria turistica, fecondi campi di ricerche e forme di attività anche economiche oltremodo proficue, strettamente collegate con le insperate risorse naturali locali: purtroppo l’Isola d’Ischia, appunto per la mancanza di un organismo capace di indagare in dette direzioni e di suggerire soluzioni e realizzazioni concrete, restava pressoché assente dalla serrata competizione che in materia si andava svolgendo in altri centri, con vedute lungimiranti e con criteri organici e razionali.
Furono queste le ragioni, di fondamentale importanza e di interesse altamente sociale ed economico oltre che scientifico, che fecero germinare in me l’idea – condivisa poi da eletti cultori delle accennate discipline e, soprattutto, dall’illustre e benemerito PROFESSO PLACIDO RUGGIERO, Ingegnere (…) – del ripristino dell’Osservatorio, con l’obiettivo di farlo inquadrare di nuovo tra gli istituti statali del ramo, ma con un programma ben più ampio e lungimirante che nel passato, tendente alla valorizzazione di così cospicue risorse lasciate in gran parte inesplorate se non del tutto ignorate.
Per l’azione da svolgere per conseguire detto fine e per la formulazione del programma di già delineato a grandi tratti in incontri privati tra il Professor Ruggiero e chi vi parla, venne decisa la costituzione di un apposito COMITATO PROMOTORE formato da eminenti rappresentanti del mondo scientifico. Comitato che si riunì per la prima volta in Napoli, sotto la presidenza del Ruggiero, il 15 febbraio 1943 nella sede della Sezione del Servizio Idrografico. A presentare una relazione sull’argomento fu il sottoscritto. A questa seguì una ampia e approfondita discussione, a conclusione della quale la Relazione stessa veniva approvata all’unanimità decidendosi tra l’altro di procedere alla stampa di essa, cosa che fu fatta subito dopo col Fascicolo che vi presento, oggi di più rarissimo in quanto a tiratura molto limitata per le difficoltà del momento. Questo documento dal titolo “ISTITUZIONE DI UN OSSERVATORIO GEOFISICO NELL’ISOLA D’ISCHIA. RELAZIONE DEL COMITATO PROMOTORE” costituisce il punto di partenza di una complessa attività che seppure non ha raggiunto tutti gli obiettivi previsti, ha conseguito ugualmente dei risultati che hanno avuto notevole risonanza anche in campo nazionale (…). Tra l’altro quel Comitato resta intimamente collegato con la fondazione di questo Centro studi (…).
Al termine di tale esposizione (la lettura della Relazione, ndr) si ebbe una approfondita discussione sui vari argomenti in oggetto, alla quale parteciparono quasi tutti i componenti del Comitato. (Erano: Presidente PLACIDO RUGGIERO, Segretario CRISTOFARO MENNELLA, professor GIOVAN BATTISTA ALFANO, professor ENZO CARLEVARO, professor LUIGI CARNERA, dottor TOMMASO CIGLIANO, professor FILIPPO EREDIA, professor EUGENIO GUERRIERI, signorina ANTONIETTA GLABROVITZ, professor GIUSEPPE IMBO’, colonnello GIOVANNI MASTURZO, Ddon GIUSEPPE MENNELLA, professor ANTONIO PARASCANDOLA, dottor LUIGI PIRONTI, professor GIOVANNI PLATANIA).
A conclusione di tale disamina e di un libero scambio di idee sui mezzi più idonei per realizzare i proponimenti formulati, si ebbe l’approvazione della Relazione stessa e, conseguentemente, furono prese le seguenti deliberazioni per il passaggio alla fase esecutiva del progetto: a) richiedere allo Stato la disponibilità dei locali di proprietà demaniali in Casamicciola, al fine di utilizzarli mettendoli a disposizione del Comitato, per gli scopi stessi per i quali erano stati originariamente costruiti; b) designazione del Dott. CRISTOFARO MENNELLA, già noto studioso e munito del titolo accademico prescritto (laurea nelle scienze matematico-fisiche), alla DIREZIONE DELL’OSSERVATORIO; c) eventuale assunzione della Signorina A. Glabrovitz alla funzione di assistente, conferendole per il momento l’incarico provvisorio.
Sono state queste, o Signori, le vicende che hanno condotto al parziale ripristino di un Istituto isolano che potrà portare, di certo, un rilevante contributo ala impostazione e alla soluzione, entro i limiti delle sue possibilità e competenze, di tanti e così interessanti problemi isolani di oggi e di domani, così strettamente connessi anche con la vita economica del Paese. Allo scopo si è di già dato inizio al ripristino di talune osservazioni, all’impianto di nuovi istrumenti, mentre altre realizzazioni sono imminenti. Spero intanto di poter presto riferire a questo Centro le risultanze delle ricerche intraprese e dii quelle di già programmate.
(*) Da Ricerche, contributi e memorie -I volume