Rizzoli, i pochi infermieri in Chirurgia non riescono a seguire i pazienti monitorati!

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Foto Qui Ischia

Tre giorni fa, “Qui Ischia” aveva segnalato i gravi problemi con cui deve misurarsi ormai quotidianamente anche l’ospedale isolano per la presenza di pazienti ricoverati sulle barelle, a causa della mancanza di posti letto disponibili. In particolare in Medicina, dove questa sistemazione “provvisoria”, del tutto inadeguata e fortemente disagevole per i malati e per chi li assiste, è più diffusa e frequente. Ma c’è anche un altro ganglo vitale  del “Rizzoli”, la Chirurgia, a soffrire la carenza di letti “fissi”  e a dover ricorrere, dunque, alle barelle. Ovvero, quanto di più scomodo si possa immaginare per chi si prepara o si è appena sottoposto ad un intervento. Tanto più se questa “soluzione” incide anche su altri aspetti essenziali  dell’assistenza. In un reparto che da una settimana, con la riapertura delle nuove sale operatorie, sarebbe dovuto tornare alla normalità dopo mesi di lavori  durati più del previsto e di attività rivoluzionate e ridotte. Ma per una questione che si è risolta, un’altra, ancora più seria, si è venuta evidenziando. E riguarda la qualità dell’assistenza che si è in grado di fornire ai pazienti con personale infermieristico ridotto. Che sostiene, fino a rappresentarla anche in modo formale,  la sua ridotta capacità di assolvere ormai pienamente ai suoi compiti, nelle condizioni in cui si trova a lavorare.

Capita, dunque, che in Chirurgia ci sia bisogno di monitorare qualche paziente con problemi anche di natura cardiologica. Va da sé che il monitor per la registrazione di parametri vitali ha la funzione di evidenziare eventuali problemi, per poter intervenire subito e questo presuppone che un operatore sia in grado di tenere costantemente sotto controllo il monitor. Ciò che, però, attualmente il personale non può garantire, perchè le due unità in servizio per ogni turno devono seguire tutti i pazienti ricoverati e muoversi da una stanza all’altra, per cui non sono certo in grado, con tutta la buona volontà, di seguire continuamente il monitoraggio come sarebbe necessario. Attualmente, ci sono due pazienti monitorati e per entrambi sussiste la stessa difficoltà. Che è anche la presa d’atto da parte degli operatori della propria impossibilità di dedicarsi come si dovrebbe ai casi più delicati.

Una situazione che è stata comunicata per iscritto ai dirigenti del reparto e dell’ospedale. Situazione che è resa ancora più problematica proprio dalla presenza di pazienti “barellati”, perchè se già il personale è insufficiente rispetto ai posti letto ufficiali, lo diventa ancor più -ovviamente – quando il numero dei malati da seguire aumenta.

Appena una settimana fa, i paramedici della Chirurgia si erano già trovati in difficoltà nel dover seguire, durante il turno notturno, un paziente con gravi problemi appena preso in carico nel loro reparto, che necessitava di un’assistenza continua, non compatibile con il dover prestare contemporaneamente attenzione e cure agli altri degenti. Ma com’è possibile che in un ospedale basti l’arrivo di un paziente particolarmente bisognoso di cure, che certo non si può considerare un fatto eccezionale né raro, per far saltare un’organizzazione del lavoro a quanto pare ai limiti del collasso? E la storia del monitoraggio fa il paio con l’altra e rende ancora più incredibile e altamente rischiosa la situazione che viene segnalata dagli addetti ai lavori. A che punto si è arrivati al “Rizzoli”, in questi anni, per ritrovarsi in questa emergenza che mette in discussione pesantemente i livelli minimi di assistenza che devono essere garantiti all’utenza?

In via Fundera, evidentemente, lo stato di criticità, almeno sul fronte personale, ha raggiunto livelli allarmanti. Che meritano un approfondimento da parte di chi deve assicurare la funzionalità del presidio, tenendo conto della sua specificità di ospedale isolano, e un’azione decisa – anche politica – nei confronti dell’Asl, affinchè si faccia carico dell’emergenza personale del “Rizzoli”. Prima che la bomba a orologeria scoppi, con conseguenze devastanti…

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