Lo scandalo infinito del marciapiede di Cartaromana: qualcuno dovrà farsi male?

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Foto Qui Ischia

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Foto Qui Ischia

Un’altra settimana è passata. E il marciapiede di via Nuova Cartaromana  è sempre allo stesso punto. Un punto morto. Nemmeno un metro finito in più, anzi a occhio pare che un tratto del massetto già fatto sia stato di nuovo smantellato: altri metri “sgarrupati”, dove si fa fatica a camminare, dove non vi è nessuna misura di sicurezza, dove si rischia di cadere malamente ad ogni passo. Ma nessuno se ne interessa. Come se fosse normale quella groviera, se andasse bene così. E  non si vede più nemmeno l’ombra di un lavorante, di una “cardarella”.  Sono rimasti solo buche, avvallamenti, tombini sporgenti e il tubo elettrico nuovo a vista. Della serie, si salvi chi può! Dovete passare di là a piedi? Raccomandatevi alla buona sorte o al vostro angelo custode e sperate di completare il percorso senza rompervi l’osso del collo. O senza farvi investire da una macchina, se tentate di evitare il marciapiede dissestato, magari perchè con una carrozzina al seguito o con un trolley per i bagagli non è assolutamente praticabile.

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Settimane. Che scorrono via, una dopo l’altra, senza che si riesca a chiudere quel cavolo di marciapiede. E a restituire un percorso sicuro e praticabile dopo mesi di disagi. Ma per quale motivo non si completa quel lavoro, adesso che mancano solo alcune decine di metri almeno per mettere in sicurezza lo spazio pedonale? Perchè a Ischia non si riesce a finire un’opera prima di cominciarne un’altra e invece, contro il più elementare buon senso, si lasciano tutti i cantieri aperti?

ESISTE UN DIRETTORE DEI LAVORI? DOV’E’? CHE FA? E CHI SI PRENDE LA RESPONSABILITA’ DEL RISCHIO CHE QUALCUNO SI FACCIA DAVVERO MALE? CHI PAGHEREBBE IN QUEL CASO, IL COMUNE, CIOE’ I CITTADINI, cornuti  e mazziati ancora una volta?

Domande retoriche che resteranno comunque senza risposta. Perché nessuno, a Ischia, dà mai conto pubblicamente delle cose che non vanno. Come se fossero da attribuire al caso, alla cattiva sorte, alle mezze stagioni che non ci sono più, al sole e alle congiunzioni dei pianeti…Ma non è così, niente affatto. Ci sono responsabilità umane, molto terrestri a cui va attribuito questo stato di fatto. E c’è da augurarsi che chi le ha, se ne ricordi e inizi a comportarsi di conseguenza. Non facendo scorrere altro tempo inutilmente, per completare al più presto quanto meno ciò che manca poco ad essere ultimato. Vedremo…

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