Il sindaco Figliolia denuncia le carenze dell’Ortopedia a Pozzuoli. E quelle del “Rizzoli” allora?

rizLa notizia in sé è grave e preoccupante. Ma vista da Ischia ha un sapore ancora più amaro e suscita un discreto fastidio aggiuntivo. Oltre a suonare come una puntuale conferma della marginalità delle isole nell’organizzazione dell’Asl Na2 Nord. Allora, qualche giorno fa la stampa  flegrea ha dato conto di una dura presa di posizione del sindaco di Pozzuoli, Figliolia, a proposito della cancellazione del turno notturno dei medici del reparto di Ortopedia dell’ospedale “Santa Maria delle Grazie”. Il primo cittadino puteolano, che ha lamentato anche di non essere stato informato della novità da parte dell’Asl, ha reso noto di aver chiesto di incontrare il commissario Antonio D’Amore per discutere con lui della situazione, per descrivere la quale non ha lesinato aggettivi e giudizi decisamente duri, peraltro giustificati, date le circostanze. Che tuttavia non rappresentano un caso unico nell’ambito della Na2 Nord, visto che ciò che oggi denuncia il sindaco di Pozzuoli è da anni la norma anche presso il nostro ospedale “Rizzoli”.

All’origine della presa di posizione di Figliolia c’è la cancellazione del turno di notte per gli ortopedici del “Santa Maria delle Grazie”, che, utilizzando la reperibilità, vengono chiamati solo quando è necessario. Una novità che il Sindaco ha duramente criticato nella sostanza, bollandola come un “depotenziamento” inaccettabile per un Dea di secondo livello, punto di riferimento per tutto il territorio aziendale, a maggior ragione considerando  che vi sono stati anche di recente investimenti significativi in altri settori del nosocomio. A queste obiezioni si aggiunge il disappunto, per nulla sottaciuto dal primo cittadino, di non essere stato informato della novità dall’Asl. Già ma quando mai i Sindaci isolani sono stati informati dall’Azienda di Monteruscello dei depotenziamenti in serie subiti dalla sanità a Ischia e a Procida nel corso degli ultimi anni?

Dell’elenco, tra i primi tagli introdotti a Ischia, e in quel caso motivati dalla carenza di personale che tale è rimasta, ci fu proprio la riduzione della presenza degli ortopedici in ospedale. Cancellata, gioco forza dato il numero degli specialisti in organico, di notte (e per un primo periodo anche di pomeriggio) e nei festivi. Senza che sia possibile neppure tamponare con la reperibilità, per cui al “Rizzoli” non c’è emergenza che tenga. Perciò se ci si rompe qualcosa di venerdì, si deve aspettare il lunedì per la visita specialistica, che non è proprio l’optimum per il paziente. E  le limitazioni dei servizi dell’ospedale dell’isola sono sempre doppiamente penalizzanti per l’utenza, che non può spostarsi agevolmente e velocemente da un presidio all’altro per trovare ciò di cui ha bisogno, come avviene invece ai residenti in terraferma. E questo rende ogni limitazione, riduzione, depotenziamento del Pronto Soccorso Attivo isolano ancora più grave di quelli praticati perfino nel Dea, ovvero l’ospedale più importante e specializzato dell’Asl. Anche se sia a Monteruscello che a Napoli fanno fatica a capire l’impatto e le conseguenze pesantissime dell’insularità. Eppure, in tutti questi anni, tanto scalpore quanto è accaduto e continua ad accadere a Ischia non lo ha suscitato, nonostante si tratti di una carenza gravissima.

Di essa, peraltro, non deve essere al corrente il sindaco Figliolia, che – udite udite – per tornare a garantire una copertura di 24 ore a Pozzuoli ha proposto, nell’attesa di potenziare l’organico, di “far arrivare altri medici dalle strutture ospedaliere presenti nell’Asl Napoli2Nord”.  Pensa forse che altrove ci sia personale in soprannumero? Di sicuro non è il caso di Ischia e qualcuno dei suoi colleghi ischitani dovrebbe informarlo che qui sono anni che ci troviamo nella condizione che lui lamenta e anche peggio, dunque è impensabile che i nostri specialisti possano essere utilizzati anche solo un minuto per tamponare la falla puteolana. E quelli notturni e festivi dell’Ortopedia del “Rizzoli”, chi ce li copre?

“Mi auguro, anzi ne sono certo – ha dichiarato anche Figliolia -  che il dottor D’Amore interverrà per garantire che il reparto di ortopedia continui a funzionare 24 ore al giorno, regolarmente come è avvenuto fino ad oggi. Altrimenti si correrà il rischio di fare un ritorno al passato di vent’anni, in modo repentino ed inutile per la collettività. Intanto ho richiesto al sindaco di Giugliano la convocazione di un comitato urgente dei sindaci dell’Asl Napoli2Nord. Non siamo più disposti ad accettare tagli alla salute». Sull’affermazione conclusiva non si può che essere unanimemente d’accordo, ma ciò che Figliolia rivendica per il “suo” ospedale vale e deve valere anche per gli altri presidi aziendali, nessuno escluso. E ben venga anche la convocazione del Comitato dei Sindaci per discutere e affrontare il problema, purchè lo si affronti complessivamente, a 360 gradi isole comprese, e non solo per Pozzuoli, o Giugliano o Frattamaggiore, che in quel Comitato sono rappresentati, mentre Ischia e Procida ne sono escluse, benchè siano portatrici di esigenze e urgenze peculiari che i componenti della terraferma non sono in grado di rappresentare e tanto meno di tutelare in seno a quel consesso.

Visto che Figliolia ha giustamente sollevato il problema di un’assistenza medico-specialistica h24 nell’Ortopedia del “Santa Maria delle Grazie” , i nostri Sindaci, intervenuti di recente in Commissione regionale Sanità, non dovrebbero porlo con lo stesso vigore e chiedere una soluzione adeguata e in tempi brevi anche per l’Ortopedia del “Rizzoli”? Vogliamo ricordare a Monteruscello che il reparto isolano, pur tanto attivo, sta patendo da anni e con restrizioni ancora maggiori la stessa carenza?

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