A 40 anni dalla scomparsa, l’eredità scientifica di Cristofaro Mennella resta attuale

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Foto Qui Ischia

Non capita spesso a Ischia che tante associazioni culturali si ritrovino ad organizzare e  firmare iniziative comuni. E in questo caso ad unire le forze sono stati il Museo Civico di Casamicciola, l’ Associazione ProCasamicciola, il  Centro Studi Isola d’Ischia e il Circolo Georges Sadoul, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale “Enrico Ibsen” e l’Istituto d’Istruzione Superiore “Cristofaro Mennella”. Ma non poteva essere altrimenti data la statura indiscutibile di uomo di scienza e di studioso del professor Cristofaro Mennella, di cui ricorrerà lunedì il quarantennale della scomparsa. Un periodo di tempo che comporta il rischio che la memoria si affievolisca tra i più giovani, riducendosi ad un nome, a cui magari è intitolata la scuola che frequentano, e poco più. Perciò è stato doppiamente significativo che l’omaggio doveroso a Mennella abbia coinvolto i ragazzi dell’istituto a lui dedicato e quelli dell’istituto comprensivo della sua cittadina nativa. E che ad essi, oltre ad una riflessione sulla sua opera, siano stati affidati i ricordi, ancora vividi, di chi lo conobbe e lo frequentò.

E’ stata una conferenza ricca di motivi di interesse, quella ospitata presso l’Auditorium dell’”Ibsen”, con l’obiettivo dichiarato di rendere omaggio ad un grande isolano. Che ha lasciato la sua impronta nei diversi ambiti di ricerca a lui congeniali, come è emerso con chiarezza dalle relazioni e dai contributi dell’incontro. Aperto dal giornalista-scrittore PIETRO GRECO, con un approfondimento sulla questione del cambiamento climatico su scala globale, alla luce delle risultanze della recente conferenza sul clima di Parigi. Un tema che avrebbe sicuramente attirato l’attenzione di Mennella, che proprio alla climatologia dedicò la maggior parte del suo impegno scientifico, senza trascurare comunque di coltivare anche altre ricerche. E la sua opera in tre volumi, “IL CLIMA D’ITALIA” resta ancora un punto di riferimento prezioso per gli studiosi di quella branca, come ha sottolineato il professor ADRIANO MAZZARELLA, direttore dell’Osservatorio Meteorologico di Napoli e docente dell’Università Federico II. Dove, nel 1860, durante la dittatura di Garibaldi, fu istituita per decreto insieme ad altre la prima cattedra di Meteorologia in Italia. Presso la cui sede sono custodite alcune copie dei volumi di Mennella, ormai esauriti e dunque rarissimi, ancorchè ancora utili per dati, raffronti e spunti da sviluppare.

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Foto Qui Ischia

E proprio nel confrontare alcuni dati meteo raccolti preso l’Osservatorio napoletano con altri omologhi raccolti invece con le strumentazioni collocate da qualche anno presso l’Osservatorio Geofisico della Sentinella (a cui tanta attenzione dedicò Mennella fin dall’ultima fase della guerra mondiale), il professor Mazzarella ha potuto verificare la fondatezza di molte tesi e intuizioni di Mennella, tra i suoi predecessori alla guida dell’Osservatorio Meteorologico cittadino. In particolare, ha trovato piena conferma la tesi di un’influenza positiva del verde dell’isola sulla salubrità del suo clima rispetto a quello napoletano. E l’isola, d’altra parte, presenta una minore escursione termica quotidiana e tra le stagioni rispetto a quanto si osserva in città. Così come evidenziato con dovizia di argomentazioni e di dati nel libro “ISCHIA, GEMMA CLIMATICA D’ITALIA”.

Mennella trattò anche diffusamente delle caratteristiche climatiche della diverse zone dell’isola, individuando come più piovosa la zona settentrionale, tra Casamicciola e Ischia Porto, a causa della posizione, della conformazione e dell’altezza dell’Epomeo. Tutto puntualmente confermato dagli studi più recenti condotti da Mazzarella. Che ha auspicato l’istituzione di una borsa di studio per giovani ricercatori di meteorologia a nome di Cristofaro Mennella, per tener viva la sua memoria tra le nuove generazioni di meteorologi e climatologi.

Uomo di notevole carisma, Mennella era capace di suscitare grande entusiasmo verso lo studio in generale e la conoscenza dell’isola in particolare tra i giovani, come ha ricordato il professor AGOSTINO DI LUSTRO. Come lui, lo conobbe da studente anche il professor NICOLA LAMONICA, che incontrava solitamente Mennella presso la libreria di VITO MATTERA a Forio  e presso il Centro Studi Isola d’Ischia, che negli anni ’60 erano i due riferimenti culturali principali a Ischia. Entrambi frequentati da Mennella, che non faceva mancare il suo impegno a favore della cultura come anche della valorizzazione dii tutte le risorse dell’isola, spesso misconosciute. Perciò lui si occupò di clima, ma anche di idrologia e dei possibili effetti sullo sviluppo economico dell’isola, anche nell’ottica del turismo nascente. Anche per questo, Lamonica ha fatto presente l’opportunità di creare un Osservatorio di Idrologia a Ischia. E tuttavia anche Lamonica, come gli altri testimoni, ha evidenziato la caratura nazionale dello scienziato Cristofaro Mennella, amico di Margherita Hack e del colonnello Bernacca, il primo a rendere popolare la meteorologia.

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Un vivo ricordo lo ha portato poi don VINCENZO AVALLONE, conoscitore di lunga data di Mennella e della sua famiglia. Nella sua memoria altri illustri scienziati napoletani che venivano a Ischia con Mennella, il quale lo incaricò, quando era parroco di Serrara, di segnalargli puntualmente sul calendario le giornate di nebbia più o meno fitta, per acquisire dati utili allo studio delle zone climatiche isolane.

A chiudere l’incontro è stato ANTONINO ITALIANO, presidente del Centro Studi sull’Isola d’Ischia di cui Mennella fu tra i soci fondatori, insieme al fior fiore degli intellettuali dell’isola del Novecento, nonchè presidente dal 1968 al 1976, l’anno della scomparsa. Doveroso l’omaggio all’opera preziosa di divulgazione e di proposta culturale che attraverso il Centro Studi fece Mennella, di cui si trovano importanti testimonianze nei resoconti delle conferenze tenute per il Centro e presenti nel primo volume “Ricerche, contributi e memorie”. Scritti preziosi, insieme alle poche copie delle pubblicazioni di Mennella, che sono andate ad arricchire la biblioteca dell’Istituto Ibsen. Per continuare a parlare agli studenti di oggi e a quelli che verranno.

24 gennaio 2016

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