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Raccontala tu Quell’incrocio infernale tra Casalauro e Cartaromana, dove tutto è lasciato al caso (caos)
Quell’incrocio infernale tra Casalauro e Cartaromana, dove tutto è lasciato al caso (caos)
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9 anni ago |
Foto Qui Ischia
Nei giorni scorsi avevano anche consegnato in Municipio una petizione, per chiedere qualche intervento rispetto a un problema che con i lavori su via Nuova Cartaromana è nettamente peggiorato. Per i residenti di via Antonio De Luca, quella di trovarsi intrappolati in un ingorgo in entrata o in uscita dalla strada che attraversa la popolosa zona collinare di Casalauro non è più solo una probabilità, ma è diventata una (triste) certezza. Proprio all’incrocio con Cartaromana, infatti, si crea sempre più di frequente un “effetto imbuto”, che blocca il flusso sulla strada principale e tappa completamente l’imboccatura della via De Luca, peraltro anch’essa interessata da un notevole andirivieni di autoveicoli, in salita e in discesa. Ma nulla è cambiato rispetto alla situazione prospettata nella nota affidata al Comune, da dove non è arrivato nessun segnale, seppur minimo, di attenzione verso la questione sollevata. Che pure continua a creare disagi e difficoltà in serie agli abitanti di Casalauro, con pesanti ripercussioni sulla fluidità del traffico in via Nuova Cartaromana.
Ormai l’ingorgo è diventato la regola, in qualunque ora della giornata. L’imbuto blocca a lungo, le file di autoveicoli strombazzanti si allungano e perfino farsi strada a piedi in quell’intrico diventa un affare complicato. E il passaggio dell’autobus poi si trasforma in un altro fattore di criticità, perchè spesso manca lo spazio fisico per farlo muovere. E meno male che si tratta di mezzi piccoli, senza contare che le corse sono ridotte all’osso da quando sono cominciati i lavori tra Cartaromana e via Giovan Battista Vico, che hanno rivoluzionato i percorsi delle linee al servizio di quelle zone, penalizzando non poco chi ne usufruiva. Ma di certo non si può pensare che anche in futuro a rimetterci per il caos di quella zona sia ancora il trasporto pubblico, a cui bisognerebbe invece riuscire a garantire condizioni normali per tornare finalmente ad un corretto funzionamento, appena i percorsi saranno stati ripristinati. E non sarà certo obbligando l’autobus a salire di continuo sul marciapiede appena rifatto (ammesso che ci riesca dato che è stato rialzato) per riuscire a passare, che si raggiungerà l’obiettivo.
Intanto, nonostante la situazione limite che si sta protraendo oltre il tollerabile, nel primo tratto di Cartaromana avvistare un vigile urbano al di fuori degli orari di entrata e uscita dei bambini dalla scuola “Buonocore” rimane un miraggio. Nessun controllo sulle auto in sosta, spesso selvaggia che ostruisce vieppiù l’”imbuto”, nessuna regolazione del traffico, nessuna sorveglianza lì dove lo svolgimento dei lavori tuttora in corso crea un ulteriore punto critico. Tutto è lasciato al caso. O al caos, chè tanto cambiando l’ordine delle lettere il senso – e il risultato – non cambia.
Ma qualcuno, in Comune e dintorni, si è posto almeno il problema di ciò che potrebbe accadere se un mezzo di soccorso rimanesse imbottigliato in uno dei tanti ingorghi quotidiani? Non sarebbe meglio studiare la situazione, metterla sotto controllo e cercare qualche correttivo utile?