Panchine rotte e “sgarrupate” pure sul belvedere delle Alghe a Ischia, e la tassa di soggiorno?

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La prima panchina Foto Qui Ischia

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La seconda – Foto Qui Ischia

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La terza “mutilata” – Foto Qui Ischia

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Capri all’orizzonte – Foto Qui Ischia

E’ una delle eccellenze in negativo che Ischia non si vergogna di vantare con i suoi ospiti. Soprattutto nei luoghi più turistici e d’immagine del suo territorio, dove massima dovrebbe essere la cura per l’arredo urbano, peraltro minimo. Così, le panchine sono ridotte in condizioni penose quasi ovunque, spesso talmente disastrate da risultare inutilizzabili e perfino pericolose. Ma neanche quello è sufficiente per indurre i piccoli restauri indispensabili, che consentirebbero alle persone di sedersi tranquillamente senza rischiare di farsi male o addirittura di ferirsi. Ciò che risulta difficile ormai anche sui muraglioni del piazzale delle Alghe. Un posto d’incanto, guardando il panorama tutt’intorno. Rigorosamente in piedi, però, perchè le sedute è meglio evitarle.

Ci sono solo TRE PANCHINE sul belvedere più spettacolare di Ischia. Abbandonate da anni. E in condizioni pietose. La prima, l’unica intera, gronda ruggine nelle parte metalliche, mentre il legno delle assi, non trattato da anni, è molto malridotto. E infatti nella seconda panchina una delle tavole di legno si è spezzata e adesso la seduta è molto pericolosa. Infine, la terza, in una incredibile gradazione di difetti, non è più fruibile, perché le assi sono saltate. Peggio di così…

E dire che anche in pieno inverno nella maggior parte dei giorni, esclusi i casi di mareggiate dalla baia di Sant’Anna, quel punto è un ideale luogo di sosta, per prendere il sole o per godersi uno spettacolo naturale di impareggiabile bellezza. Proprio lì i turisti, ma anche gli isolani, dovrebbero trovare un belvedere attrezzato, ovvero dotato di sedute sicure e decorose. E di qualche cestino per i rifiuti. Cose di ordinaria amministrazione in un paese turistico, ma non a Ischia, dove sembrano sempre, invece, cose dell’altro mondo.

Basterebbe poco, per restituire le condizioni minime di fruibilità al belvedere all’ombra del Castello. Verniciare con l’antiruggine i sostegni di ferro delle panchine, sostituire le assi rotte, saltate e troppo vecchie per resistere ancora all’aperto. E aggiungerne anche qualche altra nuova, per aumentare il numero dei posti disponibili. Magari anche sul muraglione di sinistra, verso il ponte, che attualmente è completamente sguarnito. Roba da poco, anche in termini economici, ma di grande impatto e utilità ai fini della dotazione minima di arredi e comfort di una cittadina che vive di turismo nei suoi luoghi “di rappresentanza”. Possibile che si mandi in malora anche quel poco, pochissimo che c’è, senza fare nulla?

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Nella Pineta Mirtina – Foto Qui Ischia

Certo, che i precedenti non lasciano molto spazio alla speranza. Le panchine della Pineta Mirtina, dello stesso “modello” di quelle delle Alghe, sono ancora sfasciate, dopo gli atti vandalici della primavera scorsa e hanno fatto pessima mostra di sé nel parco pubblico per tutta la durata della scorsa stagione turistica e ancora sono inutilizzabili e decisamente pericolose. E che dire delle due misere panchine rugginose e “sgarrupate” dello Stradone, sull’altro belvedere del centro storico, affacciato sull’altro versante di Ischia Ponte?

UNA QUOTA MINIMA DELLA TASSA DI SOGGIORNO NON DOVREBBE/POTREBBE ESSERE UTILIZZATA PER RINNOVARE E/O RESTAURARE LE PANCHINE INSERVIBILI? E poi ci stupiamo che i turisti, che quella tassa pagano, si chiedano come mai, nonostante quelle risorse, sia loro riservato un trattamento tanto miserevole proprio nei luoghi che dovrebbero essere più  curati…

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